domenica 11 dicembre 2011


                                       


                                  IL NOSTRO DEBITO –UN PUNTO DI VISTA
                                                   =================
Di francesco giannattasio

Dagli organi di stampa, dai dibattiti televisivi e dalle dichiarazione dei politici , professori ed esperti di economia ,  viene continuamente  detto che siamo in crisi economica e l’euro  è a rischio .L’intera economia europea  rischia  e  noi italiani ed i paesi del sud Europa , stiamo peggio    per colpa  dell' enorme debito pubblico.
 Vengono propinate proposte di ogni tipo , soluzioni articolate tra entrate e sviluppo ma sostanzialmente si  punta sulla tassazione  nelle forme più svariate per evitare il defaul : dalla patrimoniale  ,all’ICI all’Iva , al recupero  dell’evasione; qualcuno  ha proposto anche la tassazione sui cani.  Si profila comunque qualche  consenso sulla riduzione del costo  del costo del lavoro.
E’ difficile per il cittadino  qualunque , capirci qualcosa  , cosa si dovrebbe  fare  per risolvere le difficoltà del paese e siamo  spaventati  perché una cosa la si comprende benissimo: dobbiamo  versare lacrime e sangue per mantenere  un livello di vita decoroso.
A tutti è chiaro l’ eccessiva burocratizzazione nella quale opera il paese e la soluzione non è certamente inserendo altre  regole ,ancora più stringenti, che limitano  o che ostacolano le iniziative dei singoli che, devono comunque ingegnarsi   per sopravvivere in modo decoroso,  in un paese di corporazione nel quale:  il diritto  è opinabile alla condizione sociale ed il privilegio  è sfacciatamente difeso da chi  invece dovrebbe  garantirne l’equità.
Il  senato ,deriso dal  pasto di cortesia , si  propone di regolare  il  vitalizio  ma beninteso per i nuovi eletti per loro devono valere i diritti acquisiti. Certo lo stesso diritto non vale per i comuni lavoratori ai quali continuamente  vengono cambiati i termini della pensione.  Probabilmente i diritti acquisiti  valgono solo per i vitalizi. Come è comodo è facile decidere  sui diritti dell'altrui sacrifici !
Aumentare il prelievo fiscale  sui redditi da lavoro e da pensioni ( escluse le privilegiate ) vuole dire meno denaro disponibile e quindi minori acquisto ,minori consumi  e prt logica conseguenza minore produzione.
 Però va detto che le merci di maggior consumo, delle masse, sono prodotte dai cinesi e   li  troviamo sulle bancarelle dei mercati a prezzi modestissimi e meno male , permettono di  vestirsi e calzarsi ,  altrimenti  dovremmo ingegnarsi nel rammento e nella riparazione come facevano i nostri nonni. Io conservo ancora  gli strumenti  per riparare le scarpe : lo spago,la pece , la lesina, la  forma etc.
Ci dicono che l’evasione fiscale è enorme,  ( diretto rapporto con la pressione fiscale), ed è   vero ma qual’ora questa venisse ridotta ai minimi termini ; cambierebbe qualcosa ? Ne dubito fortemente .
Bisogna porre molta attenzione al tipo di evasione,che possono sembrare risorse sottratte al fisco e non vanno ad incrementare il bilancio dello stato . Qualora venissero introdotte norme così stringenti da eliminare qualsiasi spazio di libertà all’area dell’ingegno operoso per incrementare il reddito familiare più disagiato  ( mi riferisco  alla miriade di piccole quanto banali prestazioni che  permettono di superare   improvvise difficoltà) Creeremo notevoli difficoltà per molti a vivere decorosamente e l’insostenibile  carico fiscale apparirebbe in tutta la sua brutalità.
 L’evasione  della classe medio bassa  non  è necessariamente un danno sociale non sono  risorse sottratta al mercato ma diventa una fonte di  disponibilità per affrontare  possibilità  di investimento e di guadagno   e contribuiscono a tenere in vita   attività  e mestieri di bassissimo reddito e comunque  sono  risorse che  se entrano nel bilancio dello stato verrebbero sperperate in privilegi  improduttivi. ( immagginatevi una casalinga che ripara vestiti ,guadagna qualcosa che allieva il bilancio familiare. Se viene costretta a tutta una serie di obblighi fiscali o burocratici potrebbe farvi fronte .Certammente no e chi si gioverebbe ? )
D’altronde è facile fare norme restrittive   contro la classe più povera ,giustificandola con la  promessa di un miglioramento  avvenire che difficilmente  si realizzerà.
