sabato 14 maggio 2011

DOVE VOLANO LE API di marco corrini


Non può sfuggire all’attento osservatore la situazione di disagio che caratterizza la sezione Piemontese di Alleanza per l’Italia. Ad una analisi superficiale si può perfino avere l’impressione della smobilitazione.  Non è così, non deve essere così, tutti noi dobbiamo fare in modo che non sia così, perché nella sopravivenza di API c’è molto del futuro politico del nostro Paese.
Iniziamo col dire che API prima di essere un Partito è un Progetto, i suoi fondatori non sono animati da manie di protagonismo tant’è che ancora oggi, a 18 mesi dalla sua nascita il Partito si regge su figure, anche di altissimo prestigio quali Rutelli e Tabacci, che amano definirsi leader provvisori. Anche il Piemonte non sfugge a questa regola e il Segretario Vernetti unitamente a tutti i componenti del Direttivo sono assolutamente “Provvisori” e attendono la legittimazione di un Congresso.
Questo per dire che API è un cantiere che ha per obiettivo un Progetto: costruire il Centro Politico Moderato del Paese e scardinare il Bipolarismo.
La scelta della strada da percorrere per conseguire l’obiettivo è una prerogativa della leadership e non è sempre detto che debba essere condivisa; io stesso in più occasioni ho manifestato il mio dissenso in merito alle decisioni prese da Gianni Vernetti ma resta in entrambi la consapevolezza dell’obiettivo che vogliamo raggiungere.
Recentemente, in Piemonte, il Partito ha subito l’abbandono da parte della sua componente cattolica che è confluita nell’UDC ritenendola la sua casa naturale.
Con l’uscita dal Partito di Calgaro, Borgione, Olmeo e molti altri, quella che era una composizione equilibrata si è modificata radicalmente facendo prevalere all’interno di API Piemonte la componente Laica e Liberale e lasciando i soli Francesco Gianattasio, Giulio Giunti e il sottoscritto a rappresentare, all’interno del Direttivo regionale, un area cattolica ormai fortemente minoritaria.
Anche la politica del Partito in Piemonte è parsa virare in direzione di quelli che furono i dettami del vecchio PLI (di cui sembra quasi che API sia divenuto una succursale),  alcuni dei quali assolutamente condivisibili ma in maggioranza lontani da quello che è il mio modo di intendere la politica. API doveva essere il nuovo ma in Piemonte sembra diventata la riedizione del Vecchio, un vecchio glorioso ma sempre "Vecchio".
Resta tuttavia la condivisione dell’obiettivo e questa mi fa accettare anche la posizione minoritaria che sto vivendo oggi anzi, mi stimola ad essere ancor più combattivo per riaffermare le mie idee.

API è fondamentale per la realizzazione di un nuovo Centro Moderato. Non si faccia l’errore di considerare le componenti che ne condividono il Progetto come la stessa cosa perché non lo sono affatto.

L’UDC rappresenta da sempre una posizione utilitaristica ed è comunque espressione di forti interessi privati inoltre, ha un elettorato che storicamente strizza l’occhio alla destra.

FLI, della destra era fino a poco fa una delle componenti fondamentali e si considera tuttora un partito di destra, sia pur su posizioni assolutamente più moderate.

Paradossalmente, possiamo dire che UDC e FLI si rivolgono allo stesso elettorato con una predilezione per l’area cristiana da parte dei primi. Insomma: sono in competizione tra loro.

API rappresenta indubbiamente, sul piano dei numeri, l’anello più debole della coalizione ma è l’unica componente ad avere uno spirito riformatore e progressista, con un elettorato che, non solo guarda a sinistra ma è da considerarsi il vero ed unico Centro Sinistra rimasto nel Paese.

Le potenzialità di API sono enormi anche se la sua organizzazione, ancora cantieristica e sommaria, è lasciata alla buona volontà dei singoli. Proprio questa caratteristica rappresenta però una grande opportunità per chi voglia avvicinarsi alla politica, per tutti coloro che vogliono proporre le proprie idee e diventare protagonisti.
Invito tutti coloro che si riconoscono negli ideali del vero Centro Sinistra a congiungersi a noi in API Piemonte e partecipare ai lavori di un piccolo Partito che ha grandi ideali ed è la casa ideale per iniziare o continuare un impegno politico scoraggiato dagli atteggiamenti di una Sinistra deprimente.
L’attuale provvisorietà delle posizioni di leadership in seno ad API Piemonte è una ulteriore garanzia della possibilità di tutti coloro che ci raggiungeranno di far valere le proprie opinioni e veder riconosciuti i propri meriti ed il proprio impegno.
Vi aspettiamo numerosi e personalmente auspico che ancor più numerosi siano i Cattolici che ci permettano di tornare ad avere il giusto equilibrio all’interno del nostro Partito.

Grato per l'attenzione

Marco Corrini

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