venerdì 4 febbraio 2011

SMUOVERE LA POLITICA di Osvaldo Repetti

Nasce un gruppo autonomo interpartitico? SMUOVERE LA POLITICA Stanno assumendo caratteristiche nuove gli incontri nella tavernetta di Giannattasio. Da incontri amicali e conviviali stanno diventando momenti di elaborazione politica, cui confluiscono persone di vari schieramenti. Oggetto del discutere, è la situazione politica, nazionale e locale. Soprattutto questo secondo aspetto assume una rilevanza tutta particolare. Il gruppo che si va costituendo intende porsi al di là degli schieramenti tradizionali per portare a Novi prospettive meno legate ai partiti tradizionali. Non si tratta, come qualcuno ha voluto intendere, di ritornare ai partiti del Novecento o addirittura di ritornare alla vecchia Democrazia Cristiana o di riesumare il Partito Socialista. Che abbiano fatto il loro tempo, sono tutti d’accordo. Quello che interessa, ora, è l’elaborazione di un progetto di città che sia veramente condiviso dalla popolazione, superando schematismi e posizioni obsolete. E’ vero che molte volte gli uomini, nella politica, non cambiano: è così a destra, a sinistra, al centro, ma è altrettanto vero che c’è chi vuole mantenere immutato l’assetto del potere (di quello nazionale come di quello locale, pur su posizioni diverse) e chi vuole introdurre elementi di modifica, innovativi e condivisi. Il gruppo di cui stiamo parlando ha la volontà di diventare operativo in campo cittadino e di porsi come momento di aggregazione di chi fa e ha fatto politica attiva e di chi fa ora le prime esperienze, senza tener conto delle diverse provenienze. C’è chi ancora aderisce al PD (ed è, con altri, il caso del Consigliere comunale Biagio Zigrino, colui che ha ricevuto in assoluto il maggior numero di preferenze nelle ultime elezioni comunali), c’è ovviamente il padrone di casa Francesco Giannattasio, segretario provinciale dell’API (l’Alleanza per l’Italia che fa capo a Rutelli e Tabacci), c’è la Segretaria dell’UDC novese Gabriella De Petro con alcuni iscritti al suo partito, ci sono Vito Ziccardi, Franco Pietro, Osvaldo Repetti (tutti provenienti dalle fila dell’ex Margherita). c’è un gruppo di ex socialisti fra cui Giampiero Daffonchio e Antonino Andronico, estremamente lucido nei suoi interventi, ci sono rappresentanti della cosiddetta società civile. Altri hanno aderito pur non essendo presenti per vari motivi. C’è stato un dibattito serrato e al di fuori degli usuali schemi politici, mirato soprattutto all’analisi della situazione e alle prospettive per uscirne in positivo. Sottolinea Giannattasio che in tutti c’è la convinzione che a Novi ci sia una carenza di vita democratica, con scelte che per lo più vengono calate dall’alto, senza un vero confronto con la città. Questo sia nell’Amministrazione comunale, sia nel PD ( ne è la riprova il recente rendez vous degli Stati Maggiori del partito, rigorosamente riservato). Così come c’è la consapevolezza che la minoranza consiliare e i partiti che la sostengono non riescano a svolgere alcun ruolo propositivo e di stimolo. Insomma, dicono i convitati, occorre uno sforzo da parte di tutti per ridare dignità anche alla politica novese, superando anche prevedibili difficoltà derivate dalla storia di ciascuno. Il primo atto – ci dicono - sarà la sottoscrizione di un documento comune fra tutti i partecipanti e aperto ai suggerimenti della cittadinanza, cui sarà presentato in un prossimo incontro pubblico. (red)

mercoledì 2 febbraio 2011

NUOVI ARRIVI IN API

Regioni Roma: 3 consiglieri XIX municipio passano da Pd ad Api Politica R oma, 1 feb. - (Adnkronos) - Sono Fabrizio Cirelli, Simone Conte e Carla Petrucci, i consiglieri del XIX municipio che oggi hanno annunciato l'uscita dal Partito Democratico e il passaggio all'Api. "Accogliamo con grande soddisfazione la costituzione del gruppo di Alleanza per l'Italia nel Municipio XIX da parte dei consiglieri Cirelli, Conte e Petrucci. Nei prossimi giorni, peraltro, continuera' il processo di adesione all'Api nei vari Municipi, come preannunciato dal senatore Riccardo Milana a fine dicembre". E' quanto dichiarato da Massimo Caprari, capogruppo dell'Api nel Consiglio Provinciale di Roma. Secondo il senatore Riccardo Milana, il capogruppo dell'Alleanza per l'Italia in Consiglio Regionale Mario Mei e Salvatore Vigna, capogruppo in Campidoglio, "l'adesione dei consiglieri Cirelli, Conte e Petrucci e' un'altra ottima notizia per il nostro partito si tratta dell'ennesimo segnale del radicamento dell'Api nel territorio di Roma. Da oggi Alleanza per l'Italia e' piu' forte e, con l'ingresso di questi validissimi e competenti amministratori locali, sempre piu' in grado di rispondere alle attese e alle necessita' dei cittadini della Capitale". 01/02/2011

