venerdì 7 gennaio 2011

Iovine; «L’Ue sappia accogliere il richiamo di Bagnasco»
Venerdì 07 Gennaio 2011 17:34
«Le parole del Cardinale Angelo Bagnasco siano da sprone alle Istituzioni comunitarie affinché si agisca con maggiore incisività, attraverso azioni concrete, riguardo il tema della libertà religiosa». Lo afferma il Capo Delegazione di Alleanza per l’Italia al Parlamento europeo On. Vincenzo Iovine. «E’ necessario – prosegue l’eurodeputato - andare al di là delle formali condanne verbali, l’Europa deve essere, in assoluta coerenza con i principi sui quali è fondata,  forza  promotrice del dialogo tra le confessioni e, al contempo, garante del diritto alla libertà religiosa che, come ricordato dal Presidente della C.e.i. nella sua omelia, va osservato ovunque senza eccezioni. In qualità di capo delegazione di ApI, assicuro, sin da subito, un forte impegno in sede comunitaria a supporto del diritto alla libertà religiosa».
 
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Lunedì 03 Gennaio 2011 10:09
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giovedì 6 gennaio 2011

Alleanza per l'Italia Piemonte

Comitato Promotore Regionale

Gianni Vernetti - coordinatore regionale
Marco Calgaro - portavoce regionale
Edgardo Canuto - coordinatore della segreteria regionale

Coordinatori Provinciali:
  • Alessandria: Francesco Giannattasio
  • Biella: Edgardo Canuto
  • Novara: Gioacchino Matinella
  • Verbano Cusio Ossola: Marco Preioni
  • Vercelli: Paolo Casagrande

Proposte per il nuovo Anno. 3. Riscoprire l'enorme, concreto interesse dell'Italia per l'Europa

