venerdì 28 settembre 2012

Sono soddisfatto del voto positivo del Senato alla mia mozione, sottoscritta da tutti i gruppi (tranne il voto contrario della Lega), che impegna il governo a garantire una manutenzione continua e costante alle zone archeologiche di Pompei, Ercolano, Oplonti, Stabia e Boscoreale. In attesa che si concretizzi il progetto di restauro straordinario con i fondi europei, Pompei ha bisogno ora di manutenzione. Con l'arrivo delle piogge c'è il rischio di nuovi crolli. I fondi ci sono e la forza lavoro di tecnici e personale specializzato non manca. Il governo deve intervenire. La mia mozione impegna ad avvalersi di società “inhouse” del ministero o di altri soggetti abilitati e

mercoledì 26 settembre 2012

Terzo Polo, Pisicchio: «Paese in crisi, non si torni a conflitti»

«Le ragioni per cui abbiamo dato vita ad un’esperienza politica che da posizioni moderate e riformiste tendeva a spezzare il giogo di un bipolarismo conflittuale e contrario agli interessi degli italiani sono ancora tutte intatte. Non c’è, dunque, per noi di ApI motivo di revocare in dubbio un progetto, una linea politica, un disegno che - non va dimenticato – ha fatto da facilitatore all’avvento di un governo chiamato a salvare i conti dell’Italia». Lo dichiara in una nota l’on. Pino Pisicchio, capogruppo di Alleanza per l’Italia alla Camera. «Oggi, però, occorre nuovo slancio, nuova solidarietà in Parlamento e nel Paese, per rilanciare il progetto dei riformisti e moderati: non possiamo consentire che si facciano passi indietro verso una stagione di conflitti feroci e pregiudiziali. Lo spettro della Grecia dilaniata dalla politica è di fronte a noi a ricordarci che non possiamo permetterci di scherzare col fuoco rincorrendo effimere egemonie. Per questo apprezziamo le parole di conferma di un indirizzo che provengono da Fli. Occorre lavorare tutti per salvare l’Italia», conclude Pisicchio.

martedì 25 settembre 2012

Regione, la Polverini si dimette
Casini: "Si torni a votare subito"

Incontro tra il segretario Pdl Alfano e la governatrice del Lazio che dice: "La misura è colma, non mi faccio umiliare". Polverini lascia e attacca tutti: Pd, Pdl e Consiglio regionale

di VALERIA FORGNONE e SARA SBAFFI
 
Le voci delle dimissioni della governatrice Renata Polverini si sono rincorse per tutta la giornata. Alle 20 è arrivata la comunicazione ufficiale, la Polverini lascia l'incarico di presidente della Regione. In mattinata il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, aveva convocato l'ufficio politico del partito per assumere una decisione definitiva sulla situazione politica della Regione. I dimissionari del Pd, insieme a Idv e Sel, avevano chiesto le dimissioni della governatrice e le firme per arrivare allo scioglimento del Consiglio. Anche ieri è stata un'altra giornata convulsa della Regione Lazio terminata con Renata Polverini a consulto dal premier, Mario Monti. E sempre ieri la mossa un po' a sorpresa del sindaco Alemanno che ha rilanciato  un "azzeramento totale del centrodestra per rifondarlo".

ore 21.11 Bersani: "Bene Polverini, servono nuove regole"
"Mi pare che la situazione sia arrivata a un punto insostenibile, credo che la Polverini stessa abbia fatto un gesto che
va comunque sottolineato". Così Pier Luigi Bersani sulle dimissioni della presidente della Regione Lazio. Arrivando alla festa del Pd di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, il segretario dei Democratici ha ribadito che lo scandalo della Regione Lazio pone l'urgenza dell'adozione di "nuove regole". "Se siamo arrivati a una situazione di quel tipo è anche perché c'è stata una gestione di tutta quanta la vicenda che ha coinvolto il Pdl e non solo". Il candidato Pd? "Lasciate che ci pensi, almeno stasera"

ore21.11 Touadi (Pd): "Fondamentale spallata Pd"
"Le dimissioni di Renata Polverini sono arrivate soprattutto grazie alla coraggiosa azione politica messa in campo dal segretario del Pd Lazio e da tutto il partito, che insieme hanno dato una fondamentale spallata al Pdl e a un'Amministrazione fallimentare". Dichiara il deputato Jean Leonard Touadi.


Alessandria, 25 settembre 2012

Spettabile Redazione,

dal 13 al 15 settembre 2012 si è svolta l’assemblea nazionale dell’API - Alleanza per l’Italia a Maratea.

 Il lavori assembleari si sono divisi in due momenti significativi:
-         alleanze politiche
-         candidatura On. Tabacci alle primarie del centrosinistra

Archiviata l’esperienza del terzo polo, che non dimentichiamo ha avuto un ruolo centrale per la caduta del governo Berlusconi e la nascita dell’attuale governo Monti, l’API ha fatto una scelta di campo naturale: allearsi con il centrosinistra.

