IL GRANDE
CONCORSO "VINCI IL TUO LAVORO"
La Signora
Francesca Saba spinge il suo carrello nel supermercato CSD di Villacidro, in
Sardegna.
Raccoglie
velocemente una serie di prodotti, anche se non le servono, perchè deve
raggiungere quota 30. Infatti solo facendo una spesa di almeno 30 euro ha la
possibilità di partecipare al concorso "Vinci il tuo lavoro". Sì,
avete capito bene: con almeno 30 euro di spesa vi daranno un tagliando per
partecipare ad una estrazione; i fortunati vinceranno un posto di lavoro per un
anno in uno dei supermercati del gruppo.
Dice
l'esperto di marketing: il nostro gruppo spende cifre considerevoli in concorsi
che offrono premi e prodotti di vario genere, questa idea geniale ci consente,
con investimenti assai inferiori, di aumentare la nostra quota di mercato
offrendo il gadget di gran lunga più ambito dal consumatore, appunto un posto
di lavoro.
Dice il
sociologo: in una società in cui ormai una ristretta elite detiene la maggior
parte delle ricchezze e del potere, il posto di lavoro è diventato uno
strumento di controllo di masse sempre più povere ed impaurite.
Dice il
sindacalista: tutto regolare, concordato con l'azienda ed in linea con la
normativa vigente, nessun problema; anche se forse il problema consiste nel
fatto che il sindacalista si è ormai ridotto ad avere la forza di difendere al
massimo il proprio posto di lavoro.
Dico io:
avevo sempre pensato che il lavoro fosse un obiettivo da raggiungere con fatica
e con lunga preparazione e dovesse corrispondere ad una effettiva esigenza
della società, diventando uno strumento di dignità e partecipazione sociale
(c'è perfino uno stato che si definisce, all'articolo 1 della propria
Costituzione, una repubblica democratica fondata sul lavoro).
E invece qui
abbiamo aziende che offrono lavori di cui non hanno bisogno, regalati come
gadget a gente scelta a caso, che quindi non avrà la preparazione per
svolgerli; insomma lavori che non servono a nulla, assolutamente finti e
controproducenti.
Inoltre c'è
da considerare.........Mah, perbacco, mi accorgo ora che sul canale tematico
cameradeideputati.it, dedicato alla fiction politica, è già cominciata la
trentaduesima puntata della seguitissima fiction "I Responsabili".
La fiction
racconta la storia di un gruppo di coraggiosi che, consentendo il
raggiungimento della quota di mercato 320, hanno salvato la maggioranza al
governo, hanno impedito la catastrofe dell'arrivo dei comunisti ed hanno
evitato che la speculazione internazionale abbattesse il nostro paese.
Ora i
Responsabili rivendicano un maggior ruolo sulla scena politica e vogliono
fornire un contributo consono all'importanza della propria azione, insomma
vogliono una poltrona nel Governo.
Nelle
procedure per il raggiungimento di quota di mercato 320 sono stati fatti alcuni
errori; in particolare sono stati distribuiti ottanta taglianti vincenti,
avendo a disposizione solo una ventina di posti di lavoro.
Dice il
politologo: una brillante azione di marketing politico ha consentito la
sopravvivenza della maggioranza.
Dice il
costituzionalista: il numero di posti da ministro e da sottosegretario sono
predeterminati, per istituirne dei nuovi occorre una modifica legislativa.
Dico io: è
successa la stessa cosa del concorso al supermercato, sono stati inventati dei
posti di lavoro non necessari per farne un gadget per persone prese a caso, che
non hanno le competenze per ricoprire il ruolo loro casualmente attribuito;
insomma posti di lavoro inutili, controproducenti.
Anche la
puntata di oggi della fiction finisce sul più bello, rimandando l'esito finale
alla settimana prossima.
La Signora
Francesca Saba ricomincia a riempire il carrello, sperando di ottenere un nuovo
tagliando, questa volta vincente; il Signor Giovanni Olia di Sassari, uno dei
vincitori del concorso, mostra felice il suo nuovo contratto di lavoro
temporaneo; il simpatico onorevole siciliano Domenico Scilipoti sventola
inquieto il suo tagliando, ma mostra con orgoglio il suo nuovo libro, di
prossima pubblicazione, dal titolo "Perchè Berlusconi - Scilipoti re dei
Peones".
E pensate,
fa notare tutto compiaciuto, che l'introduzione l'ha scritta Silvio Berlusconi!
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