pubblicata da Francesco Rutelli il giorno lunedì 3 gennaio 2011 alle ore 17.18
L'Europa è in crisi economica e di identità. Non conta più nulla. E' un peso, anziché un'opportunità. La sua burocrazia peggiora di giorno in giorno. Non c'è leadership, di fronte all'ascesa dell'Oriente, che è l'unico interlocutore degli Stati Uniti. Anche l'Euro rischia di tracollare. L'UE non è in grado di proporre una sola idea coinvolgente ai suoi 500 milioni di cittadini.
Questo è il sentimento sempre più diffuso tra gli europei. Per chi, come me, è nato alla politica sotto il segno dell'ideale europeista di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, e di Alcide De Gasperi, non può esserci rassegnazione: l'Europa ha vinto tutti i traguardi del XX secolo; la pace dopo la carneficina fratricida; la democrazia dopo le dittature comuniste e gli autoritarismi fascisti; il benessere dopo le rovine della II Guerra; istituzioni liberali in un'economia sociale di mercato.
Il XXI secolo sembra però smentire le profezie di Monnet e Delors, secondo cui l'Europa sa crescere attraverso le sue crisi. Al contrario: le istituzioni che per prime avevano dato un modello e una risposta positiva all'incipiente globalizzazione stanno finendo nell'irrilevanza nel mondo globale (dalla crisi finanziaria, alla crisi di crescita economica, al fiasco del negoziato su ambiente e clima...).
Io penso invece che proprio l'Italia ritrovi oggi, nella propria crisi nazionale, tutte le migliori ragioni per puntare sulla ripresa europea.
Ci servirà di nuovo - come per gli accordi di Maastricht, e per l'ingresso nella moneta comune, senza di cui oggi saremmo alla bancarotta - un potente vincolo esterno europeo.
Ben venga, dunque, 1) la responsabilizzazione graduale in sede UE per l'abbattimento del nostro debito pubblico. Se non sapessimo farlo, potremmo comunque essere attaccati come anello debole nel giro di qualche tempo da una speculazione finanziaria desiderosa di scommettere e guadagnare sulla fragilità e instabilità di un paese sovrano (Grecia), o del settore finanziario (Irlanda), sino al prossimo paese a rischio.
Condivido dunque il tentativo - pur fiacco - di Tremonti per 2) l'istituzione di Eurobond (senza maggiore governo economico, la moneta non potrà bastare, e la crisi dell'occupazione e la modestia della crescita sranno un dramma); così come ho condiviso l'idea dei federalisti per 3) titoli europei capaci di finanziare investimenti per ricerca, modernizzazione e infrastrutturazione del Continente. E rilancio l'idea decisiva di 4) Forze Armate europee, per ottimizzare le risorse e proiettare una politica estera adeguata alle nuove sfide (mentre le intese recenti franco-britanniche sono un potente ritorno ai passati nazionali, e la debolezza della Baronessa Ashton lascia astonished). Ripropongo l'idea di 5) una Comunità Europea per l'Energia, rivolta all'autosufficienza energetica, per ridurre le bollette -destinate a crescere in modo sostenuto - e assicurare gli approvvigionamenti nei prossimi decenni.
Ho un'ultima proposta per i giovani europeisti di oggi: mettiamo in soffitta i semestri di Presidenza dell'Unione. Oggi tocca all'Ungheria (che non fa parte dell'euro e non ha propriamente un'allure pro-europea); a seguire, a Stati che non saranno in grado, per quanto ardentemente lo desiderino, di guidare l'Unione di fronte ai Grandi della Terra (Polonia, poi Danimarca, Cipro, Irlanda, Lituania, Grecia). Abbiamo riformato le istituzioni? C'è un Presidente dell'Unione, e un Ministro degli Esteri? Bene, anzi, benino. Ora, lasciamo alla Presidenza di turno un compito sostanzialmente cerimoniale, garantiamo a Commissione e Parlamento i poteri che ad essi spettano. Da qui a poco, emergeranno in Europa i veri leader capaci di guidarla nelle tempeste del mondo. E gli europei ritroveranno il valore di sentirsi, ed essere, europei nel XXI secolo.
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    • Antonio Ciontoli ‎1. La politica e le scelte; 2. La cultura e le proposte concrete; 3: L'Europa la sua centralità ed il ruolo strategico dell'Italia.... Ottimo l'inizio. Bravo Rutelli! Se cominciamo a parlare di temi politici con il linguaggio della gente si apre un'autostrada ...in un deserto di idee, di coraggio e di passioni. Alziamo il tono della sfida... la gente ha bisogno di vedere l'alternativa concreta e possibile ...Buon lavoro!
