sabato 26 febbraio 2011

VERNETTI.: L'ITALIA SOSPENDA IL TRATTATO CON LA LIBIA

Libia/ Api: Italia deve sospendere trattato anche formalmente Vernetti: Non basta presa d'atto 'di fatto', serve atto concreto postato 3 ore fa da TMNews FacebookTwitterWindows Live Stampa ARTICOLI A TEMA # Altri Roma, 26 feb. (TMNews) - Alleanza per l'Italia chiede una sospensione formale in punta di diritto del trattato di amicizia Italia-Libia, andando oltre la semplice 'sospensione di fatto' annunciata dal ministro della Difesa La Russa. "Credo che anche proprio a seguito delle parole di La Russa - ha affermato Gianni Vernetti,primo firmatario della mozione presentata alla Camera dal Terzo Polo per la sospensione del trattato italo-libico- sia necessario sospendere il trattato di amicizia tra lItalia e la Libia. Non è sufficiente dire che il trattato è stato sospeso 'de facto'. Nell'interesse del nostro Paese e dell'Europa è necessario che l'Italia addotti un atto formale in questa direzione". "Il ministro La Russa - ha aggiunto Vernetti- fa riferimento al trattato esclusivamente alla parte che parla dellimmigrazione clandestina, dimenticando che numerosi articoli nel trattato rendono impossibile per lItalia partecipare a qualunque iniziativa militare e umanitaria in Libia. In quel trattato vengono anche previste collaborazioni nel settore dellindustria bellica e della difesa, che saranno completamente vietate dalla prossima risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite". VERNETTI

