ApI riunisce il Direttivo nazionale e delibera sul "secondo tempo"
del progetto politico del movimento guidato da Francesco Rutelli.
Unanime il Direttivo nazionale di Alleanza per l'Italia «i nuovi scenari
politici, con la nascita del governo Monti e la larga maggioranza che
lo sostiene, rafforzano il progetto del Terzo Polo, che ha anticipato
questo grande cambiamento ed è stato determinante per realizzarlo. Ora
si tratta di trasformare questa opportunità in una nuova fase del nostro
progetto». Lo dichiara il Presidente Francesco Rutelli.
«Come concordano anche Fini e Casini - continua Rutelli - inizia il
“secondo tempo”, in cui contano progettualità, capacità di iniziativa,
capacità di nuove partecipazioni e aggregazioni. Alleanza per l'Italia
ha confermato la convocazione dell'Assemblea nazionale per sabato 24
marzo a Roma, in cui saranno varate le decisioni per le elezioni
amministrative e le campagne politiche d'intesa con gli altri partner
del Terzo Polo», conclude Rutelli.
giovedì 16 febbraio 2012
mercoledì 15 febbraio 2012
A Futurista: "Terzo polo? Sarà baricentro Italia"
Baricentro e motore del rinnovamento. La strada del Terzo polo, secondo l’ex ministro e portavoce dell’Api Linda Lanzillotta, è già tracciata e dovrà passare dall’irrobustimento dell’agenda Monti ma con la stella polare di un marcato riformismo, da attuare anche a livello locale.
Contenuti, collocazione, strategie, anche in vista delle amministrative: dove va il Terzo polo?Dovrà essere la forza che spinge verso la modernizzazione italiana, aggregando contenitori moderati ma radicali sulla linea delle riforme, la cui mancata attuazione ha fino ad ora impedito la crescita. È sostanzialmente l’agenda Monti e che le varie coalizioni di centrodestra e centrosinistra, pur annunciandole nei programmi, non hanno saputo attuare per un quindicennio. Il Terzo polo sia il baricentro e motore di una coalizione che sostenga tale agenda. Ciò dovrà accadere anche a livello locale, dove il sistema amministrativo necessita di una grande modernizzazione, grazie alla riduzione del perimetro pubblico consentendo alla concorrenza di dispiegarsi. Così si crea crescita e riduzione della spesa pubblica.
Il bipolarismo fasullo dell’epoca berlusconiana è al tramonto: per intercettare la sfida del rinnovamento, come avviare due riforme imprescindibili, ovvero quella costituzionale ed elettorale?Dobbiamo alleggerire le nostre istituzioni. Primo punto è il bicameralismo, con uno snellimento dei parlamentari, ma anche una riqualificazione di quel ruolo attraverso una Camera legislativa, ridotta di almeno un terzo; e una che rappresenti le autonomie. Senza diventare un luogo di difesa corporativa, ma calibrata come composizione e funzioni. In modo da essere complementare ma non di freno alla modernizzazione. Si rende necessaria anche una rivisitazione del federalismo.
Quando il premier dice che al termine di questo governo molte cose saranno cambiate, si riferisce anche alla conformazione dei partiti?Certo. È palese il processo di trasformazione radicale: un Pdl liquefatto, un Pd con anime molto diverse, e il Terzo polo che sta riamalgamando con un nuovo profilo le forze che fino ad ora sono andate in ordine sparso. Occorre un nuovo sistema elettorale per assecondare questo mutamento e non costringendo invece a coalizioni innaturali, perché sarebbero costruite su uno schema maggioritario/bipolare la cui inefficienza è ampiamente dimostrata.
di Francesco De Palo per Il Futurista 07 febbraio 2012
martedì 14 febbraio 2012
Comunicato dell'API
GIANNATTASIO: IL PD E' SEMPRE PIU' IN CRISI
Il Segretario Provinciale dell'API (nonchè ex tesoriere del PD di Novi) Francesco Giannattasio ci ha inviato il seguente comunicato relativamente alle dimissioni dal Pd di Michela Ziccardi.
GIANNATTASIO: IL PD E' SEMPRE PIU' IN CRISI
Scritto da red | |
martedì 14 febbraio 2012 | |
Il Segretario Provinciale dell'API (nonchè ex tesoriere del PD di Novi) Francesco Giannattasio ci ha inviato il seguente comunicato relativamente alle dimissioni dal Pd di Michela Ziccardi.
IL PD NOVESE PERDE
UN’ANALTRO PEZZO DA 90
=============================================
La moderatissima e
cattolicissima Michela Ziccardi , figlia del famoso Vito, lascia il
Partito Democratico Novese per –incompatibilità con l’attuale
segreteria politica, diretta dalla giovane Cecilia Bergaglio.
Da tempo ,tra la
segreteria del partito e la Ziccardi si era creato un clima di
tensione . Michela Ziccardi :
consigliere comunale, eletta con un elevato numero di preferenze ,
vice presidente del consiglio comunale, si è sempre distinta per il
suo ruolo proposito nell’interesse generale che esprimeva forte
altruismo.
Persona trasparente
poco inclina al compromesso ed ai giochi politici , si è sentita
poco sostenuta dal partito ed a seguito di una comunicazione della
segretaria Bergaglio, con la quale,sembra, venisse richiamata ad una
maggiore attenzione alla disciplina di partito; la Ziccardi
sentendosi sfiduciata nel suo ruolo di consigliera, il 9 febbraio ha rotto
gli induci ed ha risposto con una lettera di dimissioni,
irrevocabili, dal partito Democratico Novese.
Persona coerente
quanto leale , Michele, pur assumendo la condizione di indipendente
continua a far parte del gruppo di maggioranza , garantendo al
sindaco il proprio sostegno.
