venerdì 13 gennaio 2012

SCAMBIO DI IDEE TRA AMICI

Cari amici  avete perfettamente descritto la condizione  psica in cui ci
troviamo  . .. mi chiedo. Vi chiedo, se siamo così sottili nell'analisi 
comportamentale e che comunque dimostra che l'intelligenza non fa difetto,
perchè non riusciamo a realizzare  delle condizioni razionali con le quali
tutti dovremmo goderne i vantaggi ?
Ciao a tutti a presto FRancesco
L'ITALIA E' FORSE L'ULTIMO PAESE EUROPEO IN CUI SI E' FORMATO LO STATO NAZIONALE. PRIMA D'ORA L'AREA NAZIONALE ERA SUDDIVISA IN STATERELLI GUIDATI DA NOBILASTRI, SALVO IL PERIODO DEL SETTECENTO RIFORMATORE E LA NOBILTA' DI ORIGINE AUSTRIACA RIMESSA SUL TRONO DOPO IL CONGRESSO DI VIENNA. LA NOBILTA' BORBONICA E' STATA UNA FRANA. NEL REGNO DI NAPOLI E DELLE DUE SICILIE FRANCESCHIELLO CHE ERA UN MALATO DEL GIOCO DEL LOTTO - SI DICE - CHE ANDASSE PER LE GALERE E CHE CHIEDESSE A QUALCHE CONDANNATO I NUMERI DEL LOTTO, INTIMANDOGLI CHE SE USCIVANO ERA LIBERO, IN CASO CONTRARIO VENIVA IMPICCATO!
LA MONARCHIA SABAUDA HA OCCUPATO IL MERIDIONE SFRUTTANDONE LA MANODOPERA. IL COSIDDETTO PIEMONTESISMO HA CREATO FORTI RIBELLIONI TRA CUI I FASCI SICILIANI! CASO LIMITE L'IMMIGRAZIONE INTERNA NEGLI ANNI SESSANTA IN FAVORE DELLA FIAT CHE HA STRAVOLTO TORINO RENDENDO SUDICIA LA CITTA' (per chi ricorda quei tempi!).
I POLITICANTI VENGONO DA UNA FORMAZIONE LIBERALE OTTOCENTESCA CON LA MENTALITA' DEL NOTABILATO, CIOE' IL NOTABILE ERA IL RIFERIMENTO DEGLI ELETTORI PROVVISTI DI CENSO PER VOTARE. QUINDI LA DEMOCRAZIA IN ITALIA HA AVUTO VITA BREVE PERCHE' IL SUFFRAGIO ALLARGATO (solo agli uomini) E' STATO INTRODOTTO CON LA PROPORZIONALE DEL 1919 CHE HA PORTATO IN PARLAMENTO 156 SOCIALISTI E 100 POPOLARI, PER CUI ERA IMPOSSIBILE CREARE MAGGIORANZE POLITICHE. IL RESTO SI SA COME SI E' CONCLUSO.
IL FASCISMO RIPRENDENDO I VECCHI METODI AUTORITARI E BISMARCKIANI DEL CRISPI HA AGGRAVATO LA SITUAZIONE.
I DEMOCRISTIANI CON L'ASPERSORIO, LA CONFESSIONE E LE INDULGENZE HANNO CREATO IL SOTTOBOSCO  DEL SOTTOGOVERNO CHE HA CREATO LA FAMOSA INTELAIATURA CHE HA IMBRAGATO TUTTO IL PAESE. ORA DITEMI: DA QUESTE PREMESSE COME SIA POSSIBILE UN CAMBIAMENTO, QUANDO LE NUOVE GENERAZIONI SONO PRIVE DI IDENTITA' NAZIONALE PERCHE' FORMATE ALLA SCUOLA DELLA TELEVISIONE!
IN SOSTAMNZA IN ITALIA MANCA IL SENSO DI APPARTENENZA ALLA COMUNITA' CHE E' NECESSARIO PER LA COOPERAZIONE E LA SOLIDARIETA' NAZIONALE INDISPENSABILI PER IL CAMBIAMENTO.
SALUTISSIMI
AKY
Caro Aky,
>
>
> hai perfettamente descritto una massa di individui e/o imprenditori e VIPs
> che vanno ognun per la sua strada, che spesso è diversa da quella dello
> stato.  Appunto !
>
> Gli altri Paesi europei, in gran parte  (credo con  poche eccezioni, come la
> Grecia) hanno UNO STATO CHE LI RAPPRESENTA TUTTI !  E che decide le
> strategie di Paese  nell'interesse di tutte la parti attive. La
> collaborazione stato-cittadini è scontata .
>
> Come l'Italia puo' competere con loro ?
>
>
> Ulrich
AL DI LA' DELLA SPIEGAZIONEPSICOSOCIOLOGICA INTERESSANTE DATA DA MARCO IL
> CAMBIAMENTO DELLA SITUAZIONE PERSONALE LAVORATIVA  E' LEGATO NON SOLO ALLA
> VOLONTA' DI ABBANDONARE UN LUOGO "TRISTO", PER AVER SUPERATO IL PUNTO
> CRITICO, MA SOPRATTUTTO DALLE CHANCES POSSIBILI  A DISPOSIZIONE. CHIARAMENTE
> CHI TIENE FAMIGLIA NON PUO' RISCHIARE E QUINDI DEVE SUBIRE. LE AZIENDE LO
> SANNO E ALLORA SI SCATENANO CON LA MOBBIZZAZIONE............TANTO QUELLO NON
> REAGIRA' MAI, ANZI LO DISTRUGGEREMO............VIA UNO AVANTI UN ALTRO!
> IL CAMBIAMENTO E' POSSIBILE IN ITALIA SOLO SE SI APPARTIENE A CRICCHE CHE
> GARANTISCONO LA SICUREZZA DELLO STESSO. CHI NE E' ESCLUSO SE CAMBIA, AFFOGA!
> ANCHE SE FOSSE UN LEONARDO O EINSTEIN! ANZI ALLA BPM "GLI INTELLETTUALI"
> VENIVANO ODIATI E SI RIPETEVA LORO "tu sei pagato per far andare le mani,
> non per pensare!".
> SALUTI
> AKY
Ciao Antonio,

