Giovedì 03 Gennaio 2013 14:10
Lo studio, realizzato a novembre scorso su un campione rappresentativo di duemila persone, rileva che, in periodo di crisi economica, e' alta tra gli italiani la percezione dei problemi ambientali, mentre e' bassa la fiducia nei confronti della politica e delle istituzioni. E parallelamente crescono anche le abitudini ecologiche. L'80% degli intervistati ritiene che l'ambiente in tempo di crisi sia non un vincolo ma un'opportunita' per sviluppare un sistema nuovo piu' attento a evitare sprechi. Il 73% condivide l'idea che la crisi economica comporti una svolta 'green' a favore di produzioni verdi, riorganizzazione dei trasporti e edilizia, impiego di fonti energetiche rinnovabili. Il 72% pensa che la 'green economy' favorirà in futuro la creazione di nuovi posti di lavoro.
«La crisi economica ha aumentato la sensibilità ambientale e offre l'occasione di un cambiamento piu' profondo, nato dalla consapevolezza che la societa' e' andata nella direzione sbagliata», ha detto Rutelli che ha elogiato il ministro per l'Ambiente, Corrado Clini, ma ha tuttavia rilevato che «questo governo ha mancato di sfruttare la filiera green per lo sviluppo».
«Ho presentato 14 proposte per creare, grazie alla green economy,
migliaia di posti di lavoro nei settori dell'energia, delle fonti
rinnovabili, delle ristrutturazioni edilizie, nei trasporti, con le
smart cities. E' possibile - ha continuato Rutelli - creare davvero
migliaia di nuove imprese e dare nuovo lavoro ai nostri giovani. Tutto
cio' puo' essere realizzato se ci sono incentivi, regole, norme,
semplificazioni e alcune risorse».
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