venerdì 18 febbraio 2011

TERZO POLO /RUTELLI PROSPETTIVA SOLIDA ORA COORDINAMENTO POLITICO

«Fatto mai visto prima, Berlusconi pur di salvarsi dai pm concede tutto a Bossi. Governo e maggioranza a pezzi» «Votando contro la festa dell'Unità nazionale la Lega ha umiliato il governo, ma molto di più tutti gli italiani. Solo che Berlusconi dipende ormai dal Carroccio per difendere il proprio potere». La dissociazione della Lega Nord in Consiglio dei ministri sulla festa nazionale del 17 marzo «è una ferita gravissima, un fatto senza precedenti. Berlusconi e Bossi ci vogliono abituare a tutto ma non era mai capitato prima che una forza di governo si dissociasse in modo così palese, con due ministri che votano contro un provvedimento del governo e un terzo che lascia anticipatamente la riunione». Lo ha affermato il presidente di Alleanza Per l'Italia Francesco Rutelli in una conferenza stampa nella sede del partito, insieme a Linda Lanzillotta e Bruno Tabacci. Secondo Rutelli «di fronte a un fatto come questo si sarebbe dovuta aprire immediatamente la crisi di governo. Invece assistiamo alla dichiarazione del ministro la Russa, il quale sostiene che si tratta solo di opinioni diverse, mentre il ministro Calderoli bolla come “follia istituzionale” il decreto del governo». «Ormai - insiste il leader dell'ApI- siamo al relativismo della Patria, con un governo guidato da un uomo in grave difficoltà come Berlusconi che, pur di mantenere una maggioranza chi lo tuteli dalle vicende giudiziarie che lo hanno investito, non esita a fare compravendita di parlamentari e concedere tutto a tutti. Nel frattempo la scossa economica, annunciata in pompa magna solo qualche giorno fa, è dispersa non si sa dove. Ma c'è ancora qualcuno nel Pdl - si domanda Rutelli - che abbia ancora un barlume di dignità per mettere a posto la Lega?». Siamo di fronte non alle solite battutacce o agli slogan che permettono alla Lega di ramazzare qualche voto degli scontenti del Pdl, qui stiamo parlando di atti che impegnano il governo che, tuttavia, ha trovato una soluzione apprezzabile venendo incontro alle esigenze delle imprese e della finanza pubblica - ha concluso il leader dell'ApI - sopprimendo, per il solo anno in corso, gli effetti economici previsti la festività soppressa del 4 novembre». Share/Save/Bookmark

ITALIA 150 : RUTELLI LEGA UMILIA ITALIANI. E' GRAVISSIMO

«Fatto mai visto prima, Berlusconi pur di salvarsi dai pm concede tutto a Bossi. Governo e maggioranza a pezzi» «Votando contro la festa dell'Unità nazionale la Lega ha umiliato il governo, ma molto di più tutti gli italiani. Solo che Berlusconi dipende ormai dal Carroccio per difendere il proprio potere». La dissociazione della Lega Nord in Consiglio dei ministri sulla festa nazionale del 17 marzo «è una ferita gravissima, un fatto senza precedenti. Berlusconi e Bossi ci vogliono abituare a tutto ma non era mai capitato prima che una forza di governo si dissociasse in modo così palese, con due ministri che votano contro un provvedimento del governo e un terzo che lascia anticipatamente la riunione». Lo ha affermato il presidente di Alleanza Per l'Italia Francesco Rutelli in una conferenza stampa nella sede del partito, insieme a Linda Lanzillotta e Bruno Tabacci. Secondo Rutelli «di fronte a un fatto come questo si sarebbe dovuta aprire immediatamente la crisi di governo. Invece assistiamo alla dichiarazione del ministro la Russa, il quale sostiene che si tratta solo di opinioni diverse, mentre il ministro Calderoli bolla come “follia istituzionale” il decreto del governo». «Ormai - insiste il leader dell'ApI- siamo al relativismo della Patria, con un governo guidato da un uomo in grave difficoltà come Berlusconi che, pur di mantenere una maggioranza chi lo tuteli dalle vicende giudiziarie che lo hanno investito, non esita a fare compravendita di parlamentari e concedere tutto a tutti. Nel frattempo la scossa economica, annunciata in pompa magna solo qualche giorno fa, è dispersa non si sa dove. Ma c'è ancora qualcuno nel Pdl - si domanda Rutelli - che abbia ancora un barlume di dignità per mettere a posto la Lega?». Siamo di fronte non alle solite battutacce o agli slogan che permettono alla Lega di ramazzare qualche voto degli scontenti del Pdl, qui stiamo parlando di atti che impegnano il governo che, tuttavia, ha trovato una soluzione apprezzabile venendo incontro alle esigenze delle imprese e della finanza pubblica - ha concluso il leader dell'ApI - sopprimendo, per il solo anno in corso, gli effetti economici previsti la festività soppressa del 4 novembre». Share/Save/Bookmark

giovedì 17 febbraio 2011

PROVE DI TERZO POLO

UDC-FLI-API: "Uniti per il Paese" 17/02/11 Alessandro Barberis Highslide JS Da sinistra: il coordinatore FLI Daniele Ristorto, il Presidente del Consiglio Provinciale ed esponenete UDC Giovanni Barosini, il Presidente Provinciale UDC Massimo Bianchi e il coordinatore API Francesco Giannattasio (Immagine 1 di 5) Da sinistra: il coordinatore FLI Daniele Ristorto, il Presidente del Consiglio Provinciale ed esponenete UDC Giovanni Barosini, il Presidente Provinciale UDC Massimo Bianchi e il coordinatore API Francesco Giannattasio Il coordinatore provinciale FLI Risorto e il Presidente Barosini Massimo Bianchi e Francesco Giannattasio Francesco Giannattasio Daniele Ristorto ALESSANDRIA - La nuova coalizione di centro, che vuole creare il cosiddetto “Terzo Polo” italiano: con questa idea i rappresentanti provinciali di UDC, Futuro e Libertà e Alleanza per l'Italia hanno convocato una conferenza stampa presso la Sala Rattazzi di Palazzo Ghilini per illustrare il significato di questa alleanza, con “base comune unire il Paese”. Erano presenti per l'UDC il Presidente del Consiglio Provinciale Giovanni Barosini e il Presidente Provinciale del partito Massimo Bianchi, per FLI il coordinatore Daniele Ristorto e per API nello stesso ruolo Francesco Giannattasio. “Siamo qui per confrontarci con gli amici di Futuro e Liberta e Allenaza per l'Italia – ha cominciato Barosini – in maniera seria e concreta, restituendo dignità politica ad un sistema sociale che si sta disgregando. Tra di noi, proveremo a dialogare: ci sono valori civici comuni, nonostante qualche fisiologica divergenza. La nostra base è quella di unire il paese, basta conflitti e attacchi a destra e sinistra. Ciò che ci unisce non è la diaspora rispetto al berlusconismo, ma l'unità e il rispetto delle regole. Non crediamo più alle coalizioni e ai partiti guidati da leader carismatici, anche in ambito locale. Faccio un appello anche alle altre forze che non si riconoscono in questo bipolarismo, saranno i benvenuti. Non crediamo anche all'antipolitica, quindi ai demagoghi che vogliono purificarla, ma solo a quelli veri come ad esempio Obama, la Merkel, Clinton. Faremo poi proposte con tematiche sul territorio riaggregando tutte le istituzioni per affrontare a muso duro i problemi sociali. “ “Condivido tutto ciò che è stato detto da Barosini – ha continuato Francesco Giannattasio(API) – Il Paese è in un momento di svolta: la politica ha perso credibilità, il duopolio presentato come scopo nobile si è rilevato quello che è, due fazioni che si danno contro e basta. L'opposizione non popula e non fa proposte alla maggioranza, così come quest'ultima non la ascolta, portando un paese alla rovina. Questa nostra forza moderata viene già attaccata sia da destra che da sinistra perché capiscono che questo sistema non può durare a lungo. Dobbiamo apprezzare sia Casini, che ha mantenuto salda la sua posizione, sia Rutelli, che ha capito in tempo che questo bipolarismo non avrebbe portato da nessuna parte, sia Fini, che ha avuto il coraggio di andarsene da un partito con un totem che sta portando alla rovina. Fosse l'Italia un paese con un po' più di coraggio, cacceremmo gli attuali governanti tutti a calci. Con FLI e UDC stiamo trovando convergenza su queste idee, per creare un terzo polo. I politici non preparati sono solo un danno: il compito dei partiti dev'essere proprio quello di preparare onestamente e con capacità. Vorremmo estendere questa collaborazione anche in realtà locali, come Novi, Arquata, ecc., solo così possiamo avere un programma politico comune rispondendo alle necessità del territorio. Ci stiamo organizzando infatti anche ad Alessandria, con Gianni Vignuolo nuovo coordinatore per la città. Stiamo crescendo e avendo molte adesioni: molti aspettano la creazione di questo terzo polo, per portare una ventata di politica nuova”. “Sono pienamente d'accordo con tutto ciò che è stato detto, non voglio ripetere troppe cose – ha spiegato il coordinatore FLI Ristorto – La gente è stufa di non sentire parlare dei propri problemi, ma solo di provvedimenti legati ad una persona, in un momento in cui c'è bisogno di discussioni su famiglie, lavoro, giovani, sanità: non è possibile che i ricchi siano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Ci mettiamo al tavolo con idee precise per una riappacificazione nazionale alla politica attraverso questo nuovo polo: partiremo con un programma serio dalle prime elezioni comunali della prossima primavera.” “E' un momento di fine processo politico, nato nel 1994, come evidenziato da mille segni ormai – ha proseguito Massimo Bianchi(UDC) – Noi vogliamo creare capacità di aggregare: se si chiede propensione di voto si ottiene una somma maggiore rispetto a quella dei tre singoli simboli. La nostra proposta vuole innovare l'azione politica del nostro paese con attenzione di cittadini ed elettori. Ci sono nel passato storie di partiti con dibattito ricchissimo proprio per le divergenze al suo interno: ci può essere un dibattito, ma non ci si scanna, come capita invece da altre parti. Questo tipo di sforzo vogliamo farlo anche a livello locale.” “Naturalmente gli impegni già presi in Amministrazioni come la Provincia o alcuni Comuni verranno mantenuti – ha concluso Barosini – Non è giusto verso gli elettori, se non per gravi motivazioni, da oggi inizia un dialogo. Il prossimo appuntamento saranno gli Stati Generali del Lavoro che organizzeremo prima dell'estate.”