eh, le analisi…. Le tue analisi sempre puntuali, ma poco efficaci
La mente delle persone non e’ un go kart!

Dice Giancarlo (Johnny) Lacinelli, grande formatore, che la mente umana ha la mobilita’ di un transatlantico, non di un go kart
Prima si dice convincere che un certo comportamento e’ sbagliato, mettendo in crisi tutta una serie di valori, abitudini, rituali, automatismi -> vedi la parte discendente della curva in basso: shock, rifiuto, collera, sfiducia, dolore
Se ha abbastanza forza per superare questa fase e non fermarsi, o peggio tornare indietro, cosa possibile, perche’ si puo’ anche decidere di rifiutare il cambiamento, allora inizia a risalire in modo molto lento e progressivo, sempre con il rischio di tornare allo step precedente

Un go kart risponde allo sterzo in modo brusco, preciso, immediato, non progressivo: per quanto una persona possa essere reattiva, non si comportera’ mai cosi’

Un transatlantico rispondera’ alla virata del timone (a meno che il timoniere non sia un folle….) in modo progressivo, esigendo tempi e spazi lunghi, e tentando per inerzia, di perpetuare il moto nella direzione precedente
In questo modo risponde la mente umana

Quello che manca al tuo ragionamento e’ il percorso: c’e’ la situazione di partenza, rischiosa e problematica e la soluzione finale, dove bisogna arrivare
Manca sempre il percorso, tempi, modi, mezzi, costi, massa critica indispensabile per intraprendere una sfida

Per usare una battuta, non sei un riformista…. Pretendi da persone che sono state anni in letargo che corrano domani mattina la maratona

E’ necessaria un’ operazione culturale, che sara’ molto complicata con tempi di sviluppo molto lunghi; non mi pare che si possa perseverare con tentativi estemporanei, che in genere si affievoliscono ed esauriscono, scontrandosi con le resistenze al cambiamento della catena di comando, legittimata dal tacito assenso di una massa ormai scoraggiata

Che cosa? Ancora di preciso non so, probabilmente un contenitore che raccolga il meglio, la parte piu’ innovativa, combattiva e responsabile della politica, dell’ economia, dell’ informazione e della societa’ civile

Saluti e a presto

Marco

Caro Antonio,

provo a rispondere con un’ unica mail alle analisi che hai fatto in questi giorni

Tu presupponi un individuo perfettamente razionale, senza vincoli parentali, professionali, economici, amicali, di categoria, geografici, etc

Purtroppo la situazione e’ piu’ complessa

In questo periodo ho seguito alcuni corsi interessanti sul tema; il marketing comportamentale sostiene che le scelte degli individui siano strettamente razionali sono nel 5% dei casi, per il resto sono scelte motivate o legate ad automatismi prerazionali

Ma soprattutto: IL CICLO DI CAMBIAMENTO non un salto da una situazione A ad una B, ma governato da processi piu’ o meno lenti (alla fine del testo alleghero’ un grafico)

