sabato 12 marzo 2011

TORINO PROGETTO DEL NUOVO POLO

orino sarà il primo campo di prova del cammino unitario del terzo polo nella convinzione che ci sia un enorme spazio politico in cui moderati, riformisti, cattolici, laici, di centrodestra o di centrosinistra possano scendere in campo portando nuove idee per l'Italia». Così il leader dell'Api, Francesco Rutelli presenta a Torino la candidatura per il nuovo polo di Alberto Musi per la poltrona di sindaco della città. «Queste poche settimane ci chiedono di mettercela tutta ma sono convinto che Musi Avrà un risultato sorprendente perché sono molti che dicono di voler votare un torinese che gli assomigli, che vuole risolvere i problemi, che è competente e che ci ha messo la sua faccia per passione civile», dice Rutelli lodando la candidatura di «un esponente della tanto evocata società civile che invece di mostrarsi marmorea nei confronti delle inadeguatezze della politica, della difficoltà dell'economia, ci mette la faccia e scende in campo al servizio della propria città». «Oggi ci sono qui persone che si riconoscono nell'orgoglio di essere italiani, di difendere e far crescere i valori dell'unità: questa è la dimensione del muovo polo politico che vogliamo far crescere». Un polo che è fatto «da persone che nei decenni scorsi sono state divise politicamente ma che nel momento della ritrovata unità danno il messaggio giusto agli italiani: il senso di quello che vogliamo costruire è quello di non dare spazio alle divisioni».

INAUGURAZIONE SEDE DI ALESSANDRIA

Sarà inaugurata martedì 22 marzo ore 15.00 la sede di Alessandria di via Dossena 19 di Alleanza per l'Italia. Sarà presente il sen. Rutelli.l'on. Vernetti ,le Autorità poliche,Religiose, Militare,Civile e i rappresentanti della stampa. Il coordinatore Francesco Giannattasio
Assemblea Nazionale di Alleanza per l'Italia il 2 e 3 Aprile a Roma Venerdì 11 Marzo 2011 15:55 Auditorium di Viale Manzoni 1, Sabato 2 e Domenica 3 Aprile 2011 Il programma seguirà a breve Manifestazione di Alleanza per l'Italia Venerdì 11 Marzo 2011 15:43

mercoledì 9 marzo 2011

GIUSTIZIA L'OPINIONE DI ALLEANZA PER L'ITALIA

Giustizia, ApI: I nostri si, i nostri no Da 17 anni, il premier Berlusconi annuncia riforme della giustizia. Finora non le ha proposte, e tantomeno le ha messe in atto. La prosecuzione della Legislatura, oggi probabile, chiama le opposizioni a mettere in campo le proprie proposte, poiché la riorganizzazione del servizio Giustizia è assolutamente necessaria ed urgente. Alleanza per l’Italia non eluderà il merito della discussione e presenterà le proprie posizioni d’intesa con le altre forze del nuovo Polo, sulla base dei seguenti punti: 1. Riforme di questa rilevanza, tanto più dopo le esasperazioni degli ultimi anni, non possono essere opera ristretta ad una maggioranza, ma vanno concertate e condivise, senza escludere gli attori fondamentali della giurisdizione – magistratura e avvocatura. Una riforma costituzionale che fosse adottata a maggioranza, infatti, trascinerebbe il Paese in almeno due anni di scontro totale, sino a un referendum popolare, dagli effetti laceranti, ed allontanerebbe la concreta possibilità di migliorare il funzionamento della giustizia per tutti. 2. Va esclusa ogni sudditanza della magistratura all’esecutivo, a tutela dell’autonomia che la Costituzione pone a garanzia dei cittadini. 3. Saremo contrari a ogni intervento normativo carente dei caratteri di generalità richiesti alla legge e piegato alle esigenze di un singolo utilizzatore. 4. Non accetteremo norme volte a mettere in discussione il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale, posto dall’ordinamento a tutela di ogni cittadino. 5. Siamo pronti al confronto sulla terzietà nel nostro Paese, che è parte del problema di una efficace e lineare divisione dei poteri; pronti a discutere di affidare ad un’Alta autorità i giudizi sulla responsabilità dei magistrati e quelli sulle responsabilità dei parlamentari. 6. Siamo disponibili a confrontarci – come dimostra il testo approvato all’unanimità dalla Camera dei Deputati nella scorsa Legislatura – sul tema sensibile delle intercettazioni, per salvaguardare pienamente il diritto-dovere del magistrato di indagare senza rompere il delicato equilibrio con i diritti costituzionali relativi alla riservatezza e alla libertà di stampa. 7. Non consideriamo l’unicità delle carriere un tabù e tuttavia riteniamo che se ne possa discutere solo nell’ambito di una riforma complessiva e condivisa dell’ordinamento della giustizia, anziché farne strumento di un disegno per assoggettare il Pubblico Ministero al potere politico. 8. Le riforme della giustizia hanno bisogno di risorse, se non vogliamo che finiscano in paralisi, caos, prescrizioni. Occorre procedere all’accorpamento delle circoscrizioni giudiziarie e all’informatizzazione del sistema delle notificazioni. Più risorse sono indispensabili per organizzare meglio carceri e pene alternative, gratuito patrocinio, esigenze logistiche e di personale della giustizia. In particolare, il cattivo funzionamento della giustizia civile non è solo un fattore di iniquità, ma un fardello che pesa sulla competitività del sistema economico. Queste misure vanno adottate subito: porre mano alla Costituzione rischia di essere un diversivo per non far nulla! Share/Save/Bookmark

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