martedì 1 febbraio 2011

Intervento di Giannattasio BERLUSCONI E L'ORGOGLIO PERDUTO Scritto da Francesco Giannattasio domenica 30 gennaio 2011 giannatsio.jpgFrancesco Giannattasio, segretario provinciale di "Alleanza per l'Italia" ci ha inviato le sue riflessioni sulla situazione poltica attuale, che volentieri pubblichiamo di seguito. L'entrata sulla scena politica dei cavaliere Berlusconi ci aveva illuso di trovarci di fronte ad un personaggio , nuovo. che voleva rappresentare le reali esigenze del paese ,sostituendosi ad una classe politica che aveva perso ogni credibilità per eccesso di corruzione. Dopo più di quindici anni dobbiamo purtroppo constatare che era tutto un grande imbroglio: la corruzione ha superato ogni limite ,l'illegalità regna sovrana, i poteri dello stato sono in conflitto permanente tra loro ,il diritto è un opzionale del più forte e la politica ha intrapreso la strada Populista nella quale l'etica non ha più nessun riferimento se non il compiacimento al capo. Le forze politiche si confrontano con la più ferrea ostilità ,capirci qualcosa è praticamente impossibile Ogni personaggio difende la sua verità mentre la ricchezza si trasferisce sempre di più nelle mani di pochi e le condizioni di vita dei più diventano sempre più impoverite e disagiate. La Chiesa ha provato ha richiamarci ai valori classici ma , purtroppo , con voce poco decisa evitando una presa di posizione decisa è chiara probabilmente per non urtare eccessivamente il manovratore. Ci troviamo in una situazione desolante di un paese nel quale la crisi morde famiglie e giovani mentre i poteri continuano in una logica conflittuale che perdura da troppo tempo. E' necessario fermarsi avere uno scatto di responsabilità di orgoglio e pensare al bene del paese e non assistere sgomenti alla bagarre della scena pubblica racchiudendoci in un evidente disagio morale. Le istituzioni devono evitare di trasmettere ideali bacati .Devono evitare una rappresentazione fasulla dell'esistenza volta a perseguire un successo sull'artificiosità : la scalata furba,il guadagno facile,l'ostentazione e il mercimonio di sé. Soprattutto chi è alla guida del Paese deve essere ed apparire irreprensibile non è ammissibile che si tollerano comportamenti ,veri o presunti, di stili non compatibili con la sobrietà ,la correttezza , la moralità e l'onestà . E' necessario che l'opinione pubblica cessi di essere tifosa ed imponga a chiunque ha un incarico politico o istituzionale la consapevolezza della misura dei propri doveri , della disciplina e dell'onore che esso comporta, come prescrive anche la nostra Costituzione. E' pur vero che la nostra è una società anziana e quindi poco avvezza a manifestazioni vigorose ma è necessario uno scatto di virilità e far sentire la nostra voce ; la voce di un popolo che vanta trascorsi di orgogliosa dignità che ha contribuito in tutti i campi alla civiltà del mondo e non può accettare di essere condotta come un branco di pecore. Riappropriamoci del nostro orgoglio , scegliamoci e imponiamo una classe politica che veramente rappresenti le istanza del nostro Paese di tutto il Paese . Dai commentatori politici ci sentiamo dire che non ci sono alternative a questo stato di cose penso che ciò sia un altro imbroglio ;non ci credete qualsiasi altra compagine non può che fare meglio. ban_carsclub.gif Inserisci questo articolo nel tuo sito Aggiungi ai Favoriti Stampa Invia a un amico Tag verso del.icio.us Commenti utenti File RSS dei commenti * Ricordiamo ai lettori che la responsabilità in ordine ai diversi commenti è strettamente personale. * Prima di inviare un commento, vi preghiamo di verificare che lo stesso sia congruo al tema trattato nell'articolo. * Gli attacchi personali, verbalmente violenti, volgari o minacciosi verranno rimossi * Si prega di non inserire nei commenti testi copiati da altri siti. 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Non abbiamo ALTERNATIVE CREDIBILI!!Vedi un Leader nella SX??Il PD e' diventato un territorio neutro dove ognuno lotta per un pugno di riso e non vuole esporsi per non contraddire la Nomenklatura legata al passato; vive nella nebbia dell'antiberlusconismo senza proposte o facendo proposte insensate come quella della raccolta di 10 Milioni di firme!Sapendo di non riuscire nemmeno a controllarne 40 mila a Napoli!!!! Pazienza!! Dovremo aspettare la nascita di un Messia che ci traghetti verso una democrazia vera,con politici liberi dai sette vizi capitali!!!! Postato da MicheleFossati, il 30-01-2011 15:32 (Utente Registrato) 3. Memoria corta Solo chi non si ricorda del Governo Prodi può affermare che "qualsiasi altra compagine non può che fare meglio". Comunque è indubbio che l'Italia avrebbe bisogno di una tregua e che la politica dovrebbe trovare il coraggio di riportare la Magistratura entro i suoi confini. E' anche indispensabile che la gente imponga un ricambio della classe politica. Quanto alla Chiesa, è l'unica a non essere tifosa e quindi può dire a Berlusconi di "pentirsi" e alla sinistra, intrisa come la destra di peccatori, di creare un'alternativa credibile invece di blaterare. Postato da Giambattista Vico, il 30-01-2011 12:06 (Ospite non Registrato) 4. grazie per la citazione vedo con piacere che la mia teoria dei corsi e dei ricorsi è sempre attuale. ma se non mi pagate il copyright sarà meglio che la chiamiate teoria dei cicli e dei riciclati, altrimenti saranno guai Postato da Pegaso, il 30-01-2011 09:26 (Ospite non Registrato) 5. Giannattasio vorrei sapere chi scrive i comunicati stampa di giannattasio! non parla cosi e lo cosnosco bene! Visualizza 5 di 5 commenti Aggiungi il tuo commento [+] Mostra form [-] Nascondi Nome Titolo

lunedì 31 gennaio 2011

Rutelli: «La proposta di Berlusconi è solo un inganno» «Un Presidente del Consiglio, se è in carica, presenta delle proposte di legge per la crescita e le liberalizzazioni, non scrive articoli»: è la replica del leader di Alleanza per l’Italia Francesco Rutelli all'intervento di Silvio Berlusconi oggi sul Corriere della Sera. «È un inganno - sottolinea Rutelli ai microfoni del Caffè di SKYTG24 - Berlusconi è al potere da 8 degli ultimi dieci anni: perché non ha fatto le riforme? L’Italia - conclude il leader ApI - ha bisogno di una larga coalizione, tutte queste schermaglie politiche e gli scandali sessuali non affrontano il nodo di sostanza, e cioè che il Paese é fermo». Su federalismo il leader di ApI dichiara: «Il federalismo fiscale così come è non passa, non abbiamo nessun motivo per approvarlo» «È un meccanismo assurdo che porterebbe solo dei guasti - sottolinea Rutelli - sono solo più tasse per tutti».

domenica 30 gennaio 2011

CITTADINO,UOMO SENZA VOLTO

Cittadino, uomo senza volto! Umberto Lucia Il cittadino è colui che è originario, abitante o anche solo residente in uno stato e del quale possiede la cittadinanza avendone i conseguenti diritti e i doveri. Questa definizione ha origine dalle città stato, specialmente a Roma; infatti, chi era cittadino di Roma era tutelato e si considerava protetto e intoccabile in ogni luogo dell'impero e anche nelle città straniere. Essere cittadino di Roma fu considerato, per un lungo periodo storico, un privilegio e l'aspirazione a diventarlo costituì spesso l’oggetto di contese tra Roma e le altre popolazioni italiche. Il concetto di cittadino è differente da quello di suddito in quanto quest’ultimo si riferisce a colui che è soggetto alla sovranità di uno stato, con la conseguenza che la condizione del suddito implica, di per sé, situazioni giuridiche puramente passive, mentre quella del cittadino implica la titolarità di diritti e altre situazioni giuridiche attive. Quando uno stato riconosce al suddito diritti civili e politici, questo diventa un cittadino. Occorre precisare che nelle monarchie, anche costituzionali e parlamentari, è tradizione riferirsi ai cittadini come sudditi senza per questo implicare l'assenza di diritti civili e politici. Nel significato della società contemporaneo, la cittadinanza è il collettore di una molteplicità di diritti e doveri riferibili ad un individuo in quanto parte di un determinato assetto politico. Il 26 agosto del 1789 durante la Rivoluzione Francese, basandosi sulla Dichiarazione d'indipendenza americana, veniva approvata la Déclaration des Droits de l'Homme et du Citoyen (Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino), atto fondamentale nella storia della libertà e della democrazia in quanto esplicitava una solenne elencazione di diritti fondamentali dell'individuo e del cittadino. L'impatto di questa elencazione di principi fu innovatore e rivoluzionario allo stesso tempo; infatti, solo sei mesi dopo la presa della Bastiglia e sole tre settimane dopo l'abolizione del feudalesimo, la Dichiarazione attuò uno sconvolgimento radicale della società come mai era avvenuto nei secoli precedenti. La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino non fu, però, un episodio sporadico, ma gran parte del suo contenuto è successivamente confluito nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo adottata dalle Nazioni Unite nel 1948. La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino si compone di un preambolo e di 17 articoli, che contengono le norme fondamentali che regolano la vita dei cittadini tra di loro e con le istituzioni. Viene dichiarato solennemente il principio di uguaglianza tra tutti gli esseri umani (art. 1); segue l'elencazione dei diritti naturali ed imprescrittibili dell'uomo cui deve essere improntata l'azione delle associazioni