Caro Antonio,
provo a rispondere con un’ unica mail alle analisi che hai fatto in questi giorni
Tu
presupponi un individuo perfettamente razionale, senza vincoli
parentali, professionali, economici, amicali, di categoria, geografici,
etc
Purtroppo la situazione e’ piu’ complessa
In
questo periodo ho seguito alcuni corsi interessanti sul tema; il
marketing comportamentale sostiene che le scelte degli individui siano
strettamente razionali sono nel 5% dei casi, per il resto sono scelte
motivate o legate ad automatismi prerazionali
Ma
soprattutto: IL CICLO DI CAMBIAMENTO non un salto da una situazione A
ad una B, ma governato da processi piu’ o meno lenti (alla fine del
testo alleghero’ un grafico)
Facciamo un esempio che non riguarda la politica, altrimenti ci avvitiamo sempre negli stessi discorsi
a) Faccio un lavoro che non mi piace, decido di restare in azienda
b) Si aggiunge come problema un ambiente in progressivo deterioramento, decido di rimanere
c) Vengo ufficilamente o implicitamente demansionato, decido di rimanere
d) I miei premi annuali e possibilita’ di crescita si annullano, decido di rimanere
e) Etc….
Pero’ ho un lavoro abbastanza sicuro, vicino a casa, i miei figli hanno l’ asilo comodo, la citta’ e’ vivibile, etc
Il saldo tra elementi positivi e negativi e’ in attivo, la mia ZONA DI COMFORT e’ messa in discussione, ma non abbattuta
SOLO
QUANDO IL DOLORE (per le cose negative) SUPERA’ IL PIACERE (per le cose
positive), la mia zona di confort entrera’ in crisi e saro’ disposto ad
ipotesi di cambiamento
La
psicologia dimostra che anche quando il cambiamento non e’ scelto, ma
imposto dall’ esterno, si tende a rimanere nell situazione di partenza
finche’ lo si ritiene possibile
Questo
per dire che un fisico con grandissime potenzialita’ intellettuali
avra’ una zona di comfort molto bassa, e sara’ spesso disposto a
metterla in discussione per realizzare il cambiamento, magari all’
estero; ma una persona meno attrezzata intellettualmente e
professionalmente, una volta trovata la situazione di equilibrio, fara’
di tutto per mantenerla, anche se in modo problematico e costoso
Le
aziende, il mercato, la politica, sanno bene che OGNUNO PERCEPISCE DEI
COSTI AL CAMBIAMENTO, e quindi non sempre e’ disponibile ad accettare la
sfida
Solo
la mentalita’ di poche persone e’ pronta a mettere in discussione
tutto, mentre la maggioranza delle persone, soprattutto le piu’ deboli,
tendono a perpetuare situazioni di equilibrio
(Altro
piccolo esempio…. Una mia amica ha scritto alla RAI, annunciando che da
quest’ anno non paghera’ piu’ il canone, e perfettamente conscia dei
problemi che verranno generati da questa piccola disubbidienza civile….
Che per molti e’ furbizia, lo fanno vergognandosi, per lei e’ protesta
con autodenuncia
Quanti sono disposti ad accettare i costi di questa sfida? Pochi, e la RAI prosegue indisturbata con le solite lottizzazioni)
Tutto
questo per dire che IL PAESE PROBABILMENTE NON HA ANCORA RAGGIUNTO UNA
SITUAZIONE COSI’ COSTOSA (economicamente e socialmente) DA METTERE IN
DISCUSSIONE COMPORTAMENTI LEGALI ALLA CONSUETUDINE
Saluti e a presto
Marco
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