Sembra però che la
politica della segreteria PD non sia molto condivisa da altri
esponenti dei consiglieri del PD e si vocifera che qualcuno sia
prossimo a seguirne l’esempio e se ciò avvenisse il ruolo di
maggioranza potrebbe non essere più tale.
D’altronde anche la
politica che porta avanti la giunta non trova molti consensi e la
nomina di Soro e di san Giovanni fa discutere e parecchio sorridere
, il PD è un partito che proprio non sa rinnovarsi , mentre i
servizi lasciano parecchio a desiderare soprattutto nella
manutenzione ordinaria ( raccolta rifiuti, pulizia strade, sgombero
neve)
Francesco Giannattasio
domenica 12 febbraio 2012
Bicchielli a l'Espresso: ApI non ha preso soldi da Lusi
«Solo quattro stanze e pure piccole» la descrizione che Pino Bicchielli - segretario amministrativo dell'Alleanza per l'Italia - fa del suo partito è quella di un operoso e modesto formicaio. Lontano dai fasti del Collegio del Nazareno - sede nazionale non solo del Partito Democratico, ma anche de la Margherita – la piccola sede romana del partito di Francesco Rutelli, a Largo di Fontanella Borghese, nelle parole del suo tesoriere è una umile dimora. Bicchielli - giornalista, ex portavoce dell'Unire-Unione Nazionale Incremento Razze Equine, un passato nella Margherita e nell'Udeur di Clemente Mastella - è l'uomo dei conti dell'Api.
Segretario, di cosa vive il vostro partito, viste le sue modeste proporzioni elettorali e la sua recente fondazione?«L'errore che si fa è proprio quello di ritenere l'Api un qualcosa di nuovo, nato dal nulla. Il nostro partito è frutto della trasformazione di altri soggetti politici preesistenti, sicché, alla sua fondazione, poteva già contare su un forte radicamento sul territorio. Ecco perché possiamo contare sostanzialmente sui proventi delle adesioni al partito e sull'impegno dei nostri parlamentari».
Nel bilancio presentato nel giugno 2011, riferito a tutto il 2010 ed agli ultimi mesi del 2009, l'Api dichiara 253.310 euro provenienti dal tesseramento 2010, un tesseramento ingente.«Ogni nostra tessera costa 10 euro e difatti noi abbiamo raccolto 25.331 adesioni. Come dicevo, sul territorio siamo molto forti: ogni nostro parlamentare, una volta passato all'Api, ha portato con sé un "pacchetto" di voti e simpatizzanti».
L'altra voce sostanziosa, nel vostro bilancio, è rappresentata dalle libere contribuzioni provenienti dalle componenti ApI dei Gruppi Misti della Camera e del Senato. Può spiegarci il meccanismo di questi contributi?«Si tratta delle donazioni libere che ogni nostro parlamentare versa al partito, mese dopo mese. E' la consueta "mesata" che i parlamentari d'abitudine versano anche in altri partiti. Nel nostro caso è particolarmente onerosa: il totale è stato di 234.000 euro, i nostri parlamentari sono 13 in tutto, faccia lei i conti...».
Come ha avuto modo l'Api di costituire, inizialmente, la sua componente nel Gruppo Misto alla Camera? E' necessario essere associati ad un simbolo presentato alle elezioni precedenti, l'Api a quale simbolo si è associato?«All'Unione Democratica per i Consumatori».
Cui, difatti, stando allo statuto, l'ApI ha concesso un importo di circa 14.000 euro.«Sì, un contributo all'associazione.»
Una ulteriore fonte di entrata, per l'ApI, sono stati i rimborsi elettorali.«Sì, il nostro partito si è presentato alle elezioni regionali del marzo 2010, pochissimi mesi dopo la sua fondazione - nel novembre 2009, ndr. - e avendo avuto candidati eletti nei consigli regionali della Campania, della Basilicata e delle Marche, ha ricevuto i relativi rimborsi».
Riuscite a sostenere il vostro partito solo con queste entrate?«Questo è un partito che si basa anche sul sacrificio e sul lavoro volontario: abbiamo uno staff leggero, solo due persone assunte a tempo determinato e quattro con contratti a progetto; una sede nazionale piccolissima e molti, molti volontari sul territorio, dove la nostra organizzazione è assai ramificata, specialmente a Roma».
E le feste di partito, come le pagate?«La Festa Nazionale ci è costata 150 mila euro e si è svolta nell'antico borgo di Labro (Rieti) lo scorso settembre. È durata quattro giorni e non è stata una "festa" vera e propria, ma solo un susseguirsi di appuntamenti politici. Per consentire ai giovani militanti di partecipare abbiamo lanciato l'iniziativa "adotta un giovane", pertanto diversi simpatizzanti hanno contribuito versando circa 200 euro per ogni giovane cui si voleva offrire il soggiorno a Labro. E abbiamo organizzato una piccola riffa, una lotteria i cui proventi sono andati alla giovanile del partito».
La Festa romana al Laghetto del quartiere Eur invece?«È stata organizzata dalla sezione romana dell'ApI che, come le dicevo, è molto radicata nella Capitale».
Al di là del clamore recente, riguardando i vecchi bilanci de la Margherita, ad esempio quello del 2007, si nota che esistevano voci in bilancio riguardanti contributi erogati ad altre associazioni politiche, come i Democratici, il Partito Popolare Italiano, Rinnovamento Italiano. Lei sa dirmi se l'Api ha ricevuto simili contributi dalla Margherita?«No, lo escludo ed in ogni caso preferirei non parlare di questo. L'Api è un partito che è nato in seno al Parlamento, come tale si basa in parte sul sacrificio e sulla militanza, in parte sull'impegno preso dai suoi parlamentari».
di Cristina Cucciniello per l'Espresso
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