L’ORGOGLIO PERDUTO
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L’entrata sulla scena politica dei cavaliere
Berlusconi ci aveva illuso di trovarci
di fronte ad un personaggio ,
nuovo. che voleva
rappresentare le reali esigenze del
paese ,sostituendosi ad una classe politica che aveva perso ogni credibilità per eccesso di corruzione.
Dopo più di
quindici anni dobbiamo purtroppo constatare che era tutto un grande imbroglio:
la corruzione ha superato ogni limite ,l’illegalità regna sovrana, i poteri
dello stato sono in conflitto permanente tra loro ,il diritto è un opzionale
del più forte e la politica ha intrapreso la strada
Populista nella quale l’etica non ha più nessun riferimento se non
il compiacimento al capo.
Le forze
politiche si confrontano con la più ferrea ostilità ,capirci qualcosa è praticamente impossibile
Ogni personaggio difende la sua verità mentre
la ricchezza si trasferisce sempre di più nelle mani di pochi e le condizioni di vita dei più
diventano sempre più impoverite e
disagiate.
La Chiesa ha provato
ha richiamarci ai valori classici ma , purtroppo , con voce poco decisa
evitando una presa di posizione decisa è chiara probabilmente per non
urtare eccessivamente il manovratore.
Ci troviamo in una situazione desolante di un paese
nel quale la crisi morde famiglie e giovani mentre i poteri continuano in una
logica conflittuale che perdura da
troppo tempo.
E’ necessario fermarsi avere uno scatto di
responsabilità di orgoglio e pensare al
bene del paese e non assistere sgomenti alla bagarre della
scena pubblica racchiudendoci in
un evidente disagio morale.
Le istituzioni devono evitare di trasmettere ideali bacati .Devono evitare una
rappresentazione fasulla
dell’esistenza volta a
perseguire un successo sull’artificiosità : la scalata furba,il guadagno
facile,l’ostentazione e il mercimonio di sé. Soprattutto chi è alla guida del Paese deve essere ed
apparire irreprensibile non è
ammissibile che si tollerano comportamenti ,veri o presunti, di stili non compatibili
con la sobrietà ,la correttezza , la
moralità e l’onestà .
E’ necessario che l’opinione pubblica cessi di essere tifosa ed imponga a chiunque
ha un incarico politico o
istituzionale la consapevolezza della
misura dei propri doveri , della
disciplina e dell’onore che esso comporta, come
prescrive anche la nostra Costituzione.
E’ pur vero che la nostra è una società anziana e quindi
poco avvezza a manifestazioni
vigorose ma è necessario uno scatto di virilità e far sentire la
nostra voce ; la voce di un popolo che vanta trascorsi di orgogliosa dignità che
ha contribuito in tutti i campi alla civiltà del mondo e non
può accettare di essere condotta come un branco di pecore. Riappropriamoci del
nostro orgoglio , scegliamoci e
imponiamo una classe politica
che veramente rappresenti le
istanza del nostro Paese di tutto il Paese
.
Dai commentatori politici ci sentiamo dire che non ci sono
alternative a questo stato di cose
penso che ciò sia un altro imbroglio
;non ci credete qualsiasi altra
compagine non può che fare meglio.
Francesco Giannattasio