venerdì 25 febbraio 2011

ORDINARIA AMMINISTRAZIONE di Umberto Lucia

Ordinaria amministrazione Umberto Lucia Che titolo banale, “ordinaria amministrazione”. Siamo in un mondo in cui si vuole sempre introdurre innovazione, in cui si chiede sempre una crescita nella produttività, in cui si vuole sempre migliorare la propria competitività. Perché? Pensiamo a quello che capiterebbe al nostro organismo se incrementassimo sempre più i ritmi biologici, per esempio aumentassimo continuamente le pulsazioni cardiache o la crescita cellulare: nel primo caso usiamo il termine fibrillazione e nel secondo cancro. Comunque non si prospetterebbe nulla di buono né in uno né nell'altro caso. Allora, riflettiamo su quello che fa la natura: ordinaria amministrazione! La natura fa crescere i sistemi biologici sino a una situazione ottimale, poi li stabilizza e complementa le perdite con un reintegro costante o quando appare necessario. Cosa facciamo noi? In questa folle ricerca di innovazione abbiamo trascurato l'ordinaria amministrazione. Il risultato? Devastante! Abbiamo strade e marciapiedi con buche, trascurati, poco curati, abbiamo industrie in chiusura, abbiamo perso competitività sui mercati interni ed esterni. Dovremmo cercare di introdurre un senso naturale della politica e della gestione dei beni e dei servizi, un atteggiamento etico. Occorre sapere che alcuni servizi sono in perdita e sono in perdita per la struttura stessa della loro natura. Si chiamano servizi proprio perché rispondono alle esigenze dei cittadini, sia abbienti sia meno abbienti. Le fonti economiche per questi servizi derivano da una razionalità nella loro gestione, dalle tasse, da una oculata scelta delle attività di innovazione da non fare. E quando diciamo “razionalità nella gestione” intendiamo dire che non occorrono frotte di dirigenti per coordinare le attività, “tasse” significa “ognuno paga rispetto al suo guadagno” sapendo che contribuisce al mantenimento della società in cui ognuno di noi vive, infine per “una oculata scelta di attività innovative da non fare” intendiamo quelle innovazioni del tutto inutili per la vita della maggior parte delle persone e con costi eccessivi. Non è vero che l'innovazione porta sempre buoni risultati. Pensiamo al talidomide e ai danni da questo generati. Era innovativo, ma non accuratamente sperimentato e verificato. Allora, chiediamo alla politica di essere innovativa solo dopo aver verificato, solo dopo aver espletato l'ordinaria amministrazione. Chi ricorda l'Alessandria del Sindaco Basile ricorda un giardino fiorito, una città pulita, tranquilla, con persone che si incontravano. Quel momento storico, di una città in sviluppo all'interno di un mondo occidentale in sviluppo, aveva una gestione “umana” della città, fondata sul decoro della persona e dell'ambiente in cui essa vive, del rispetto della norma e dell'ambiente, dell'orgoglio di essere cittadino. Questo è ciò che dobbiamo chiedere ai politici: essere uomini dell'ordinaria amministrazione, dei marciapiedi puliti, curati, senza buche, della cura di ciò che serve alla comunità. Per primo, però, ovviamente dobbiamo essere noi ad aver cura del nostro ambiente. Non è possibile pretendere di arrivare con l'automobile ovunque, non è possibile pretendere di correre, non è possibile credere di avere solo diritti. Ciò che buttiamo in terra lo buttiamo noi, non i sindaci! Se i politici non dimostrano una attenzione, iniziamo noi a farlo. Insegniamo ai politici una etica e una solidarietà sociale. Nei condomini esiste la solitudine perché siamo conflittuali e ci disinteressiamo del vicino. Non era così venti anni fa. La solidarietà e la vicinanza sociale sono la base per costruire una società e per diventare cittadini. Riflettiamo quando incontriamo una persona, ricordiamoci di condividere un ideale, quello dell'edificazione sociale. E l'innovazione? Quella non può non esserci, ma solo quando il sistema è stabile. Solo con passo costante e lento si arriva sulla vetta di un monte: chi fa i passi troppo svelti si fermerà perché non avrà più fiato. Riprendiamo fiato! Un esempio. La nostra città invecchia. Noi non abbiamo strutture polifunzionali di accoglienza per anziani all'interno del centro storico, eppure ogni cittadino si reca in centro e quindi ogni cittadino sarebbe disposto a trasferirsi da anziano in centro. E gli anziani quasi autosufficienti escono e vivono la città, ma se li esiliamo nelle periferie non prenderanno mai un mezzo per andare in centro e il centro perde una risorsa! Risorsa perché il quasi o non autosufficiente ricorda a tutti quanto sia poco vera e limitata temporalmente la nostra forza. I giovani hanno bisogno di vedere come è la vita reale e non di credere al superominismo del denaro. Un anziano è una risorsa anche di posti di lavoro perché strutture polifunzionali richiedono persone che le gestiscano e ci lavorino. Ecco che l'innovazione si potrebbe realizzare con un piano formativo politica-scuola-università-strutture ospedaliere per formare e occupare personale specializzato alla cura degli anziani. E' un esempio e vicino a questi ce ne sarebbero molti altri, ma lascio a ognuno di noi la fantasia di proporli al nostro coordinatore provinciale perché se ne faccia carico con un impegno politico condiviso tra tutti i fronti, perché politica non è guerra, ma collaborazione per gestire servizi!

COORDINAMENTO DEL TERZO POLO

Nuovo Polo, Rutelli: Ora coordinatore, poi gruppo Senato «Il terzo Polo avrà presto «un coordinamento unico e un portavoce unico, sia alla Camera che al Senato, e quando si sarà assestata la fase post-congressuale di Fli non escludo che si possa dar vita ad un gruppo unico al Senato». Lo dice Francesco Rutelli, che questa mattina ha avuto un colloquio con il presidente della Camera, Gianfranco Fini e con il leader centrista Pier Ferdinando Casini. Secondo Rutelli la legislatura proseguirà e l'ipotesi di elezioni anticipate si allontana: «Berlusconi ha dimostrato di aver superato l'asticella della sopravvivenza. Lasciamo stare i modi con cui ciò è avvenuto - aggiunge con un riferimento alle vicende denunciate oggi dal deputato del Pd Gino Bucchino - ma ora si apre una nuova fase, una seconda fase della legislatura. La nostra - continua - è una sfida per l'alternativa ed è quella di andare avanti con un lavoro unitario». Per questo, aggiunge, «si ragiona sulla possibilità di formare un gruppo unico al Senato, una forza parlamentare che sia in grado di essere incisiva sia sul piano politico che su quello parlamentare». Rutelli ha comunque sottolineato che alle prossime elezioni amministrative non è detto che le tre principali forze del Terzo polo vadano insieme, considerato che in molte realtà territoriali ad esempio l'Udc si trova sia in maggioranza che all'opposizione. Ma il «percorso è quello - ha aggiunto - e a breve, forse anche prima delle amministrative presenteremo il nostro simbolo». L'ex numero uno della Margherita, infine, ribadisce che l'ApI si «rafforzerà con l'arrivo di altri parlamentari», anche se smentisce in parte che i nuovi innesti possano essere quelli indicati oggi sui giornali.