Mentre è estremamente difficile fare norme contro corporazioni e ordini quelli che affamano il paese nel nome del progresso e delle sviluppo che vanno però a sfruttare il basso costo del lavoro dei paese poveri   ed alle numerose società fantasma che nascondono i loro profitti  ,esportandoli , alle banche che derubano sistematicamente i clienti con tassi   assurdi  che regalano denari ad  imprenditori  incapaci  per non parlare della classe di politicanti e dei loro accoliti che si  delibarono  privilegi  di ogni genere.
Siamo in piena crisi è giù tasse di ogni tipo  e nessuno si chiede se sono tutte costituzionale per non dire eque  e sopportabile , se rispondono effettivamente al principio che chi più possiede più deve contribuire.
Ma l’assurdo che non si  comprende la logica dei provvedimenti e l’obbiettivo  che si vuole  perseguire  con gli inasprimenti in atto  che appaiono  inutili  , dannosi  e non  in grado di risolvere  nessuno problema  che hanno generato la crisi.
Ci viene detto che due sono le cause  della crisi:
1)      La   stagnazione della crescita;
2)      L’enorme debito dello stato.
Perchè non si cresce?  La crescita è dovuta all' operosità , all'intraprendenza  ed al talento degli attori in condizioni  essenzialmente favorevoli come :
a)      semplicità delle orme che regolano il mercato,  capacità di fare impresa ,coesione sociale  ,  convergenza d’interessi tra il capitale d’impresa e le maestranze  (compartecipazione  agli utili);
b)      tassazione sostenibile,capacita di controllo delle regole ,  eliminazione di ogni forma di incentivo. L’impresa che non riesce a produrre in libera concorrenza  deve essere esclusa dal mercato. L’incentivo  è la droga del mercato e distrugge le aziende serie ed è la base sistematica delle corruzione ad ogni livello.
  L’enorme debito:
una classe politica irresponsabile ha abusato dello strumento del credito finanziario oltre le reali necessità oggettive di sviluppo del paese ,sprecando e dissolvendo ingenti risorse chieste proprio in ragione di tale debito e  rinviandone  il rimborso all’infinito.
 L’attuale  dirigenza non appare all’altezza per risolvere  il problema non sa come togliere   il paese da una situazione di ricatto finanziario internazione e di discredito europeo. Ma forse non ne ha nemmeno il coraggio o peggio non  vuole.
Se la causa di tutto è l’enorme debito perché mi chiedo :io cittadino qualunque ignorante in economia, non viene fatto un piano di rientro in modi da restituire  capitale e quota interesse alle scadenze ?
La risposta parrebbe semplice ,dove li prendiamo  200  o 400 miliardi di euro per affrontare un  simile piano ?
Un modo  potrebbe esserci:
gli organi d’informazione  dicono che abbiamo depositate nelle nostre banche risorse ,in titoli,buoni , azioni, contante ed altre diavolerie finanziarie, per 8.000 miliardi di euro .
E’ vero anche che il mercato  in  quest’ultimo scorcio dell’anno abbia perso attorno al 30% di valutazione , una cifra enorme da capogiro.
Se i nostri  grandi cervelli cattedrati, invece di ingegnarsi  a  come prendere  le monete dal borsellino della vecchietta avrebbero fatto un orgoglioso discorso risolutivo al paese:  prelevando di botto  il 5% dai depositi , pari a qualcosa come 400 miliardi di euro ,restituendo capitale ed interessi  a scadenza ,invece di rinegoziare il debito  ad elevato tassi, portando  l’ammontare dell'impegno sotto la soglia del 100% per 100%  e togliendo il paese dall’umiliante condizione di ricatto economico e scredito europeo.
I mercati avrebbero reagito con un’impennata di rialzi ed i risparmiatori molto probabilmente nel giro di  poco tempo sarebbero rientrati del prelievo.
Forse questa è una soluzione troppo semplice per essere attuata ed i professori universitari devono dare risposte complesse ed articolati altrimenti che esperti sarebbero. Il  loro sapere  li circoscrivono a vivere  in un mondo diverso dalla realtà; un mondo fatto di teorie di teoremi,  calcoli  ragionamenti  complessi ,forse utile   per essere applicati ad  una società che non esiste.
La realtà è un’altra cosa;la realtà è  risolvere tutti i giorni   problemi  del vivere,  sopratutto   sopravvivere un giorno dietro l’altro  sperando che il giorno che  viene  sia migliore di quello che se va  e  per tanti ,forse troppi, e  riuscire a mettere insieme il pranzo  e la cena . 
 SI  spera sempre in un futuro migliore  e meno male che si può  sperate  . Guai se  ci togliete anchel'illusione della speranza
                                                                   
                                                                                      Francesco Giannattasio

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