      lunedì alle 17.48 · ·
    • Stilly Beaver
      Caro Francesco, tutto benissimo, ma basterebbe dire: il governo e il parlamento italiani non hanno più senso (Forze armate, energia, fiscalità... tutto incluso lo stato italiano attuale) hanno senso solo UN governo ed UN parlamento europei.... Faresti molto prima. Poi si tratterà di far funzionare i governi e i parlamenti regionali, diretti interlocutori dei loro omologhi europei. Il resto deve scomparire perché non serve più. Sarai capace di essere conseguente alle tue intuizioni fino alle estreme conseguenze? Questo è il grande problema, non solo della penisola italica ma di tutte le isole, le penisole e il continente europei.
      Capito questo, agito di conseguenza, siamo giunti solo alla partenza dell'impresa.
      Altrimenti perderemo ancora e solo tempo con le demagogie dei vecchi e dei giovani, circoli viziosi che faranno definitivamente fallire tutto il sistema mai divenuto e che mai diventerà Europa Unita.
      Teniamoci in contatto www.losio.com
      Mostra tutto
      lunedì alle 18.49 · ·
    • Abdulaziz Weinade Aweis
      Secondo me gia era incorso un grande progetto per illiminare l'europea, spostando tutte l'economia ed il lavoro all'Asia orientale ci sara ancora di peggio, in Europa ce un processo l'uno contro l'altro teatro di Odio di poverta' di razza d...i politico, giovanni contro i vecchie lavoratori contro disocupati piu e piu, ci vole una grande riflessione socio politico, I'europa lavorava per medeaterano ed arabia ora tra di loro ce questione di religione e terrore, il sacchegio della Iraq la offensivo di Iran. bisogna riffletere, perche tutto questo caus. Chi sta godendo questa beneficio, oltre ad allargare east europa ancora con le loro poverta', Lei ha sentito qualcosa di strane. Ora cerca di trova politici che ti assomigliano per allargare questa annomala scacchi ed intrigo internazionale. SONO VELLENATI LA POLITICA EUROPEA.Mostra tutto
      lunedì alle 18.54 · ·
    • Stilly Beaver
      ‎@Abdulaziz, colgo in pieno il senso del tuo messaggio. Io qualche volta penso che non si siano fatti progressi significativi dall'Europa degli anni trenta del secolo scorso. Stiamo bruciando l'eredità dei padri dell'ìEuropa fioriti dopo la... catastrofe, tutta europea, della seconda guerra mondiale. E stiamo ancora parlando di nazionalismi, di pattriottismo "stupido" come lo definiva Altiero Spinelli, 1941, il pattriottismoi che fu ahimé di Hitler e di Mussolini. Per questo dobbiamo agire subito, con un progetto che non dia adito a gente che si nasconde, a politici che parlano di un'idea di futuro senza veramente sapere che cosa fare, quando farlo, e persinoi perché farlo. Questa è la nostra sitruazione oggi, qui in questa traballantissima Europa! Per questo il mio appello sopra a Rutelli, che sembra una pazzia ai più, è invece già un banale, ovvio, lapalissiano progetto già in drammatico ritardo. Una speranza ancora ci dev'essere, e Francesco Rutelli è un politico che potrebbe capire e prontamente agire, subito, adesso, stasera!Mostra tutto
      lunedì alle 19.06 · ·
    • Attilio Lioi MI PIACEREBBE SCOPRIRE ANCHE UN CONCRETO INTERESSE DELL'EUROPA PER L'ITALIA....
      lunedì alle 21.16 · ·
    • Luciano Nobili proposte (e provocazioni) per giovani europeisti. Sotto a chi tocca! Il nuovo Polo dovrà essere il motore di un nuovo europeismo del XXI secolo
      martedì alle 1.40 · ·
    • Democrazia Cristiana W LA DEMOCRAZIA CRISTIANA
      martedì alle 2.23 · ·
    • Marco Cappa nell'anno dell'entrata dell'Estonia nell'eurozona si sente ancor più forte la necessità di dare seguito alla scommessa di un'unità economica oltre che monetaria a livello comunitario. La generazione erasmus è convintamente in campo!
      martedì alle 2.27 · · 1 personaA Sara Napolitano piace questo elemento. ·
    • Francesco Giannattasio Caro Francesco l'Europa come si presenta adesso sempra un grande mercato nel quale ogni nazione tenta di fare buoni affari. Sembra che non sappia darsi una dimensione nella quale tutti si riconoscono . Se non si supera l'egoismo e non emergano leader di elevata capacità ( come suggerisci) che sappiano dare linee guide comuni che sappiano vedere oltre il tornaconto dei più forti, saremo sopraffatti da società aggressive . L'aggressione ai Cristiani non è che l'inizio.