mercoledì 16 febbraio 2011

LA FERROVIA EMARGINA ALESSANDRIA

Alessandria, 14 febbraio 2011 Egregio Direttore, anche la ferrovia abbandona Alessandria. Molti, troppi treni tagliano fuori la nostra stazione ferroviaria. Per molto tempo Alessandria è stata il crocevia del nord/ovest, il centro del triangolo industriale: Milano-Torino-Genova. Purtroppo la città non rientra più nei piani strategici dell'AD di Trenitalia Moretti e quindi Alessandria viene tagliata fuori dalle più importanti vie di comunicazione d'Italia. Potrei invitare, supplicare o inveire contro l'AD Moretti affinché reinserisca Alessandria nel circuito ferroviario, ma credo che avrei poco successo. Potrei elencare i danni che arreca alla città con la sua scelta. Potrei ricordare che il trasporto pubblico va garantito a tutti i cittadini, a maggior ragione ai cittadini di un capoluogo di provincia. Potrei fare appelli, mobilitare persone, affiggere manifesti, distribuire volantini e tante altre cose ancora. Iniziative lodevoli ma a mio avviso inutili. Credo invece che avrebbe molte più possibilità di successo la presa di posizione del Sindaco di Alessandria, il quale dovrebbe far sentire autorevolmente la sua voce forte e chiara. Perché il Sindaco rappresenta la collettività, perché il Sindaco ha il dovere di difendere l'interesse del territorio che amministra, perché il Sindaco è la città. Se alla voce del sindaco si unisse, in questo caso, anche la voce dell'opposizione, la protesta sarebbe molto più forte. Gianni vignuolo coordinatore API Alessandria

