Si poteva evitare il dissesto del Comune di Alessandria?
Purtroppo NO
Mi dicono che si starebbe diffondendo una leggenda metropolitana secondo la quale la dichiarazione di dissesto del Comune di Alessandria era evitabile. Che sarebbe stata una scelta volontaria della sindaca Rita Rossa e della sua maggioranza. E che adesso tutti stiamo pagando le conseguenze di questa scelta avventata e sbagliata.A dimostrazione del fatto che non solo si tratta di una leggenda metropolitana ma di una scemenza messa in giro da persone evidentemente in mala fede e a cui crederanno parecchie persone in buona fede, allego le foto della notifica che ho ricevuto (in quanto consigliere comunale) lo scorso 28 giugno dalla Prefettura che intimava la “formale ed esplicita dichiarazione del dissesto finanziario di codesto Comune” in conseguenza del fatto che il 12 giugno la Corte dei Conti del Piemonte aveva “accertato il perdurante inadempimento da parte del Comune di Alessandria nell’adozione delle misure correttive idonee ad effettivamente risanare la propria situazione finanziaria gravemente deficitaria ed in tal modo invertire la tendenza al suo progressivo deterioramento”.
Inoltre, il prefetto Amelio (buonanima) non mancava di ricordare che se il Consiglio Comunale di Alessandria non avesse approvato entro “il termine di venti giorni decorrente dalla data di notifica del presenta atto” egli stesso avrebbe dovuto “nominare un Commissario per la deliberazione dello stato di dissesto e dare corso alla procedura di scioglimento di codesto Consiglio Comunale”.
Se non avessimo votato il dissesto oggi non ci sarebbe nessun Sindaco e nessun Consiglio Comunale. Ma solo un Commissario inviato dal Ministero degli Interni che starebbe già provvedendo a tagliare posti di lavoro e a chiudere o vendere aziende partecipate del Comune, immobili o servizi per pareggiare il bilancio. E potrebbe farlo standosene tranquillamente in un'altra città, per non essere infastidito dalle grida di dolore degli alessandrini.
Forse un’altra possibilità poteva essere quella di continuare a falsificare i bilanci, prendendosi gioco della Corte dei Conti e degli alessandrini. Sperando di cavarsela come per anni se l’erano cavata Fabbio, Vandone e Ravazzano. Forse qualche alessandrino avrebbe continuato a crederci. Ma la Corte dei Conti no. E nemmeno la magistratura, visto che tra poche settimane processerà proprio per falso in bilancio il trio di cui sopra.
Invito tutti quindi a non credere alle palle messe in giro da chi gioca sporco e specula sulla situazione in cui si trova la nostra città. Ma soprattutto invito tutti ad aderire e partecipare alla fiaccolata indetta per giovedì dai sindacati per reagire alla situazione e alle norme che rischiano di strangolare questa città.
Dimostriamo di essere una comunità coesa, solidale, consapevole dei rischi che sta correndo e che si batte per non pagare colpe di altri.
Ci vediamo giovedì sera alle 20.30 davanti alla Prefettura.
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