L'opposizione a suon di carta bollata. Ecco l'avvocato “ammazzadestra”
IL
PROFILO. Chi è Gianluigi Pellegrino, l'avvocato salentino che fa
tremare Alemanno e Polverini. Dai ricorsi per le quote rose e la
rivoluzione della giunta comunale, sino al blocco della vendita
dell'Acea. Dopo l'esclusione della lista Pdl, ora ha vinto anche il
ricorso al Tar per le mancate elezioni regionali, costringendo la
governatrice a rifugiarsi nell'angolo del Consiglio Di Stato
Figlio del senatore che ha presieduto la Commissione Stragi, il legale
vive tra Roma e la Puglia. Ad Affaritaliani.it confessa: “Sono di
sinistra, voto Pd, tifo per Bersani ma sono un non allineato. Motivo per
il quale le mie lotte, che sono tutte "civiche" riesco a farle
benissimo da esterno al partito”. E a proposito della maggioranza di
governo a Roma e nel Lazio, aggiunge: “ Siamo davanti a politici
pasticcioni e negligenti; c'è un tentativo continuo della presidente di
torcere e deformare l'ordinamento”
Martedì, 13 novembre 2012 - 16:59:00
di Patrizio J. Macci
Viene dal Salento e lo dice con orgoglio. Lo hanno soprannominato l'avvocato del Pd, dell'anima rumoreggiante, quella che non ci sta a soccombere alla norma spesso ingiusta e dilatoria, manzonianamente scritta per difendere "i potenti" a scapito dei cittadini.L'ultimo ricorso lo ha portato avanti in nome del Movimento Difesa del Cittadino, assestando un fendente micidiale all'atteggiamento dilatorio e temporeggiatore della Governatrice Polverini, che tiene in scacco la Regione Lazio non indicendo le elezioni.
Gianluigi Pellegrino è pugliese come Moro e D'Alema, figlio di Giovanni Pellegrino, senatore della Repubblica tra le file dei Democratici di Sinistra dal 1990 al 2001 e presidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sulle stragi, nonché autore di un preziosissimo volume della Einaudi per orientarsi nell'arcipelago degli Anni di Piombo. É di Pellegrino senior la proposta di una soluzione per chiudere lquella triste pagina di storia con una proposta di "riconciliazione". Presidente della Provincia in Puglia nel 2009 quando la sua carriera politica sembra esaurirsi c'è il passaggio ideale di testimone, perché la prima impresa di rilievo di Gianluigi è del luglio 2011. Aveva colpito e affondato il Sindaco Alemanno per la vicenda del mancato rispetto delle quote rosa nella giunta comunale. Ancora prima era stato protagonista nella vicenda dell'esclusione della lista del Pdl alle ultime elezioni regionali.
Nel luglio scorso il percorso di “ammazzadestra” segna un punto clamoroso: la proposta di delibera di vendita dell'Acea viene bloccata dal Consiglio di Stato, sempre per il suo lavoro infaticabile, con motivazione annessa: "Violazione dei diritti delle minoranze". Il lavoro dell'Aula Giulio Cesare si ferma e la votazione sul bilancio slitta all'autunno. E queste sono solo le battaglie che riguardano la nostra regione.
Avvocato, l'hanno definita "il legale del Pd?
"Sono di sinistra, voto Pd, tifo per Bersani ma sono un non allineato. Motivo per il quale le mie lotte, che sono tutte "civiche" riesco a farle benissimo da esterno al partito. Quando il Pd non è d'accordo vado avanti lo stesso".
Cosa c'è all'origine delle sue battaglie?
C'è un filo ovviamente rosso che le unisce, è cominciata con il ricorso contro l'ammissione della lista del Pdl alle regionali, è proseguita con l'opposizione al tentativo continuo della Polverini di torcere e deformare l'ordinamento della Regione a favore di chi governa con ogni mezzo. Siamo davanti a politici pasticcioni e negligenti, mi creda.
Tre indizi formano una prova, perché stiamo assistendo a questo "spettacolo"?
"E' l'ultima eredità del berlusconismo, il malrispetto per le regole in ogni senso. Tutto è permesso, anche tenere una regione sospesa e paralizzata per mesi e mesi. E nessuno protesta. Lei vede cittadini arrabbiati che protestano per questo stato di cose? Io no, anche questo è un segno di assopimento dell'opinione pubblica ultimo regalo del berlusconismo".
