, 20 febbraio
2012
FABBIO FINE CORSA
Sembra,
ma il gong finale non è ancora suonato, che la giunta Fabbio sia arrivata al
capolinea, e ci sia arrivata nel peggiore dei modi, fallendo!
Chi vi scrive, insieme a pochi
altri, aveva già nei primi due anni di vita della giunta adombrato quello che
sarebbe successo se il trend dell’amministrazione fosse rimasto inalterato. Purtroppo il trend
non è cambiato!
Ora che il quadro amministrativo/contabile
sembra più chiaro e la legislatura è arrivata a fine corsa tutti i consiglieri,
partiti politici e candidati sindaci fanno a gara a chi invoca più forte le
dimissioni del sindaco Fabbio. Giustamente!
La
Corte dei conti pare abbia riscontrato irregolarità già nei
bilanci 2010/11 gli attuali amministratori e quelli futuri gareggiano ora a chi
conosce meglio i conti nascosti e truccati dei bilanci comunali. Meglio tardi
che mai.
Quindi per quello che si dice e
per quello che appare il sindaco Fabbio dovrebbe presentarsi dimissionario
prima possibile.
Non avendo un quadro
economico/finanziario chiaro dei bilanci, spetta alla Corte dei conti e alla
Procura stabilire la verità, mi limiterò a spiegare per quale motivo il Sindaco
Fabbio ha fallito.
Alessandria dopo la giunta Scagni
si era affidata ad una coalizione moderata, gli alessandrini hanno creduto che
una alleanza PDL/LEGA potesse rispondere meglio all’esigenze del momento.
D’altra parte l’Italia intera aveva fatto la stessa considerazione affidandosi
a Berlusconi e Bossi.
Ma fin dai primi giorni di vita
dei due governi, nazionale e locale, gli italiani e gli alessandrini si sono
accorti che di moderato la coalizione aveva ben poco.
Del livello nazionale non spendo
una sola parola mi limito a dire “meno male che Monti c’è”.
Del livello locale mi sento dire
qualcosa in più: purtroppo Fabbio, come Berlusconi, ha commesso un grave errore
di valutazione, ha sottovalutato la crisi economica che avanzava in Europa ed
anche in Italia, e mentre altre città si adeguavano al nuovo corso economico
adottando il criterio del buon padre di famiglia, al contrario Fabbio continuava
ad organizzare feste circensi, costose rassegne, assumere personale, spendere
risorse per cose poco necessarie, incurante del danno che avrebbe arrecato ai
suoi concittadini.
La sua condotta non è cambiata
nemmeno quando la Corte
dei conti gli ha comunicato errori contabili nei bilanci, come se niente fosse
ha speso 25 mila euro per l’acquisto di alcune penne stilografiche da regalare.
la città è stata tappezzate da migliaia
di manifesti con scritto il suo nome, segno di fastosità che è il contrario di
sobrietà.
Il Sindaco pertanto dovrebbe
dimettersi non solo per gli artifici contabili che la Corte ha accertato ma
soprattutto perché si è presentato alla città come moderato quando moderato non
è.
API – Alleanza Per
l’Italia -
Gianni Vignuolo
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