martedì 1 gennaio 2013

Come tutte le attività statali, la fiscalità s'intrufola di prepotenza nelle scelte individuali e nei rapporti umani. Essa si traduce in confisca autoritaria e sottrazione di risorse che appartengono ad individui che le hanno realizzate attraverso le pacifiche procedure dello scambio o della donazione. L'insieme dell'attività statale sta dunque nel sottrarre beni e servizi ad alcuni per poi dare, agli stessi o ad altri, beni e servizi che questi di loro volontà non avrebbero necessariamente acquistato, preferendo, secondo il prezzo in vigore, altri beni e servizi. La fiscalità, quindi, è di fatto un attentato alla libertà d'inventarsi il proprio futuro. Non tenendo conto di una dimensione fondamentale, quella del tempo, essa tassa una parte di ciò che esiste e che si può far rientrare nelle categorie a priori facili da individuare e valutare: il livello del reddito, l'ammontare dei salari pagati da un'impresa, il capitale posseduto, etc.; ma essa non conosce il passato ed il futuro di ciascuno: come sono state ottenute le risorse, che uso pensa di farne l'individuo, in che modo queste risorse sono legate al formarsi di una personalità?
Pascal Salin
LA TIRANNIA FISCALE

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog