Alessandria, 25 settembre 2012
Spettabile Redazione,
dal 13 al 15 settembre 2012 si è svolta l’assemblea
nazionale dell’API - Alleanza per l’Italia a Maratea.
Il lavori assembleari si sono divisi in due
momenti significativi:
-
alleanze politiche
-
candidatura On. Tabacci alle primarie del
centrosinistra
Archiviata l’esperienza del terzo
polo, che non dimentichiamo ha avuto un ruolo centrale per la caduta del
governo Berlusconi e la nascita dell’attuale governo Monti, l’API ha fatto una
scelta di campo naturale: allearsi con il centrosinistra.
L’assemblea ha deliberato di
convergere su un programma di governo serio, credibile, attuabile e soprattutto
adatto ai tempi ed ha ribadito la ferma convinzione nel sostegno al Governo
Monti che con la sua azione ed il suo prestigio personale ha salvato l’Italia e
con essa l’Europa dal fallimento, collocando l’Italia tra i Paesi leader in
Europa.
Siamo contrari a partecipare a
coalizioni politiche condizionate da populismo, esasperato personalismo,
conflitti di interessi, che provocano guasti rovinosi nella sfera pubblica, in
questo tempo di sfide economiche, sociali ed istituzionali di profonda gravità
e difficoltà.
L’API, anziché concentrare i
propri lavori su tematiche generiche, ha preferito puntare la propria attenzione su un solo tema: la GREEN ECONOMY.
Siamo convinti che l’Italia per
uscire dalla crisi non può adottare decine di ricette, a volte divergenti, ma
deve adottarne solo alcune e noi crediamo che il manifesto presentato sia un
ottima soluzione per uscire dalla crisi economica che ormai dura da troppo
tempo.
Solo una visione positiva può
raccogliere e superare queste sfide.
L’ambientalismo di mera denuncia,
che si infastidisce delle soluzioni pragmatiche dei problemi, è finito.
La cultura ambientalista del
nostro Paese, a differenza della Germania, del Canada e di molti altri paesi,
si è limitata ad una pura e continua manifestazione salottiera.
L’Italia è invece un paese verde,
che ha migliaia di chilometri di coste che si affacciano sul Mediterraneo, un
arco alpino invidiato dall’intero pianeta, un clima mite, possiede ricchezze
naturali e bellezze culturali uniche al mondo, un’arte culinaria senza
paragoni.
Insomma viviamo nel giardino del
mondo senza averne la consapevolezza.
Il manifesto della “ GREEN
ECONOMY per l’Italia”, presentato e fatto proprio dall’Assemblea Nazionale API,
va nella direzione di salvaguardare e potenziare le risorse naturali che
l’Italia possiede e legare questo grande potenziale naturale alla tecnologia
green, filone che darà ricchezza al nostro territorio e alle future
generazioni.
La Green Economy è una strategia
politica ed economica che può creare centinaia di migliaia di posti di lavoro
migliorando alcuni punti fondamentali per la qualità della vita,
l’organizzazione, il futuro produttivo e sociale del nostro Paese.
La cultura della green economy
deve essere patrimonio dell’umanità e quindi coinvolgere: aziende, operatori
economici, imprese, progettisti, architetti, tecnici ambientali, leader
politici ed istituzionali, scuole, ricerca.
La nostra penisola è molto bella,
ma ha bisogno di manutenzione costante
per prevenire alluvioni, incendi, per mettere in sicurezza le nostre abitazioni
in caso di terremoti, sicurezza idraulica dei corsi d’acqua.
Il controllo costante del
territorio garantisce a noi il futuro e
impedisce alle mafie di sfruttarlo.
La green economy comprende: il
riciclo dei rifiuti urbani, il ciclo completo dell’acqua, una nuova concezione
di edilizia pubblica e privata utilizzando materiali eco compatibili e nuove
tecniche costruttive:
Le nuove abitazioni dovranno
essere certificate, un po’ come le auto, non dovranno assorbire energia ed
immettere nell’ambiente anidride carbonica, ma al contrario erogare energia ed
a zero emissione di CO2.
I centri storici delle città
dovranno essere riqualificati e recuperati sia da un punto di vista energetico
e sia da quello sismico.
Il trasporto pubblico va
ripensato soprattutto nelle aree urbane, la differenziazione dei rifiuti solidi
urbani deve raggiungere almeno il 75%. La cultura del green ammoderna e risana
i centri urbani.
E’ bene che i sindaci ne tengano
conto se vogliono fare un buon servizio alla collettività e far diventare la
propria città una smart city.
La comunità europea ha avviato un
forte piano di investimenti per finanziare progetti rivolti ad aumentare
l’efficienza energetica e la sostenibilità delle città dei Paesi membri, mentre
l’Italia versa molte risorse economiche alla comunità europea le città italiane
sono in forte ritardo nei progetti.
Il ritardo è soprattutto
culturale.
La green economy deve farsi
carico anche della grande industria e delle grandi opere infrastrutturali per
ammodernare il Paese, come la TAV. Esperienze come l’ILVA di Taranto non
dovranno più ripetersi, i cittadini ed i lavoratori non dovranno più scegliere
tra malattie e lavoro ma la produzione deve essere compatibile con l’ambiente e
la salute dei lavoratori.
Come si è dimostrato, la green
economy non è solo ambientalismo ma è anche lavoro, economia, benessere e
prevenzione.
Sono molto soddisfatto che l’API
abbia compiuto questa scelta ambientale.
Sarà, ne sono certo, un ottimo
contributo al programma elettorale che il centrosinistra presenterà agli
italiani e sarà una soluzione per uscire dalla crisi economica.
Riconosciamo nel PD l’architrave
del futuro governo, ma noi non siamo del PD, non intendiamo rientrare nel PD,
ma contribuire con il PD a “raddrizzare” il Paese.
Con queste premesse sosteniamo
l’On. Bruno Tabacci alle primarie del centrosinistra.
Gianni Vignuolo
API Alessandria
Nessun commento:
Posta un commento