domenica 2 gennaio 2011

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Proposte per il nuovo Anno. 2. Perché e come salvarci dal disastro della cultura.

pubblicata da Francesco Rutelli il giorno domenica 2 gennaio 2011 alle ore 18.14
La Camera dovrà decidere sulle dimissioni del Ministro Bondi. E' fisiologico che le opposizioni votino la sfiducia, in casi come questo. Ma viene ora l'ultima occasione perché Bondi salvi l'onore, dopo che in questi due anni e mezzo Tremonti gli ha tolto tutto.
Propongo proprio la cultura come primo tema delle mie proposte e riflessioni per il 2011: il patrimonio unico al mondo dell'Italia, e l'impresa culturale e dello spettacolo, che sono stati liquidati tradizionalmente in zone marginali, residuali della politica. I governi di centrosinistra hanno fatto senz'altro meglio; non posso dimenticare che nei miei 20 mesi come Ministro abbiamo realizzato molte cose (il bilancio si può leggere sul sito www.francescorutelli.it), fatto riforme importanti (il nuovo Codice del Paesaggio, le linee-guida per la valorizzazione del patrimonio, i nuovi incentivi per il cinema...) ma attraversato grandi difficoltà per riportare le risorse del Ministero al punto in cui si trovavano prima; ovvero, prima dei tagli 2001-2006 del precedente governo Berlusconi-Tremonti. Nel 2008, questo duo è tornato al potere, e Bondi non è riuscito assolutamente a impedire il disastro: nel quinquennio in corso, il taglio stabilito punta addirittura a 2.800 milioni di euro!!
Questa è la critica che gli rivolgo: non per il crollo di un muro a Pompei, o altrove. I punti su cui Bondi dovrebbe tentare di salvare l'onore sono almeno tre: a) imporre il ripristino delle risorse per la cura e la manutenzione del nostro gigantesco patrimonio, altrimenti i crolli del futuro non saranno frutto della fatalità o di errori, ma di una distruzione programmata del patrimonio archeologico, architettonico, monumentale e del paesaggio. Con poche decine di milioni di euro all'anno a disposizione, inizia col 2011 un precipizio senza fondo. b) mantenere l'impegno preso con il mondo dello spettacolo a proseguire il finanziamento di tax credit  e tax shelter, da me introdotti: il finanziamento per soli 6 mesi di meccanismi di incentivo agli investimenti - che avevano dimostrato di funzionare benissimo - è impraticabile, dunque uno sfregio, più ancora che una beffa. Ripristinare, come promesso, il FUS a 400 milioni annui: con appena 258 milioni, ovvero col dimezzamento secco delle risorse rispetto a quelle programmate dal nostro governo, si butta invece tutto nel wc, inclusa la riforma delle fondazioni liriche, perché neppure si potranno firmare i contratti; e si mette in ginocchio persino la Scala di Milano. c) salvare i funzionari di "seconda fascia", che a decine vanno via per la combinazione delle norme Tremonti-Brunetta. Il Ministero ha competenze tecnico-scientifiche uniche, che non possono essere liquidate senza sostituzioni, lasciando vuoto il presidio dei nostri Beni Culturali.
Risultato: questo Governo sta portando il Ministero ad uno smembramento-regionalizzazione di fatto, che va contro l'obbligo costituzionale che affida allo Stato il nostro Patrimonio. E alla chiusura in massa delle attività culturali, evidentemente ritenute realtà libere, e "scomode" per l'attuale potere.
Rivolgo al mio successore, cui non ho mai riservato polemiche personali, l'estremo appello a salvare la cultura italiana. Pretenda che il governo di cui fa parte mantenga gli impegni che ha preso e che sta calpestando. Altrimenti, si dimetta subito; salvi il proprio decoro; sollevi il caso di uno sforzo nazionale necessario per rimettere la cultura italiana sul binario della salvezza. Avrà il mio e nostro sostegno.Stiamo parlando dello 0.2-0,3% del PIL! Per parte mia, dichiaro oggi che non sosterrò in futuro nessun governo che non ripristini le condizioni basilari per tutelare i nostri Beni e far vivere le nostre Attività culturali.
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    • Dario Montagnana ciao, Presidente. Buon Anno! Avremo molto da fare, in questo 2011...
      36 minuti fa · ·

    • Giuseppe Di Eugenio abolisci gli enti inutili
      34 minuti fa · · 1 personaA Mimmo Mazzei piace questo elemento. ·

    • Francesco Giannattasio i NOSTRI BENI CULTURALI ED ARCHEOLIGICI SONO LA TESTIMONIANZA DI QUANDO E' STATO GRANDE IL CONTRIBUTO DEI NOSTRI AVI AL PROGRESSO DELL'UMANITA'. VANNO SALVAGUARDATI AD OGNI COSTO. NON MOLLARE FRANCESCO
      pochi secondi fa ·

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