martedì 22 febbraio 2011

Gianni Vernetti Continua il massacro in Libia. oltre 1.000 morti fra civili colpiti dall'aviazione e dall'esercito. Ora la comunità internazionale deve agire secondo la dottrina della "responsabiliy to protect". Abbiamo il dovere di difendere i civili inermi attaccati dall'esercito di un satrapo impazzito. Serve una Risoluzione al Consiglio di Sicurezza delle UN, va realizzata una "No Fly Zone", bisogna sostenere gli insorti.

IL SEN. MOLINARI LASCIA IL PD PER ALLEANZA PER L'ITALIA

Ora è ufficiale: il senatore Claudio Molinari lascia il Pd e aderisce ad Alleanza per l'Italia. Ne dà notizia il partito di Rutelli, sottolineando che questa "decisione segna un rafforzamento dell'area centrista in Trentino, dotata di molti consensi e oggi in difficoltà per un spostamento a sinistra dell'area del Partito Democratico, e per il tentativo di una parte della Svp di stringere rapporti con la maggioranza berlusconiana". Molinari, eletto nel collegio uninominale di Rovereto (che comprende il comune di Riva del Garda, di cui è stato eletto e rieletto sindaco), ha ottimi rapporti con il presidente della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, tra i promotori di Api, assieme al quale è stato assessore all'Istruzione della Provincia.

domenica 20 febbraio 2011

VERNETTI IL GOVERNO CHIEDA ALLA LIBIA DI FERMARE LA VIOLENZA

Libia: Vernetti (API),il governo chieda a Gheddafi di interrompere le violenze. “Cresce di ora in ora il numero di vittime civili in molte città libiche della Cirenaica e la rivolta popolare viene repressa con una violenza ed una durezza inaudita”. Ha dichiarato l’on.Gianni Vernetti, deputato di Alleanza per l’Italia e già Sottosegretario agli Affari Esteri. “L’esercito e le forze di sicurezza - ha proseguito l’on.Vernetti- hanno fatto uso di RPG contro la folla e prosegue senza sosta il massacro di civili innocenti a Benghasi, Baida, Tobruz, Shahat e la rivolta sta coinvolgendo anche l’area intorno a Tripoli” “In queste ore l’amministrazione di USA, Gran Bretagna e Francia hanno chiesto con forza al colonnello Gheddafi di interrompere le violenze ed aprire un dialogo con la società civile che ha animato le proteste in tutto il paese" “L’Italia in quanto primo partner economico e commerciale della Libia in occidente - ha proseguito l’on.Vernetti- ed alla luce delle buone relazioni bilaterali rafforzate dall’approvazione del Trattato di Amicizia Italia-Libia, potrebbe avere una grandissima influenza nei confronti della leadership libica, per indurre il dittatore Ghedafi sulla strada del dialogo” “Purtroppo il Governo italiano ha optato fin qui per la scelta della più totale “non ingerenza” negli affari interni del regime di Gheddafi, decidendo con il silenzio più assoluto di non volere essere protagonista della gestione di una crisi così importante per l’Italia. “L’Italia non può tacere se uno dei suoi più importanti partner economici, massacra civili inermi, quando questi chiedono democrazia e rispetto dei diritti umani” “Chiedo quindi - ha concluso l’on.Vernetti- che il Governo riferisca immediatamente alle Camere sulle azioni che intende intraprendere nei confronti del Governo libico e chiedo anche che la Commissione Affari Esteri esamini in una seduta straordinaria l’impatto che la nuova situazione creatasi in Libia potrà avere nell’insieme delle relazioni bilaterali, a cominciare dal Trattato di Amicizia Italia-Libia.” Roma, 20 febbraio 2010

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