martedì 15 febbraio 2011

LA SENATRICE MANUELA BAIO LASCIA IL PD PER ALLEANZA PER L'ITALIA

PD: BAIO, SCELTA DIFFICILE LASCIO PER RAGIONI POLITICHE. ADERISCE AD API (ASCA) - Roma, 15 feb - ''Lascio il Pd per ragioni strettamente politiche. E' stata una scelta difficile''. Con queste parole la senatrice Emanuela Baio ha lasciato il partito di cui e' stata fondatrice e sostenitrice. La decisione e' stata spiegata in una lettera indirizzata al segretario Pierluigi Bersani e alla capogruppo al Senato Anna Finocchiaro. Alla base della scelta, secondo Baio, l'incapacita' del partito di rispondere alle reali esigenze del Paese in una fase delicatissima ''in cui si intravede la fine del berlusconismo''. ''Rilevo con rammarico che il Pd e' incapace di prospettare soluzioni e aggregazioni politiche in grado di rispondere ai gravi problemi in cui versa l'Italia e di ricreare speranza in tutti i cittadini ed in particolare i giovani - argomenta Baio -. Noto con crescente preoccupazione che la dirigenza del partito si preoccupa essenzialmente di recuperare consensi a sinistra, e lascia senza voce quelle forze moderate e riformiste che potrebbero invece rappresentare in futuro una nuova maggioranza''. Esempi eloquenti di questo stato di cose sono la mancata elaborazione di politiche chiare sul lavoro, sulla famiglia e sul federalismo che ''non fanno che mostrare lo stato di confusione in cui versa il partito'', aggiunge la senatrice. Su questi e altri temi cio' che e' emerso nel Pd sono posizioni contraddittorie quindi alternative, incomprensibili per i cittadini''. ''Fra il mio impegno politico e i miei valori non c'e' soluzione di continuita': fra vita, politica e fede non c'e' iato'', sottolinea Baio che da oggi aderisce ad Alleanza per l'Italia di Francesco Rutelli. ''Proseguo la mia esperienza politica in un movimento di cui condivido valori e aspirazioni in assoluta fedelta' ai principi che mi hanno sempre visto battermi senza riserve. Da moderata scelgo i moderati. Come diceva Pirandello: 'Nulla e' piu' complicato della sincerita''. Ai politici e' chiesta una sola cosa: scegliere. Io ho scelto'', conclude la senatrice.

FEDERALISMO . PROVVEDIMENTO INADEGUATO

Federalismo, Bruno: “Provvedimento inadeguato, non reggerà” Il senatore al Consiglio federale di Lega Autonomie: “Saranno colpiti i Comuni” “Questo provvedimento sul federalismo municipale fa parte di un disegno politico che nel contesto dato non può reggere. Realizzare il federalismo senza aumentare le tasse, in un periodo di crisi come quella attuale, è quanto meno velleitario”. Lo ha affermato il responsabile nazionale Enti locali di ApI, Franco Bruno, intervenendo ai lavori del Consiglio Federale di Lega Autonomie. “Purtroppo – ha detto il senatore di Alleanza per l’Italia – il voler rincorrere ad ogni costo l'affissione di una qualche bandierina politica, come sta diventando il federalismo, finirà col gravare sulle autonomie”. “Nel caso specifico – ha spiegato Bruno – rischiano di essere doppiamente colpiti i Comuni che si vedranno ridotte le risorse e nel contempo dovranno aumentare tributi e tariffe. Del resto, considerata l'assoluta indeterminatezza di tutte le cifre contenute nel provvedimento, spesso corrette dall'esterno, sarebbe opportuno rinviare di almeno sei mesi il provvedimento, per come richiesto da un emendamento presentato da ApI e dai senatori del terzo polo nel milleproroghe”. “E' paradossale – ha aggiunto Franco Bruno – come i decreti sul federalismo siano ormai diventati materie esclusive degli esperti a causa della complessità delle norme introdotte. Anche su questo sarebbe stato probabilmente meglio reintrodurre nuovamente, e più semplicemente, l'Ici sulla prima casa prevedendo di restituire le tasse ai cittadini attraverso un recupero sull'Irpef. In questo modo, si sarebbe evitata la necessità di riequilibrare in maniera così massiccia comuni turistici con comuni residenziali, comuni piccoli con comuni grandi, comuni con forti insediamenti produttivi con piccoli comuni montani, etc.” “Anche per questo – ha concluso il senatore Bruno – bisogna intensificare il confronto con il sistema delle autonomie evitando di creare ulteriori difficoltà che finirebbero per gravare sull'intero l'impianto istituzionale del Paese". Allegati presenti in questa mail: Federalismo-Bruno.doc ( 32.2 KB ) Visualizza Salva