politiche (art. 2), che vengono individuati in: libertà della persona, proprietà (art. 17), sicurezza, resistenza all'oppressione. Il fondamento dalla Dichiarazione è il principio di sovranità democratica (art. 3), che prevede che "il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione". Gli articoli 4 e 5 esprimono anche i limiti dei diritti appena elencati, sancendo che l'esercizio di un diritto non può nuocere ad un diritto altrui e che la legge può limitare questi diritti solo nel caso in cui nocciano alla società. Questa fiducia nella bontà della legge manifestata in modo corretta dalla volontà della maggioranza degli eletti nell'organo legislativo rappresentante la volontà generale dei cittadini, rispondeva principalmente all'esigenza di garantire le basi all'ordinamento per il suo buon funzionamento. La parte centrale della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino affronta invece il settore cruciale dei rapporti tra cittadino e stato e recepisce numerosi principi fondamentali del moderno diritto penale, esprimendo il concetto che la legge è l'espressione della volontà generale (art. 6). I successivi articoli 7 e 8 trattano del principio di legalità in materia penale come garanzia per l'irretroattività e la determinatezza della legge penale, sottraendola alle competenze del potere esecutivo ed esprimendo, così, il principio della riserva di legge e sostanziale riconoscimento del principio illuministico della separazione dei poteri (art.16). Infine è stabilito l'altrettanto fondamentale principio della presunzione di innocenza dell'imputato (art. 9). L'art. 13 stabilisce che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Interessante momento storico! Una riflessione sull’essere cittadino di uno stato e membro attivo di una nazione. Se non avessi introdotto la data nessuno di noi avrebbe dubitato della descrizione di un testo di diritto contemporaneo. Infatti, i cittadini hanno diritti e doveri, anche se il concetto astratto di cittadino non ha un volto, ma il volto di ognuno di noi. E allora, perché pensare che venga uno “zorro” a ridare ad ognuno di noi i suoi diritti? Ognuno di noi è e deve ricordarsi di essere protagonista della vita politica e sociale con il proprio agire ed operare nella struttura sociale. Il diritto e il dovere di essere uomo etico e morale, uomo sociale, uomo cittadino dovrebbe essere il nostro principio di azione e motore decisionale, sempre e in ogni situazione. In questo contesto, morale non significa connesso alla moralità, ma al comportamento in relazione al rispetto della dignità di sé e degli altri. Allora perché continuare ad accettare la disoccupazione, l’aria inquinata, i soprusi culturali di un sistema ormai non più coerente con la Dichiarazione da cui ha origine la nostra concezione di cittadino? Iniziamo noi, per primi, ad agire. Soprattutto nei piccoli centri muoviamo a piedi, in bicicletta, con i mezzi pubblici, non entriamo nel centro storico con l’auto, non lordiamo le strade, ricordiamoci di essere concittadini di quegli sconosciuti, senza volto, che incontriamo e, quindi, riconosciamogli un volto, il loro. Scopriamo la condivisione. Solo l’essere solidali aiuterà il nostro stato a tornare un luogo di civiltà e cultura. Smettiamo di seguire passivamente una programmazione televisiva rissosa, non diventiamo ciò che un sistema commerciale vuole che farci diventare. Ricordiamoci che sono i poveri a far diventare ricchi gli abbienti, con le proprie scelte di acquisto. Fermiamoci a riflettere. L’API vuole che ogni cittadino torni a svolgere il proprio ruolo. Esorto a contattare e supportare il coordinatore provinciale per sottoporre necessità da affrontare con progetti che nascano dalle esigenze locali e non siano calate dall’alto. Cittadini sì, ma con un volto!

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