Facciamo un esempio che non riguarda la politica, altrimenti ci avvitiamo sempre negli stessi discorsi

a)      Faccio un lavoro che non mi piace, decido di restare in azienda
b)      Si aggiunge come problema un ambiente in progressivo deterioramento, decido di rimanere
c)       Vengo ufficilamente o implicitamente demansionato, decido di rimanere
d)      I miei premi annuali e possibilita’ di crescita si annullano, decido di rimanere
e)      Etc….
Pero’ ho un lavoro abbastanza sicuro, vicino a casa, i miei figli hanno l’ asilo comodo, la citta’ e’ vivibile, etc

Il saldo tra elementi positivi e negativi e’ in attivo, la mia ZONA DI COMFORT e’ messa in discussione, ma non abbattuta

SOLO QUANDO IL DOLORE (per le cose negative) SUPERA’ IL PIACERE (per le cose positive), la mia zona di confort entrera’ in crisi e saro’ disposto ad ipotesi di cambiamento

La psicologia dimostra che anche quando il cambiamento non e’ scelto, ma imposto dall’ esterno, si tende a rimanere nell situazione di partenza finche’ lo si ritiene possibile

Questo per dire che un fisico con grandissime potenzialita’ intellettuali avra’ una zona di comfort molto bassa, e sara’ spesso disposto a metterla in discussione per realizzare il cambiamento, magari all’ estero; ma una persona meno attrezzata intellettualmente e professionalmente, una volta trovata la situazione di equilibrio, fara’ di tutto per mantenerla, anche se in modo problematico e costoso

Le aziende, il mercato, la politica, sanno bene che OGNUNO PERCEPISCE DEI COSTI AL CAMBIAMENTO, e quindi non sempre e’ disponibile ad accettare la sfida
Solo la mentalita’ di poche persone e’ pronta a mettere in discussione tutto, mentre la maggioranza delle persone, soprattutto le piu’ deboli, tendono a perpetuare situazioni di equilibrio

(Altro piccolo esempio…. Una mia amica ha scritto alla RAI, annunciando che da quest’ anno non paghera’ piu’ il canone, e perfettamente conscia dei problemi che verranno generati da questa piccola disubbidienza civile…. Che per molti e’ furbizia, lo fanno vergognandosi, per lei e’ protesta con autodenuncia
Quanti sono disposti ad accettare i costi di questa sfida? Pochi, e la RAI prosegue indisturbata con le solite lottizzazioni)

Tutto questo per dire che IL PAESE PROBABILMENTE NON HA ANCORA RAGGIUNTO UNA SITUAZIONE COSI’ COSTOSA (economicamente e socialmente) DA METTERE IN DISCUSSIONE COMPORTAMENTI LEGALI ALLA CONSUETUDINE

Saluti e a presto

Marco


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ADERISCE A ALLEANZA PER L'ITALIA L'ON. LUIGI FABBRI

Ha espresso la sua adesione al gruppo parlamentare di Alleanza per l’Italia l’on. Luigi Fabbri. A darne notizia l’on. Pino Pisicchio, Capogruppo di ApI a Montecitorio. «Siamo particolarmente onorati di questa adesione – dichiara l’on. Pisicchio – da parte di un collega che condivide con noi le idealità di una politica liberaldemocratica e solidale e che è un grande esperto di materie giuslavoristiche. Diamo il benvenuto al collega Luigi Fabbri sicuri che la sua partecipazione renderà più forte e incisiva l’azione di ApI in questo delicato passaggio della politica italiana», conclude l’on. Pisicchio.

