domenica 1 maggio 2011

VINCI IL TUO LAVORO ( di roberto milano )


IL GRANDE CONCORSO "VINCI IL TUO LAVORO"
La Signora Francesca Saba spinge il suo carrello nel supermercato CSD di Villacidro, in Sardegna.
Raccoglie velocemente una serie di prodotti, anche se non le servono, perchè deve raggiungere quota 30. Infatti solo facendo una spesa di almeno 30 euro ha la possibilità di partecipare al concorso "Vinci il tuo lavoro". Sì, avete capito bene: con almeno 30 euro di spesa vi daranno un tagliando per partecipare ad una estrazione; i fortunati vinceranno un posto di lavoro per un anno in uno dei supermercati del gruppo.
Dice l'esperto di marketing: il nostro gruppo spende cifre considerevoli in concorsi che offrono premi e prodotti di vario genere, questa idea geniale ci consente, con investimenti assai inferiori, di aumentare la nostra quota di mercato offrendo il gadget di gran lunga più ambito dal consumatore, appunto un posto di lavoro.
Dice il sociologo: in una società in cui ormai una ristretta elite detiene la maggior parte delle ricchezze e del potere, il posto di lavoro è diventato uno strumento di controllo di masse sempre più povere ed impaurite.
Dice il sindacalista: tutto regolare, concordato con l'azienda ed in linea con la normativa vigente, nessun problema; anche se forse il problema consiste nel fatto che il sindacalista si è ormai ridotto ad avere la forza di difendere al massimo il proprio posto di lavoro.
Dico io: avevo sempre pensato che il lavoro fosse un obiettivo da raggiungere con fatica e con lunga preparazione e dovesse corrispondere ad una effettiva esigenza della società, diventando uno strumento di dignità e partecipazione sociale (c'è perfino uno stato che si definisce, all'articolo 1 della propria Costituzione, una repubblica democratica fondata sul lavoro).
E invece qui abbiamo aziende che offrono lavori di cui non hanno bisogno, regalati come gadget a gente scelta a caso, che quindi non avrà la preparazione per svolgerli; insomma lavori che non servono a nulla, assolutamente finti e controproducenti.
Inoltre c'è da considerare.........Mah, perbacco, mi accorgo ora che sul canale tematico cameradeideputati.it, dedicato alla fiction politica, è già cominciata la trentaduesima puntata della seguitissima fiction "I Responsabili".
La fiction racconta la storia di un gruppo di coraggiosi che, consentendo il raggiungimento della quota di mercato 320, hanno salvato la maggioranza al governo, hanno impedito la catastrofe dell'arrivo dei comunisti ed hanno evitato che la speculazione internazionale abbattesse il nostro paese.
Ora i Responsabili rivendicano un maggior ruolo sulla scena politica e vogliono fornire un contributo consono all'importanza della propria azione, insomma vogliono una poltrona nel Governo.
Nelle procedure per il raggiungimento di quota di mercato 320 sono stati fatti alcuni errori; in particolare sono stati distribuiti ottanta taglianti vincenti, avendo a disposizione solo una ventina di posti di lavoro.
Dice il politologo: una brillante azione di marketing politico ha consentito la sopravvivenza della maggioranza.
Dice il costituzionalista: il numero di posti da ministro e da sottosegretario sono predeterminati, per istituirne dei nuovi occorre una modifica legislativa.
Dico io: è successa la stessa cosa del concorso al supermercato, sono stati inventati dei posti di lavoro non necessari per farne un gadget per persone prese a caso, che non hanno le competenze per ricoprire il ruolo loro casualmente attribuito; insomma posti di lavoro inutili, controproducenti.
Anche la puntata di oggi della fiction finisce sul più bello, rimandando l'esito finale alla settimana prossima.
La Signora Francesca Saba ricomincia a riempire il carrello, sperando di ottenere un nuovo tagliando, questa volta vincente; il Signor Giovanni Olia di Sassari, uno dei vincitori del concorso, mostra felice il suo nuovo contratto di lavoro temporaneo; il simpatico onorevole siciliano Domenico Scilipoti sventola inquieto il suo tagliando, ma mostra con orgoglio il suo nuovo libro, di prossima pubblicazione, dal titolo "Perchè Berlusconi - Scilipoti re dei Peones".
E pensate, fa notare tutto compiaciuto, che l'introduzione l'ha scritta Silvio Berlusconi!

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