martedì 21 febbraio 2012


, 20 febbraio 2012      

FABBIO FINE CORSA

            Sembra, ma il gong finale non è ancora suonato, che la giunta Fabbio sia arrivata al capolinea, e ci sia arrivata nel peggiore dei modi, fallendo!
Chi vi scrive, insieme a pochi altri, aveva già nei primi due anni di vita della giunta adombrato quello che sarebbe successo se il trend dell’amministrazione  fosse rimasto inalterato. Purtroppo il trend non è cambiato!
Ora che il quadro amministrativo/contabile sembra più chiaro e la legislatura è arrivata a fine corsa tutti i consiglieri, partiti politici e candidati sindaci fanno a gara a chi invoca più forte le dimissioni del sindaco Fabbio. Giustamente!
 La Corte dei conti pare abbia riscontrato irregolarità già nei bilanci 2010/11 gli attuali amministratori e quelli futuri gareggiano ora a chi conosce meglio i conti nascosti e truccati dei bilanci comunali. Meglio tardi che mai.
Quindi per quello che si dice e per quello che appare il sindaco Fabbio dovrebbe presentarsi dimissionario prima possibile.
Non avendo un quadro economico/finanziario chiaro dei bilanci, spetta alla Corte dei conti e alla Procura stabilire la verità, mi limiterò a spiegare per quale motivo il Sindaco Fabbio ha fallito.
Alessandria dopo la giunta Scagni si era affidata ad una coalizione moderata, gli alessandrini hanno creduto che una alleanza PDL/LEGA potesse rispondere meglio all’esigenze del momento. D’altra parte l’Italia intera aveva fatto la stessa considerazione affidandosi a Berlusconi e Bossi.
Ma fin dai primi giorni di vita dei due governi, nazionale e locale, gli italiani e gli alessandrini si sono accorti che di moderato la coalizione aveva ben poco.
Del livello nazionale non spendo una sola parola mi limito a dire “meno male che Monti c’è”.
Del livello locale mi sento dire qualcosa in più: purtroppo Fabbio, come Berlusconi, ha commesso un grave errore di valutazione, ha sottovalutato la crisi economica che avanzava in Europa ed anche in Italia, e mentre altre città si adeguavano al nuovo corso economico adottando il criterio del buon padre di famiglia, al contrario Fabbio continuava ad organizzare feste circensi, costose rassegne, assumere personale, spendere risorse per cose poco necessarie, incurante del danno che avrebbe arrecato ai suoi concittadini.
La sua condotta non è cambiata nemmeno quando la Corte dei conti gli ha comunicato errori contabili nei bilanci, come se niente fosse ha speso 25 mila euro per l’acquisto di alcune penne stilografiche da regalare.
la città è stata tappezzate da migliaia di manifesti con scritto il suo nome, segno di fastosità che è il contrario di sobrietà.
Il Sindaco pertanto dovrebbe dimettersi non solo per gli artifici contabili che la Corte ha accertato ma soprattutto perché si è presentato alla città come moderato quando moderato non è.

API – Alleanza Per l’Italia -
Gianni Vignuolo

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