giovedì 12 gennaio 2012

I GIOVANI CHIEDONO CONCRETEZZA


Alessandria, 11 gennaio 2012

L'attuale incertezza politica ed economica nazionale è una spina dolorosa della nostra vita quotidiana e da mesi ci accompagna senza tregua, come un'ombra minacciosa e inquietante che non può non farci preoccupare per il futuro, nostro, ma soprattutto dei nostri figli.
Ma ai giovani  non la si dà più a bere, loro hanno capito e non vogliono giustificazioni incomprensibili offerte con sufficienza sui soliti vassoi romani degli onnipresenti intellettuali di turno.
A ragione non sopportano la mediocrità e arrivano a considerare certe istituzioni come gli splendenti fondali dei set cinematografici: davanti ogni particolare appare solido, ma dietro si scopre che è tutto disordinatamente puntellato.
Il guaio è che non solo loro la pensano pressappoco così anche sulla nostra città, anche sull'attuale  amministrazione comunale, quella che si sta trascinando bocconi con la bombola dell'ossigeno fino alle elezioni di maggio, quelle che servono per avere un nuovo sindaco. Già, il borgomastro di Alessandria - così lo chiamano - quello che per forza di cose si dovrà rimboccare le maniche per dare un senso credibile a questa città.
Sì, perchè i nostri ragazzi ci vanno giù pesante, e c'è da capirli dopo gli innumerevoli  bollettini di guerra di Palazzo Rosso di cui tutti noi siamo stati anche distrattamente sentori. Non sopportano più quelli che, sia di destra che di sinistra, per anni hanno, da perfetti narcisisti della retorica populista, "portato avanti il discorso": per questi personaggi non c'è più posto, anzi la gente li vorrebbe sapere sulla Luna, e comunque ben lontano da Palazzo Rosso.
I vecchi professionisti della politica alessandrina li conosciamo tutti molto bene, ma i giovani adesso vogliono sapere molte cose per capire se sono fatti veri o leggende metropolitane.
Vogliono sapere perchè l'asfalto delle vie e delle strade della nostra città si rompe molto prima di quello di altre città italiane, perchè Alessandria è indecorosamente sporca, pericolosamente inquinata a causa del traffico caotico nonostante i nostri vigili urbani preparati e belli come comparse televisive, perchè bisogna sempre sentir parlare di raccomandazioni e raccomandatori.
I giovani alessandrini vogliono sentir pulsare la passione e la concretezza nelle vene dei loro futuri amministratori.
L'unico politico a cui la gente ha sempre riconosciuto questa peculiarità è stata senza dubbio la scomparsa Calvo, indigesta per molti ma dinamica per tutti.
L'avere tanti giovani candidati, in maggioranza donne, è stata per l'API l'unica scelta veramente innovativa nel grigio e stanco panorama politico locale, quello gestito dai "soliti".
Inutile illudersi: Alessandria deve cambiare faccia e facciata.
Noi, purtroppo per gli altri, abbiamo le idee chiare e la determinazione di riuscire.
E' un atto d'amore per la nostra deturpata città.
Lo dobbiamo ai nostri figli.
Gianni vignuolo
Candidato Sindaco di Alessandria

mercoledì 11 gennaio 2012

Approvata la nostra mozione su Equitalia nell'Aula del Senato. Contiene impegni concreti per la lotta all'evasione, perché non siano vessate piccole imprese e contribuenti, per accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione, e per la trasparenza di organizzazione, consulenze, assunzioni, equanimità nelle riscossioni da parte di una struttura pubblica che ricava e spende oltre un miliardo di euro all'anno in base ad un aggio molto elevato.

lunedì 9 gennaio 2012

Equitalia, Bruno: «Puntare su rottamazione “soft” per recuperare risorse pro-crescita»

«Fin dall’inizio del 2011 abbiamo indicato nelle riscossioni fiscali affidate ad Equitalia la frontiera di un pericoloso disagio sociale da eliminare con immediatezza per evitare che si infiltrino elementi sovversivi e criminali». E’ quanto afferma il senatore di Alleanza per l'Italia, Franco Bruno, primo firmatario della mozione n° 426 sulla riscossione dei crediti fiscali che l'aula del Senato discuterà alla riapertura dei lavori prevista per martedì 10 gennaio. «Una possibile soluzione – dice Bruno – potrebbe essere quella di rottamare le cartelle di Equitalia al di sotto dei 20mila euro».
«Auspichiamo che il governo Monti prenda in considerazione questa soluzione della rottamazione “sotf” - spiega Bruno - che consentirebbe, da un lato, di mitigare quel disagio sociale in cui ultimamente si sono introdotti elementi eversivi, di destra e di sinistra, come testimoniano gli episodi violenti, che condanniamo in toto, nei confronti della stessa Equitalia e, dall'altro, di venire incontro a quei contribuenti che non sono evasori incalliti ma che in un periodo di difficile congiuntura economica hanno difficoltà a saldare i debiti con il fisco».
«Del resto, l'Agenzia delle Entrate – sottolinea l'esponente del partito di Rutelli – concorda quasi quotidianamente notevoli sconti a banche, a grandi aziende e a personalità che possono usufruire dei migliori consulenti fiscali. La Bosh, ad esempio, ha ottenuto di pagare 300 milioni su un debito da 1,4 miliardi. Adesso si vada incontro ai piccoli contribuenti, consentendo a chi ha debiti al di sotto dei 20mila euro di pagare il 25% dell'importo inizialmente dovuto».
«Questo – conclude Bruno – consentirebbe allo Stato di affrontare quella questione sociale che ApI aveva da tempo individuato e di recuperare in tempi brevi una cifra che alcune stime indicano tra 6 e 10 miliardi di euro utilissima per sostenere domanda interna, investimenti e occupazione».

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