lunedì 14 febbraio 2011

UNA RIFLESSIONE DI GIANNI VIGUOLO

Alessandria, 14febbraio 2011 spett.le Redazione Le nuove generazioni si sentono abbandonate e tradite dalle generazioni precedenti, compresa la mia. Hanno tutte le ragioni ad esserlo. Questa ammissione di responsabilità purtroppo non risolve loro i problemi né a noi salva la coscienza. Dall'attuale mondo giovanile ci piovono addosso richieste di aiuto, i giovani pretendono giustamente chiarezza sul loro futuro. Le vecchie leve non hanno risposte adeguate e valide da proporre alle generazioni attuali e quindi il solco che le separa si allarga sempre di più. I giovani pretendono da noi cose che non possiamo né sappiamo dare, il filo della continuità tra generazioni si è interrotto. La responsabilità di tutto ciò non è certo dei giovani, anzi. Detto ciò cosa può consigliare alle giovani leve uno come me che non appartiene nè alle vecchie generazioni e purtroppo nemmeno a quelle attuali? Il mio consiglio, semplice ed elementare, che può apparire perfino beffardo in questo periodo è : occupatevi di politica. Non sarò così presuntuoso da indicarvi come e dove fare politica nè tanto meno da che parte stare ma a mio avviso se le giovani leve vogliono riappropriarsi del loro futuro “devono togliersi le mani dalle tasche e sporcarsele”. Gianni Vignuolo

LASCIA IL PD GIANNI VIGUOLO PER ALL'ALLEANZA PER L'ITALIA

Gianni Vignuolo,52 anni,dopo venti di militanza bel PCI e nei partiti che ne hanno raccolto l'eredità,lascia il PD e volta pagina nentrando nell'Alleanza per l'Italia di Rutelli,quindi guardando al "terzo polo". Dichiara Vignuolo : E' una decisione dolorosa ma consapevole,che ho preso con un pò di amrezza,ma certo che oggi,quando la credibilità della classe politica italiana è quantomai bassa,siano necessarie altre scelte.Se da tanti anni Berlusconi è votato dalla gente non è un caso,forse perchè dall'altra parte c'è il vuoto. Il bipolarismo non è riuscito a sfondare. E poi il PD è un partito in cui non c'è discussione su nessun argomento,in compenso ci sono posizioni diverse su pressochè tutto,sembra un pò il PC vecchia maniera e imagginarsi che un partito così possa avere senso nel 2011 è davvero difficile. Gianni Viguolo lascia una posizione sicura e si avventura in un partito nuovo che a livello locale si sta proponendo convinto di poter dare il propio contributo ad un partito riformista. IL terzo polo rappresenta un'evoluzione nel senso liberale della politica che sta vivendo il confusionario fallimento del bipolarsmo . Gianni Viguolo assumerà un ruolo di primo piamo nell'API , di certo guiderà la politica Alessandrina e grazie alla sua collaudata esprerienza saprà essere di sprono all'attuale amministrazione.

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