sabato 12 gennaio 2013

O
Cari amici che seguite e animate questa pagina, e' interessante - per quanto parziale- il dibattito che si sta svolgendo qui in vista delle elezioni. Rimettiamo in fila le decisioni e condizioni che ci hanno unito, da quando abbiamo voluto e creato Alleanza per l'Italia: superare il bipolarismo guerriero fallito; promuovere convergenze per le riforme non condizionate da forze irresponsabili e velleitarie; dichiarare con trasparenza davanti ai cittadini con chi si vuole governare. Inoltre, e non e' poco, condurre battaglie concrete: Green Economy; liberalizzazioni e misure pro-crescita; taglio dei costi della politica a beneficio delle opportunità per i giovani; promozione di settori cruciali (e trascurati) per lo sviluppo, quali la cultura e le industrie culturali, il grande comparto produttivo e organizzativo del turismo; promuovere una legislatura Costituente; giustizia migliore per tutti e non per pochi... Mi fermo.
Diversi aderenti ad ApI stanno facendo le loro scelte, in queste ore. Il nostro movimento politico - che, intanto, ha preservato e tutelato il proprio contrassegno presso il Ministero dell'Interno, avendo da tempo deciso di non presentarsi in modo solitario, ma di voler concorrere ad aggregazioni più ampie - si pronuncerà il 25 gennaio su queste scelte e sottoporrà agli elettori i propri giudizi e le proprie proposte.

venerdì 11 gennaio 2013


Elezioni, Rutelli: Il 25 gennaio ApI decide chi appoggiare

"Cosa farò alle prossime elezioni? Innanzitutto, io decido con gli altri, visto che ApI non è un movimento in cui decide Rutelli con la sua segretaria e il suo legale. Ho convocato per il 25 gennaio prossimo il Consiglio nazionale e in quella sede - poiché ApI da tempo ha deciso di non partecipare con proprie liste, ma di concorrere a formare qualcosa di più ampio - decideremo a chi andrannonostri voti e il nostro appoggio". Lo ha detto Francesco Rutelli intervenendo a 'Tribuna elettorale' su Rai Parlamento.
"Valuteremo le candidature e, in quel contesto, sarà ben chiara - ha aggiunto - la mia decisione personale. Lo farò insieme con gli esponenti di ApI sapendo che abbiamo fissato dei paletti molto precisi: non ripetere gli errori del passato di un centrosinistra troppo spostato a sinistra e non in grado di governare; liste tracciabili, per cui tutti i candidati eleggibili devono esserlo nei loro redditi, patrimoni e tenore di vita; e, naturalmente, sul piano politico, non avere contraddizioni tra coloro che hanno combattuto l'ultimo governo e coloro che convintamente lo hanno sostenuto". "Pur sapendo che non è il migliore dei mondi possibili, perché noi abbiamo delle legittime critiche sull'operato del governo, però sappiamo, come si suol dire, che ci ha fatto 'passare la nottata'. Endorsement a Monti? E' presto per parlarne. Decideremo tutti assieme. Siamo un movimento democratico, i cui eletti sono largamente impegnati con il centrosinistra", ha concluso Rutelli.
La nuova legge nazionale, “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini”, approvata il mese scorso, ed ora in esame a Bruxelles, gioverà al sistema di rintracciabilità dell’olio italiano. Il comparto olivicolo è uno dei settori d’eccellenza della nostra agricoltura e anche in Basilicata rappresenta un vanto della produzione agroalimentare. E’ passato poco più di un anno da quando, come Assessore all’Agricoltura, annunciammo a Rapolla la Denominazione di origine protetta (Dop) per l’Olio extravergine del Vulture. Ora con questa legge, i produttori di olio di qualità, come quelli dell’Olio Dop Vulture, potranno avere un ulteriore strumento di tutela. Colgo l’occasione per fare il mio in bocca al lupo alle aziende olearie lucane che entro il prossimo 25 gennaio parteciperanno alla XXI edizione del concorso nazionale Ercole Olivario, indetto da Unioncamere.

