Crollano Monti e il Pdl. Leggera ripresa per il Pd
Continua, come la scorsa settimana, il trend negativo del “job approval” di Mario Monti nell’ultimo sondaggio realizzato da Spincon.it per L’Opinione. E stavolta il crollo trascina con sé anche il governo, che sette giorni fa era andato in controtendenza rispetto al premier (pur partendo da numeri più negativi). Rispetto a sette giorni fa, la percentuale di cittadini che esprime un giudizio “positivo” o “molto positivo” sull’operato di Monti è sceda dal 41,6% al 38,1% (-3,5%). Calo più contenuto, ma sempre vistoso, per l’esecutivo nel nel suo complesso: 35,9% rispetto al 38,1% della scorsa settimana (-2,2%).
Se prendiamo in considerazione il differenziale tra chi esprime un giudizio “molto positivo” e chi ne esprime uno “molto negativo” (il sondaggista statunitense Scott Rasmussen definisce questo parametro come “approval index”), Monti passa dal -17,5% al -22,2%, peggiorando del 4,7% la propria performance. Crollo anche per il governo nel suo complesso, che passa dal -25,8% al -29,5% (-3,7%). Se scomponiamo questi risultati in base all’orientamento politico, scopriamo che il “job approval” di Monti è in calo tra gli elettori di centrodestra (un paio di punti percentuali) e ancora di più tra quelli di centrosinistra (più di cinque punti). Il governo è invece stabile tra gli elettori di centrodestra e in netto calo tra quelli di centrosinistra.
Passiamo ora alla parte del sondaggio che riguarda le intenzioni di voto in vista delle prossime elezioni politiche. A livello di coalizione, un ipotetico centrodestra (Pdl, Lega, La Destra, Grande Sud e Fiamma tricolore) raggiungerebbe oggi il 29,1%, recuperando lo 0,4% rispetto alla scorsa settimana. Leggera crescita anche per il centrosinistra (Pd, Idv, Sel, Verdi e Psi), che passerebbe dal 38,5% al 38,9% (+0,4%). Guadagna mezzo punto percentuale anche il Terzo Polo (Udc, Fli, Api ed Mpa), che passa dall’8,2% all’8,7% (+0,5%). In calo, invece, il Movimento 5 Stelle, che perde lo 0,4% passando dal 14,8% al 14,4%. In discesa rispetto alla scorsa settimana, ma nettamente più alta rispetto ai dati normalmente fatti registrare da Spincon.it, la percentuale di intervistati che si dichiara pronta ad andare a votare ma non vuole farlo per nessuno dei partiti presenti nella domanda del sondaggio (-0,6%).
Partendo dalla parte destra dello schieramento, il Popolo della Libertà continua a perdere colpi e scivola dal 15,9% al 15,5% (-0,4%), toccando per la terza settimana consecutiva il livello più basso mai registrato da Spincon.it. In leggera crescita, invece, la Lega Nord, che passa dal 7,1% al 7,4% (+0,3%). E conferma il suo record di consensi La Destra di Francesco Storace, che resta stabile al 5%, con una performance nettamente superiore a quelle registrate da altri istituti di ricerca. Tra le altre formazioni minori del centrodestra, Grande Sud resta ferma allo 0,2%, mentre Fiamma tricolore addirittura raddoppia, passando dallo 0,5% all’1% (+0,5%). È sempre importante notare che, prendendo in considerazione le performance dei partiti minori, il “campione” (essendo necessariamente ridotto) è più sensibile al cosiddetto “rumore statistico” ed è in ogni caso soggetto ad un margine d’errore più ampio.
A sinistra, il Partito democratico inverte il trend negativo della scorsa settimana e sale 25,9 al 27%(+1,1%), confermandosi il maggiore partito del sistema politico italiano. Perde nettamente colpi, invece, l’Italia dei Valori che passa dal 4,9% al 4,1% (-0,7%). E lascia qualcosa per strada anche Sinistra Ecologia e Libertà: il partito di Nichi Vendola scende dal 5,7% al 5,3% (-0,4%). Settimana positiva per i Verdi, in risalita dall’1,7% al 2,1% (+0,4%). Guadagna un punto decimale anche il Psi, che sale dallo 0,3% allo 0,4%.
Trend eterogeneo anche per i partiti del Terzo Polo. In calo l’Udc, che scende dal 5,7% al 5,4%. Cresce invece Futuro e Libertà, che sale dal 2,3% al 2,8% (+0,5%), dando importanti segni di vitalità dopo un periodo molto negativo. Leggera risalita anche per l’Alleanza per l’Italia di Francesco Rutelli e l’Mpa di Raffaele Lombardo, entrambe in crescita dallo 0,1% allo 0,2%, ma comunque in estrema difficoltà.
Tra i partiti che non appartengono ad una delle tre coalizioni maggiori - oltre al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che scende dal 14,8% al 14,4% (-0,4%) - perdono consensi anche i Radicali italiani che passano dal 2,6% al 2,3% (-0,3%), mentre recupera qualcosa la Federazione della Sinistra (l’alleanza tra Rifondazione comunista e Comunisti italiani) che sale dal 2,4% al 2,5% (+0,1%). Perde un punto decimale, passando dal 2,2% al 2,1%, il Partito Pirata.
Questa settimana, la “domande extra” di Spincon.it riguardava i potenziali leader di una coalizione di centrodestra dopo il “passo indietro” (vero o presunto) di Silvio Berlusconi. Il “candidato più adatto ad unire i moderati italiani”, prendendo in considerazione solo le risposte di chi nel 2009 ha votato per uno dei partiti di centrodestra (ed escludendo gli “indecisi”, sarebbe Oscar Giannino con il 30,5% delle preferenze. Dopo di lui, raccolgono risultati degni di nota solo il generico “un esponente della società civile” (23,6%), Mario Monti (17%) e Angelino Alfano (15,7%). Staccatissimi tutti gli altri “contendenti”: da Luca Cordero di Montezemolo (5,1%) e Corrado Passera (3,4%), a Gianfranco Fini (2,9%) ed Emma Marcegaglia (1,4%). Malinconicamente ultimo, Pierferdinando Casini, con un misero 0,4%.
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