Il palmares dell'avvocato Pellegrino a questo punto è impressionante. E' la bestia nera del Pdl nel Lazio. Si sottrae elegantemente all'ultima domanda, se intenda candidarsi alle prossime elezioni politiche.
Rimane l'evidenza dei fatti circa il suo operato professionale e politico: "Ogni botta una tacchia", come si direbbe a Roma. Anzi visto che siamo in clima da celebrazioni post elettorali americane, "one shot, one kill".
Viene dal Salento e lo dice con orgoglio. Lo hanno soprannominato l'avvocato del Pd, dell'anima rumoreggiante, quella che non ci sta a soccombere alla norma spesso ingiusta e dilatoria, manzonianamente scritta per difendere "i potenti" a scapito dei cittadini.L'ultimo ricorso lo ha portato avanti in nome del Movimento Difesa del Cittadino, assestando un fendente micidiale all'atteggiamento dilatorio e temporeggiatore della Governatrice Polverini, che tiene in scacco la Regione Lazio non indicendo le elezioni.
Gianluigi Pellegrino è pugliese come Moro e D'Alema, figlio di Giovanni Pellegrino, senatore della Repubblica tra le file dei Democratici di Sinistra dal 1990 al 2001 e presidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sulle stragi, nonché autore di un preziosissimo volume della Einaudi per orientarsi nell'arcipelago degli Anni di Piombo. É di Pellegrino senior la proposta di una soluzione per chiudere lquella triste pagina di storia con una proposta di "riconciliazione". Presidente della Provincia in Puglia nel 2009 quando la sua carriera politica sembra esaurirsi c'è il passaggio ideale di testimone, perché la prima impresa di rilievo di Gianluigi è del luglio 2011. Aveva colpito e affondato il Sindaco Alemanno per la vicenda del mancato rispetto delle quote rosa nella giunta comunale. Ancora prima era stato protagonista nella vicenda dell'esclusione della lista del Pdl alle ultime elezioni regionali.
Nel luglio scorso il percorso di “ammazzadestra” segna un punto clamoroso: la proposta di delibera di vendita dell'Acea viene bloccata dal Consiglio di Stato, sempre per il suo lavoro infaticabile, con motivazione annessa: "Violazione dei diritti delle minoranze". Il lavoro dell'Aula Giulio Cesare si ferma e la votazione sul bilancio slitta all'autunno. E queste sono solo le battaglie che riguardano la nostra regione.
Avvocato, l'hanno definita "il legale del Pd?
"Sono di sinistra, voto Pd, tifo per Bersani ma sono un non allineato. Motivo per il quale le mie lotte, che sono tutte "civiche" riesco a farle benissimo da esterno al partito. Quando il Pd non è d'accordo vado avanti lo stesso".
Cosa c'è all'origine delle sue battaglie?
C'è un filo ovviamente rosso che le unisce, è cominciata con il ricorso contro l'ammissione della lista del Pdl alle regionali, è proseguita con l'opposizione al tentativo continuo della Polverini di torcere e deformare l'ordinamento della Regione a favore di chi governa con ogni mezzo. Siamo davanti a politici pasticcioni e negligenti, mi creda.
Tre indizi formano una prova, perché stiamo assistendo a questo "spettacolo"?
"E' l'ultima eredità del berlusconismo, il malrispetto per le regole in ogni senso. Tutto è permesso, anche tenere una regione sospesa e paralizzata per mesi e mesi. E nessuno protesta. Lei vede cittadini arrabbiati che protestano per questo stato di cose? Io no, anche questo è un segno di assopimento dell'opinione pubblica ultimo regalo del berlusconismo".
Il palmares dell'avvocato Pellegrino a questo punto è impressionante. E' la bestia nera del Pdl nel Lazio. Si sottrae elegantemente all'ultima domanda, se intenda candidarsi alle prossime elezioni politiche.
Rimane l'evidenza dei fatti circa il suo operato professionale e politico: "Ogni botta una tacchia", come si direbbe a Roma. Anzi visto che siamo in clima da celebrazioni post elettorali americane, "one shot, one kill".
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