Di Luigi Zingales
Se Hai Votato Renzi, Vieni con Noi
Matteo Renzi ha perso. Ma la sua battaglia non è stata in vano. Ha dimostrato che nel Paese c’e’ un grande bisogno di idee e facce nuove; che la lotta contro lo statalismo ha un grande seguito popolare; che i dieci punti di Fermare il Declino (condivisi dai Renziani) non sono il desiderio di una ristretta élite, ma hanno un ampio seguito anche all’interno del PD, ed ancora di più nel Paese.
Purtroppo la sconfitta di Renzi ha anche dimostrato che questa battaglia non può essere fatta all’interno dei vecchi partiti. Il partito di Penati e di Marrazzo, di Consorte e di D’Alema non poteva permettere ad un giovanotto pulito di rompere l’equilibrio di potere che ha affondato l’Italia negli ultimi venti anni, un giovanotto che vuole eliminare il finanziamento pubblico dei partiti (su cui tutti campano) , che vuole ridurre il peso dello Stato (fonte di corruzione e clientelismo), che vuole addirittura reintrodurre la meritocrazia e mandare a casa i mediocri. Questo giovanotto è troppo pericoloso per gli apparati di partito, che tutto hanno fatto per fermarlo. Per questo il PD ha disegnato delle regole per farlo perdere, anche a costo di mettere a rischio la vittoria alle elezioni.
Grazie a queste regole liberticide ha vinto Bersani, l’usato sicuro. Un usato che di sicuro non sarà in grado di cambiare la politica, ne’ tantomeno di fermare il declino. Che di sicuro regala a Grillo il monopolio della novità e dell’alternativa. Che di sicuro ringalluzzisce Berlusconi ed il PDL, che avranno facile gioco in dipingere Bersani e Vendola come la Sinistra tradizionale che tassa la gente per mantenere gli sprechi della politica. Di fronte al crollo dell’Italia, i partiti della Seconda Repubblica si mostrano quindi incapaci di riformarsi. Alle elezioni troveremo i soliti Berlusconi, Casini e Bersani.
L’unica speranza di cambiamento è l’entrata di nuovi movimenti nell’arena politica. E’ un percorso difficile, ma è l’unico possibile per evitare uno scollamento tra la politica e la gente. Grillo ha indicato la strada. Rappresenta in modo sublime la rabbia della gente. Ma per cambiare un Paese non basta la rabbia, occorre un’agenda concreta. Noi di Fermare il Declino abbiamo quell’agenda. Un’agenda così simile a quella di Renzi, che molti dei nostri hanno votato per Renzi, sperando in una sua vittoria. Un’agenda che non può essere portata avanti da Bersani e Vendola.
Per questo motivo, per offrire agli Italiani un’alternativa vera alle urne, è giunto il momento di abbandonare ogni esitazione e trasformare Fermare il Declino in un movimento politico che si rivolge non solo ai Renziani delusi, ma a tutti coloro che amano il nostro Paese e lo vogliono diverso. All’Agenda Monti noi preferiamo l’Agenda Renzi. E, con o senza Renzi, la vogliamo portare avanti. Chi ci crede, ci segua.
Matteo Renzi ha perso. Ma la sua battaglia non è stata in vano. Ha dimostrato che nel Paese c’e’ un grande bisogno di idee e facce nuove; che la lotta contro lo statalismo ha un grande seguito popolare; che i dieci punti di Fermare il Declino (condivisi dai Renziani) non sono il desiderio di una ristretta élite, ma hanno un ampio seguito anche all’interno del PD, ed ancora di più nel Paese.
Purtroppo la sconfitta di Renzi ha anche dimostrato che questa battaglia non può essere fatta all’interno dei vecchi partiti. Il partito di Penati e di Marrazzo, di Consorte e di D’Alema non poteva permettere ad un giovanotto pulito di rompere l’equilibrio di potere che ha affondato l’Italia negli ultimi venti anni, un giovanotto che vuole eliminare il finanziamento pubblico dei partiti (su cui tutti campano) , che vuole ridurre il peso dello Stato (fonte di corruzione e clientelismo), che vuole addirittura reintrodurre la meritocrazia e mandare a casa i mediocri. Questo giovanotto è troppo pericoloso per gli apparati di partito, che tutto hanno fatto per fermarlo. Per questo il PD ha disegnato delle regole per farlo perdere, anche a costo di mettere a rischio la vittoria alle elezioni.
Grazie a queste regole liberticide ha vinto Bersani, l’usato sicuro. Un usato che di sicuro non sarà in grado di cambiare la politica, ne’ tantomeno di fermare il declino. Che di sicuro regala a Grillo il monopolio della novità e dell’alternativa. Che di sicuro ringalluzzisce Berlusconi ed il PDL, che avranno facile gioco in dipingere Bersani e Vendola come la Sinistra tradizionale che tassa la gente per mantenere gli sprechi della politica. Di fronte al crollo dell’Italia, i partiti della Seconda Repubblica si mostrano quindi incapaci di riformarsi. Alle elezioni troveremo i soliti Berlusconi, Casini e Bersani.
L’unica speranza di cambiamento è l’entrata di nuovi movimenti nell’arena politica. E’ un percorso difficile, ma è l’unico possibile per evitare uno scollamento tra la politica e la gente. Grillo ha indicato la strada. Rappresenta in modo sublime la rabbia della gente. Ma per cambiare un Paese non basta la rabbia, occorre un’agenda concreta. Noi di Fermare il Declino abbiamo quell’agenda. Un’agenda così simile a quella di Renzi, che molti dei nostri hanno votato per Renzi, sperando in una sua vittoria. Un’agenda che non può essere portata avanti da Bersani e Vendola.
Per questo motivo, per offrire agli Italiani un’alternativa vera alle urne, è giunto il momento di abbandonare ogni esitazione e trasformare Fermare il Declino in un movimento politico che si rivolge non solo ai Renziani delusi, ma a tutti coloro che amano il nostro Paese e lo vogliono diverso. All’Agenda Monti noi preferiamo l’Agenda Renzi. E, con o senza Renzi, la vogliamo portare avanti. Chi ci crede, ci segua.
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