sabato 15 settembre 2012

ovedì 13 Settembre 2012 18:43
Si è aperto l'incontro internazionale di Maratea promosso da Alleanza per l'Italia. A centro del dibattito della prima giornata è stata la presentazione del Manifesto per la Green economy. Francesco Rutelli ha presentato le numerose proposte concrete sottolineando che la Green economy è una strategia politica ed economica che può creare centinaia di migliaia di posti di lavoro, e migliorare alcuni punti fondamentali per la qualità della vita, l’organizzazione, il futuro produttivo e sociale del nostro paese.
Per questo ApI propone un programma per la Green Economy italiana, da condividere negli ultimi mesi di attività del Governo Monti. Può diventare una base seria per le politiche del prossimo governo e della prossima Legislatura. "Ne abbiamo gia' parlato con Monti - ha detto Rutelli - e qui a Maratea ne parliamo con il ministro dell'Ambiente Corrado Clini e con il ministro dell'Istruzione Universita' e ricerca Francesco Profumo, che ha la competenza sulle cosiddette smart cities".
 
LE PROPOSTE
 
Adottare entro dicembre 2012 la Strategia Energetica Nazionale (SEN). Dopo la cancellazione del nucleare, non va ripetuto l’errore del dopo-Chernobyl: occorre programmare il migliore mix delle fonti energetiche per ridurre la bolletta nazionale e la forbice dei prezzi per imprese e famiglie, ed anticipare gli obiettivi europei 20-20-20.
Puntare su sistemi di trigenerazione distribuita, smart grids e nuovi sistemi di accumulo (decisivi per le rinnovabili); potenziare le capacità di ricerca, tecnologiche e produttive nazionali (termo-elettromeccanica, domotica, illuminotecnica), a partire dall’efficienza;
 
Valorizzare eccellenze e opportunità nelle rinnovabili (oltre a solare termico, eolico, fotovoltaico: solare a concentrazione, geotermia, biomasse a filiera corta, biocombustibili); riorganizzare i servizi pubblici locali, iper-frammentati; ristrutturare raffinazione e rete distributiva dei carburanti; concretizzare l’hub del gas dell’Europa meridionale; rafforzare interconnessioni e progetti di cooperazione internazionali.
 
Nell’attuare e anticipare gli obblighi europei per la riduzione delle emissioni, dare priorità ai settori dell’edilizia (efficientamento energetico ed edifici a emissioni zero, integrandoli con i programmi di rinnovamento del parco residenziale, delle riqualificazioni urbane, della sicurezza antisismica) e della mobilità, trasporti e logistica (auto elettrica, nodi logistici primari basati su Intelligent Transportation System-ITS, rinnovo veicoli del trasporto pubblico, nuovi meccanismi di regolazione incentivante/disincentivante per il traffico urbano).
 
Stabilire con una formale intesa tra Stato, Regioni e Comuni il Patto per arrestare il consumo indiscriminato del territorio.
 
Integrare nella Green Economy italiana al 2020 la programmazione delle politiche agricole (con messa a frutto dei terreni abbandonati da parte di imprese e cooperative giovanili), il ciclo delle risorse idriche, la crescita delle aree protette e l’accrescimento della forestazione e del patrimonio arboreo urbano e peri-urbano. Fare dell’Expo 2015 di Milano la vetrina mondiale di un’Italia che lega qualità del territorio, qualità dell’ambiente, qualità dell’alimentazione.
 
Varare entro il 2013 il Programma delle Tecnologie e Prodotti della Green Economy, al fine di sostenere, a partire dalla ricerca, filiere produttive nazionali (attenzione a nuovi materiali, nanotech, biotech); creare un sistema di certificazione di tecnologie, beni e servizi per le Pubbliche amministrazioni; creare maggiori opportunità sui mercati internazionali.
 
Pubblicare entro il 2012 il Libro Bianco di tutti gli incentivi, certificati e sussidi in essere che abbiano impatto significativo sulle politiche ambientali e per gli investimenti. Riformare il sistema entro il 2013, eliminando distorsioni e sprechi, alterazioni negative di prezzi e tariffe.
 
Approvare entro il 2013, d’intesa tra Stato e Regioni, il nuovo Codice dell’Ambiente, corpus normativo radicalmente semplificato, anche per rafforzare l’efficacia dei controlli.
 
Rendere permanente il Programma Smart Cities con confluenza di risorse europee, nazionali, regionali. Coordinarlo con l’Agenda Digitale e lo sviluppo dell’ICT, sulla base di bandi di eccellenza per la qualità e la modernizzazione urbana, promuovendo le trasformazioni dei servizi pubblici locali in base a fabbisogni e costi ottimali.
 
Nomina da parte del Presidente del Consiglio del Facilitatore delle politiche per la sicurezza del Territorio, che metta in rete tutte le competenze istituzionali e tecniche e presenti a metà 2013 il rapporto nazionale sulle criticità, e i programmi di investimenti e interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione sismica, la manutenzione e le emergenze idrogeologiche.
 
Adottare entro giugno 2013 il Piano nazionale per la riduzione e il recupero dei rifiuti; stabilire che tutti gli Enti locali portino la raccolta differenziata al 75% entro il 2016, con riduzione progressiva dell’utilizzo di discariche.
 
Approvare il Programma decennale per il risanamento e i nuovi investimenti produttivi (con attenzione alle opportunità della chimica verde) nelle aree industriali soggette a bonifica e per attrezzare ecologicamente le aree industriali.
 
Ri-orientare e riorganizzare entro la primavera 2014 il circuito studi/università/formazione/occupazione/impresa in funzione delle politiche per la Green Economy italiana.
 
Integrare il presente Programma con la riorganizzazione e la promozione dell’industria turistica nazionale. La Green Economy assicurerà forti benefici competitivi per il turismo culturale e delle città d’arte, per il turismo balneare, di montagna, per l’agriturismo, gli itinerari storico-religiosi e le diverse forme di ecoturismo: settori capaci di generare importanti risultati occupazionali in tempi rapidi.
 
Istituire un marchio per la certificazione delle attività produttive che creano occupazione Green.
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