Giuliano Pisapia |
di Fabio Massa Alla
fine i nodi vengono al pettine. E Milano si conferma laboratorio di una
politica nuova, esportabile anche nel resto d'Italia. In un
primo tempo l'entrata in giunta di Bruno Tabacci, dirigente
dell'Alleanza per l'Italia, non doveva essere niente più che una scelta
tecnica, legata alle competenze di Tabacci, esperto di numeri, cifre,
bilanci.
Ora, invece, proprio dalle pagine di Affaritaliani.it,
sta emergendo una svolta che rischia di essere molto significativa, se
confinata nella cerchia delle mura di Milano. Epocale, invece, se è
l'embrione di un nuovo progetto politico valido per la penisola.
Il
primo a gettare la pietra nello stagno, muovendo le stantie acque
agostane, è stato Enrico Marcora, imprenditore, ex candidato presidente
della Provincia di Milano, oggi consigliere regionale. Marcora
appartiene a quella borghesia illuminata e moderata che preferisce il
fare al dire. E infatti, quando parla, succede sempre qualcosa. Ad
Affaritaliani.it Marcora spiega che "non è un caso che io abbia
pubblicamente appoggiato il gruppo dei 51, quello di Onida e di
Bassetti. Insieme a me, ad appoggiare questo gruppo di persone, e quindi
Pisapia, c'è stato anche Tabacci". Poi Marcora se la prende con l'unico
consigliere espresso dal Terzo Polo milanese, Manfredi Palmeri, reo di
aver votato contro il bilancio di Tabacci: "Dovrà rendersi conto, in un
prossimo futuro, che o riflette per i fatti suoi, oppure può anche non
rappresentare una parte del centro".
(LEGGI TUTTO) Se non è un endorsement per il sindaco Pisapia e la sua sinistra al governo, poco ci manca.
Manfredi Palmeri (a sinistra) ed Enrico Marcora |
Se possibile, ancora più chiara è la posizione di Carlo Montalbetti, segretario cittadino di Api, che in un intervento ad
Affari
spiega: "La positiva attenzione che Marcora dedica all’avvio della
giunta Pisapia è in effetti un elemento interessante per valutare ”sine
ira et studio” questa nuova esperienza politica che va al di la del
vecchio centro sinistra. Certamente i prossimi mesi ci diranno se lo
spirito civico presente nella giunta Pisapia saprà consolidarsi ed
essere uno dei punti di riferimento per la costruzione del Governo
Repubblicano di cui ha urgente bisogno il Paese".
(LEGGI TUTTO) Insomma, qualcosa si sta costruendo. Anche recuperando vecchie competenze (
Massetti alla guida di Atm? Sono solo rumors, ma indicano un sentiment),
anche recuperando vecchie amicizie (i cattolici disillusi dal Pdl), ma
soprattutto facendone di nuove (leggasi parte di Futuro e Libertà). Una
cosa è certa:
secondo quanto può riferire Affaritaliani.it
contro Manfredi Palmeri e contro la sua opposizione alla giunta Pisapia,
si stanno schierando un po' tutti, da Pierluigi Mantini a Savino
Pezzotta. Sono tutti furiosi perché quel voto contro al bilancio, oggi
pesa più di un macigno sulle scelte future del Terzo Polo. Che, in
attesa di indicazioni dalla Capitale, non si preclude la possibilità di
virare a sinistra. Resta da capire se un appoggio esterno al
governo della città possa conciliarsi con la grande diversità delle
forze in campo. In fondo, su moschea, centri sociali e patrocinio al Gay
Pride, qualche problema di fondo potrebbe permanere.
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