Lo spettacolo visto in televisione è stato la testimonianza diretta del livello politico di chi aspira ancora a governarci . E' una motificazione avvilente della considerazione etica morale dei cittadini , considerati e trattati a tutti gli effetti dei sudditi.
Sudditi che vengono depredati continuamente con barzelli di ogno genere; ai quali nel momento elettorale viene promesso di alleviare il maltolto( Sopratutto nei sopprusi dei diritti)

giovedì 10 gennaio 2013


Il limite della posizione di Monti e del centro di Casini consiste nel fatto che loro sperano che al Senato non si determini una maggioranza. Poiché al Senato i premi sono su base regionale, il fatto che si determini uno stallo rimetterebbe il centro in condizione di trattare poi con Bersani. Dobbiamo essere seri nei confronti degli elettori del nostro paese se si vuole fare un'alleanza di centrosinistra indicando Bersani alla guida della coalizione lo si deve dire prima e non dopo. Ecco, io trovo questo concetto della trattativa a posteriori una cosa non del tutto pregevole. E' vero che la partita vitale si giocherà al Senato, anche se sono convinto che il centrosinistra abbia la possibilità di vincere alla Camera e anche al Senato, ma la cosa più importante sarà la la capacità di governare del centrosinistra. Questa, secondo me, è la sfida più grossa che deve essere vinta nell'interesse degli italiani.

Una prospettiva per l'Italia c'è
Ecco la nuova strada della sinistra

Di Massimo D'Alema
9 gennaio 2013
A - A
Una prospettiva, per l’Italia, c’è. L’idea di un’alleanza delle forze progressiste aperta ai moderati, con la leadership di Pier Luigi Bersani, appare come l’unica proposta politica in grado di rispondere all’esigenza di una ricostruzione democratica.

Con il confronto delle primarie, questa prospettiva ha preso corpo e si è imposta al centro del dibattito pubblico.

Un progetto che si presenta, oggi, come un ritorno della politica alla guida del Paese. Sarà all’altezza, il centrosinistra? L’interrogativo è legittimo, dopo le sconfitte e le delusioni del passato. Anche per questo, non è inutile volgere lo sguardo all’esperienza di questi ultimi venti anni. Non ho mai apprezzato in pieno l’espressione «Seconda Repubblica», che è carica di ambiguità e contiene, forse, un riconoscimento eccessivo al ventennio che si chiude oggi e che si aprì con la crisi dei primi anni Novanta.

copertina libro d'alema contro corrente


Certamente mi pare appropriato riferirsi a un periodo segnato dal ruolo e dal protagonismo di Silvio Berlusconi, dal suo stile, da un modo di fare politica, da un blocco di forze sociali e di interessi intorno a lui. Il successo di Berlusconi, il suo essere in grado di interpretare un ventennio di vita nazionale, nascono ben al di là delle sue personali capacità e della forza del suo potere mediatico e finanziario. Egli ha, in realtà, impersonato una sorta di rivincita del potere economico e degli spiriti animali della società civile contro la «Repubblica dei partiti», la rivincita di un liberismo rozzo e individualista contro i vincoli che i solidarismi di matrice cattolica e socialista hanno imposto al capitalismo italiano. Un progetto di modernizzazione, quello berlusconiano, che veniva da lontano, certamente dagli anni Ottanta. E, in definitiva, una versione italiana di quella più generale egemonia di una visione neoliberista che ha visto nell’89 non solo la fine del comunismo, ma anche la fine della storia e la definitiva resa dei conti con le ideologie e le grandi narrazioni del Novecento.
Precedente Precedente
Pagina 1 di 5

martedì 8 gennaio 2013

Foto
Ahiahiahi, questa me la ricordo. Il manifesto di Rifondazione - c'era anche Vendola, allora - con la foto di una barca e il titolo "Anche i ricchi piangano". Oggi la frasetta di Vendola sui "Ricchi all'inferno". Prima domanda: ma chi è il Padreterno locale che stabilisce chi debba andare all'inferno? Per carità: Vendola è spesso più pragmatico di certe sue dichiarazioni. Ma consideriamo l'editoriale di Le Monde di oggi: "Francois Hollande si era creduto abile nel proporre di tassare al 75% i redditi più alti -misura che avrebbe avuto la resa modesta di 210 milioni di euro all'anno -. Bella trovata, credeva, per mobilitare la sua parte e rinnovare un immaginario tanto vecchio quanto la sinistra: <Far pagare i ricchi!> Appena qualche mese dopo, questa misura simbolica si è rivelata disastrosa." L'editoriale, sulla prima pagina del quotidiano più autorevole della sinistra francese, prosegue illustrando il pasticcio irredimibile (giuridico, politico, economico) in cui si trova paralizzata la Gauche.
Seconda domanda: ma vale ancora per la Sinistra italiana il motto di Talleyrand: "Non hanno imparato nulla. Non hanno dimenticato nulla"?