L’assemblea ha deliberato di convergere su un programma di governo serio, credibile, attuabile e soprattutto adatto ai tempi ed ha ribadito la ferma convinzione nel sostegno al Governo Monti che con la sua azione ed il suo prestigio personale ha salvato l’Italia e con essa l’Europa dal fallimento, collocando l’Italia tra i Paesi leader in Europa.

Siamo contrari a partecipare a coalizioni politiche condizionate da populismo, esasperato personalismo, conflitti di interessi, che provocano guasti rovinosi nella sfera pubblica, in questo tempo di sfide economiche, sociali ed istituzionali di profonda gravità e difficoltà.

L’API, anziché concentrare i propri lavori su tematiche generiche, ha preferito puntare la propria  attenzione su un solo tema: la GREEN ECONOMY.

Siamo convinti che l’Italia per uscire dalla crisi non può adottare decine di ricette, a volte divergenti, ma deve adottarne solo alcune e noi crediamo che il manifesto presentato sia un ottima soluzione per uscire dalla crisi economica che ormai dura da troppo tempo.
Solo una visione positiva può raccogliere e superare queste sfide.
L’ambientalismo di mera denuncia, che si infastidisce delle soluzioni pragmatiche dei problemi, è finito.
La cultura ambientalista del nostro Paese, a differenza della Germania, del Canada e di molti altri paesi, si è limitata ad una pura e continua manifestazione salottiera.
L’Italia è invece un paese verde, che ha migliaia di chilometri di coste che si affacciano sul Mediterraneo, un arco alpino invidiato dall’intero pianeta, un clima mite, possiede ricchezze naturali e bellezze culturali uniche al mondo, un’arte culinaria senza paragoni.
Insomma viviamo nel giardino del mondo senza averne la consapevolezza.

Il manifesto della “ GREEN ECONOMY per l’Italia”, presentato e fatto proprio dall’Assemblea Nazionale API, va nella direzione di salvaguardare e potenziare le risorse naturali che l’Italia possiede e legare questo grande potenziale naturale alla tecnologia green, filone che darà ricchezza al nostro territorio e alle future generazioni.

La Green Economy è una strategia politica ed economica che può creare centinaia di migliaia di posti di lavoro migliorando alcuni punti fondamentali per la qualità della vita, l’organizzazione, il futuro produttivo e sociale del nostro Paese.
La cultura della green economy deve essere patrimonio dell’umanità e quindi coinvolgere: aziende, operatori economici, imprese, progettisti, architetti, tecnici ambientali, leader politici ed istituzionali, scuole, ricerca.

La nostra penisola è molto bella, ma ha bisogno di manutenzione  costante per prevenire alluvioni, incendi, per mettere in sicurezza le nostre abitazioni in caso di terremoti, sicurezza idraulica dei corsi d’acqua.
Il controllo costante del territorio garantisce a noi il futuro e  impedisce alle mafie di sfruttarlo.

La green economy comprende: il riciclo dei rifiuti urbani, il ciclo completo dell’acqua, una nuova concezione di edilizia pubblica e privata utilizzando materiali eco compatibili e nuove tecniche costruttive:
Le nuove abitazioni dovranno essere certificate, un po’ come le auto, non dovranno assorbire energia ed immettere nell’ambiente anidride carbonica, ma al contrario erogare energia ed a zero emissione di CO2.
I centri storici delle città dovranno essere riqualificati e recuperati sia da un punto di vista energetico e sia da quello sismico.
Il trasporto pubblico va ripensato soprattutto nelle aree urbane, la differenziazione dei rifiuti solidi urbani deve raggiungere almeno il 75%. La cultura del green ammoderna e risana i centri urbani.
E’ bene che i sindaci ne tengano conto se vogliono fare un buon servizio alla collettività e far diventare la propria città una smart city.
La comunità europea ha avviato un forte piano di investimenti per finanziare progetti rivolti ad aumentare l’efficienza energetica e la sostenibilità delle città dei Paesi membri, mentre l’Italia versa molte risorse economiche alla comunità europea le città italiane sono in forte ritardo nei progetti.
Il ritardo è soprattutto culturale.
La green economy deve farsi carico anche della grande industria e delle grandi opere infrastrutturali per ammodernare il Paese, come la TAV. Esperienze come l’ILVA di Taranto non dovranno più ripetersi, i cittadini ed i lavoratori non dovranno più scegliere tra malattie e lavoro ma la produzione deve essere compatibile con l’ambiente e la salute dei lavoratori.
Come si è dimostrato, la green economy non è solo ambientalismo ma è anche lavoro, economia, benessere e prevenzione.

Sono molto soddisfatto che l’API abbia compiuto questa scelta ambientale.
Sarà, ne sono certo, un ottimo contributo al programma elettorale che il centrosinistra presenterà agli italiani e sarà una soluzione per uscire dalla crisi economica.
Riconosciamo nel PD l’architrave del futuro governo, ma noi non siamo del PD, non intendiamo rientrare nel PD, ma contribuire con il PD a “raddrizzare” il Paese.

Con queste premesse sosteniamo l’On. Bruno Tabacci alle primarie del centrosinistra.


Gianni Vignuolo
API Alessandria

lunedì 24 settembre 2012

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