mercoledì 14 novembre 2012



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CANDIDIAMO UN NOI!

MPN è pronta a fare la sua parte

di Ludovico Seppilli - 27/06/2012

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Il paragone con le Polaroid, la domanda “Ti candidi?” con cui regge il filo dell’intero monologo per poi rispondere quaranta minuti dopo, “the final countdown”, un pezzo di Mary Poppins, il linguaggio diretto, concreto, giovane. Ma, soprattutto, l’entusiasmo. Una ricetta perfetta, per 42 minuti di discorso. Matteo Renzi ha colpito ancora, con il terzo big bang nel giro di due anni.
Ha parlato a giovani amministratori e a persone semplicemente appassionate ma non coinvolte nella politica.
Credo che quei 42 minuti abbiano risposto all’anti-politica dominante di questi mesi più di tante dichiarazioni shock e indignazioni.
Renzi ha, per l’ennesima volta, dimostrato di non essere di centrodestra, di centrosinistra o legato a questa o quell’idea. Ha invece ribadito di guardare avanti. Lui, da Sindaco in forza PD, non si vergogna di piacere a chi ha sempre votato altre fazioni. Spiega alla platea un fatto molto semplice: se vogliamo vincere stavolta dobbiamo convincere del nostro progetto persone che prima non avevamo dalla nostra. Un’equazione di una banalità sconcertante, ma che evidentemente dalle alte sfere non comprendono.
Parla di tanti fatti concreti, dall’ambiente a Equitalia, dalle privatizzazioni alle tasse. Smorza con un po’ di ironia, ascoltarlo per più di 40 minuti è una passeggiata.

A me, Matteo Renzi, ha definitivamente convinto. L’ho sempre seguito, ma con qualche dubbio. Ora mi sento sicuro di poter dire che parliamo la stessa lingua, inseguiamo gli stessi ideali.
Nel fondare una realtà come MPN ho provato a inserire quel mix di energia, idee, persone valide ma diverse che lui sta portando avanti.

Alle primarie candiderà “un noi”, altra grande intuizione. È incredibile come gli alti gerarchi del Partito Democratico, con in casa l’arma più forte per stravincere le elezioni, invece di coltivarla e sostenerla, la attacchino e discreditino. Rosy Bindi, senza pudore, ha criticato duramente Renzi e i suoi e a lei si sono accodati Bersani, Marini, D’Alema…tutto quell’apparato che vive come fossimo ancora in piena Guerra Fredda, quei politicanti che operano ancorati a ideologie da fine ‘800, persone senza cultura e senza idee che si sono arricchite alle spalle di una popolazione.
A tutto questo si contrappone il noi, della gente comune che ogni giorno si alza al mattino e contribuisce alla crescita del Paese, non solo quella economica ma innanzitutto quella sociale, culturale, ideale. Un noi che si può e si deve riunire sotto la bandiera del futuro e dell'oggettività di proposte intelligente e innovative, senza frammentarsi seguendo un colore politico o facendo da coro a qualcuno che pensa di poter caricare su di sè il Paese e risolvere con la bacchetta magica tutti i problemi. 
Più provano a smontare un movimento come quello renziano, più esso si rafforza, più attira consenso. La grande sfida è alle porte: non tanto portare via voti a Grillo, che raccoglie una minoranza assoluta degli scontenti, quanto riaccendere l’interesse per la politica all’interno del vero primo partito in Italia, quello degli astenuti. Il tasso dei non votanti alle amministrative ha superato il 45%, un’enormità. Lì c’è una grande fetta dell’Italia migliore, famiglie oneste e persone che lavorano. Uomini e donne, giovani e meno giovani stufi di un teatrino che, imperterrito, continua a rivelarsi inadatto a guidare un Paese.
È lì la prova del nove. Torniamo a infondere speranza, ricostruiamo ideali e non ideologie, parliamo al cuore delle persone. Con Matteo Renzi spero potremo farlo.
Renzi deve ancora dimostrare tutto ovviamente, dando seguito alle bella parole con dei fatti.
Ma, sinceramente, penso non avrà difficoltà nel farlo. Noi, con Muoviti Per la Novità, siamo pronti a sostenere chiunque voglia davvero il bene dellla nostra Italia. Chiunque metta da parte i tornaconti personali e lavori per l'interesse comune. Se Matteo Renzi continuerà su questa strada, non potremo che augurarci il suo successo. 

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