Il contributo di ApI alla nascita di Centro Democratico

E' nato il Centro Democratico, nuova componente del centrosinistra, che si presenterà alle elezioni alla Camera e al Senato alleata con il Pd. La nuova lista, costituita anche grazie al lavoro e al contributo di Alleanza per l'Italia, è stata presentata in una conferenza stampa a Roma da Bruno Tabacci, che ha già corso per le Primarie di centrosinistra, e da Massimo Donadi, ex capogruppo dell'Idv alla Camera, dimissionario perché in polemica politica con Antonio Di Pietro. Con loro anche Francesco Rutelli e Pino Pisicchio di Alleanza per l'Italia. Il simbolo di Centro Democratico è la scritta "Diritti e libertà" che sovrasta un logo vicino graficamente a quello del Pd. "L'obiettivo - ha detto Tabacci - è far vincere la coalizione di centrosinistra come reale alternativa a Berlusconi e alla destra. Il nostro modello è più Europa perché nei prossimi decenni non ci potrà essere alcun protagonismo nazionale ma un protagonismo dell'Europa in quanto tale. Per questo i nostri modelli sono statisti del calibro di Alcide De Gasperi e intellettuali dell'Europa federale come Altiero Spinelli. E il centro-sinistra o il sinistra-centro italiano non può arrendersi all'ingannevole schema bipartitico, in chiave europea, tra socialisti e popolari, ma deve saper contenere storia e sensibilità diverse. Ma qual'è lo spazio? Non è una iniziativa giocata sullo stallo elettorale. Il punto chiave è che è nostro dovere, del Centro Democratico, dire prima agli elettori l'assetto della coalizione che si candida a guidare il Paese. Non giochiamo sulla furbizia del centro come luogo geometrico. Siamo un centro che si assume la responsabilità di fronte agli elettori di indicare il carattere di una coalizione. Ma si direbbe: c'è Vendola? Io dico, per fortuna che c'è Vendola. Meglio dentro una coalizione responsabile piuttosto che nel circo di una ammucchiata moralistica. Così il sinistra-centro, dove però il centro non è la ruota di scorta ma ha un pensiero robusto e non teme il confronto con chi ha tradizioni diverse, sarà capace di convincere e di governare assieme a Pierluigi Bersani".
Sulla stessa linea Massimo Donadi: "Andiamo a rafforzare la coalizione di centrosinistra laddove è più urgente farlo, verso quel centro che ha da oggi una valenza diversa, non sarà più il luogo dell'ambiguità delle alleanze, ma un centro che si assume le sue responsabilità. Vogliamo essere un centro radicale nei progetti e nelle proposte perché servono scelte e progetti chiari. Per esempio il principio di uno Stato laico, la battaglia per ritrovare competitività. Serve una profonda revisione dello Stato per rimettere in moto il Paese".
La lista ha ricevuto il placet del Partito Democratico. "Questo momento è il frutto di un importante lavoro comune - ha sottolineato il vicesegretario del Pd Enrico Letta, che ha partecipato alla conferenza con Maurizio Migliavacca - che è partito anche dall'impegno dell'ApI di Francesco Rutelli. Non abbiamo un'agenda, ma un programma scritto insieme a tre milioni di italiani, nella prospettiva di un gioco di squadra che non è incominciato oggi. C'è una forte condivisione da parte del Pd per questa iniziativa. La nascita di Centro Democratico è un momento molto importante, figlio di una storia. Siamo qui perché in questi anni abbiamo combattutto insieme dalla stessa parte, in questa legislatura, ottenendo risultati molto importanti. Una legislatura che, attraverso un lavoro comune delle persone qui presenti, come gli appartenenti e gli amici di Alleanza per l'Italia, ha consentito di far cambiare il verso della storia politica italiana, scacciando Berlusconi. Quindi - ha spiegato Letta - l'iniziativa di oggi nasce insieme all'impegno del Pd ed è figlia di questa storia di questi anni. Storia rafforzata dalla candidatura di Tabacci alle Primarie del centrosinistra. Il suo impegno è stato fondamentale per il successo di un'operazione che è la base per vincere le elezioni. Oggi quello che prende forma qui è una parte di questa squadra che vincerà le elezioni e che governerà l'Italia. Il Centro democratico diventa oggi una delle punte di questo attacco con il quale vogliamo vincere le elezioni. E le vogliamo vincere con la coalizione di centrosinistra che si era presentata alle primarie e che oggi prende definitivamente forma con questo atto fondativo. Una coalizione equilibrata e determinata, figlia di un lavoro comune. E, in questo senso, penso a chi ha fatto con noi dei lunghi pezzi di strada insieme come Francesco Rutelli. Anche per questo è una coalizione equilibrata, determinata, forte e vincente".

Archivio blog