IL NOSTRO DEBITO –UN PUNTO DI VISTA
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Di francesco giannattasio
Dagli organi di stampa, dai dibattiti televisivi e dalle dichiarazione
dei politici , professori ed esperti di economia , viene
continuamente detto
che siamo in crisi economica e l’euro
è a rischio .L’intera economia europea rischia e noi
italiani ed i paesi del sud Europa , stiamo peggio per colpa
dell' enorme debito pubblico.
Vengono propinate proposte di
ogni tipo , soluzioni articolate tra entrate e sviluppo ma sostanzialmente
si punta sulla tassazione nelle forme più svariate per evitare il defaul
: dalla patrimoniale ,all’ICI all’Iva ,
al recupero dell’evasione; qualcuno ha proposto anche la tassazione sui cani. Si profila comunque qualche consenso sulla riduzione del costo del costo del lavoro.
E’ difficile per il cittadino qualunque , capirci qualcosa , cosa si dovrebbe fare
per risolvere le difficoltà del paese e siamo spaventati
perché una cosa la si comprende benissimo: dobbiamo versare lacrime e sangue per mantenere un livello di vita decoroso.
A tutti è chiaro l’ eccessiva burocratizzazione nella quale opera il
paese e la soluzione non è certamente inserendo altre regole ,ancora più stringenti, che
limitano o che ostacolano le iniziative
dei singoli che, devono comunque ingegnarsi per sopravvivere in modo decoroso, in un paese di corporazione nel quale: il
diritto è opinabile alla condizione
sociale ed il privilegio è
sfacciatamente difeso da chi invece
dovrebbe garantirne l’equità.
Il senato ,deriso dal pasto di cortesia , si propone di
regolare il vitalizio
ma beninteso per i nuovi eletti per loro devono valere i diritti
acquisiti. Certo lo stesso diritto non vale per i comuni lavoratori ai quali
continuamente vengono cambiati i termini
della pensione. Probabilmente i diritti
acquisiti valgono solo per i vitalizi.
Come è comodo è facile decidere sui
diritti dell'altrui sacrifici !
Aumentare il prelievo fiscale
sui redditi da lavoro e da pensioni ( escluse le privilegiate ) vuole
dire meno denaro disponibile e quindi minori acquisto ,minori consumi e prt logica conseguenza minore produzione.
Però va detto che le merci di
maggior consumo, delle masse, sono prodotte dai cinesi e li troviamo sulle bancarelle dei mercati a prezzi
modestissimi e meno male , permettono di vestirsi e calzarsi , altrimenti
dovremmo ingegnarsi nel rammento e nella riparazione come facevano i
nostri nonni. Io conservo ancora gli
strumenti per riparare le scarpe : lo
spago,la pece , la lesina, la forma etc.
Ci dicono che l’evasione fiscale è enorme, ( diretto rapporto con la pressione fiscale),
ed è vero ma qual’ora questa venisse ridotta ai
minimi termini ; cambierebbe qualcosa ? Ne dubito fortemente .
Bisogna porre molta attenzione al tipo di evasione,che possono sembrare
risorse sottratte al fisco e non vanno ad incrementare il bilancio dello stato
. Qualora venissero introdotte norme così stringenti da eliminare qualsiasi
spazio di libertà all’area dell’ingegno operoso per incrementare il reddito
familiare più disagiato ( mi
riferisco alla miriade di piccole quanto
banali prestazioni che permettono di superare improvvise difficoltà) Creeremo notevoli
difficoltà per molti a vivere decorosamente e l’insostenibile carico fiscale apparirebbe in tutta la sua
brutalità.
L’evasione della classe medio bassa non è
necessariamente un danno sociale non sono risorse sottratta al mercato ma diventa una
fonte di disponibilità per affrontare possibilità di investimento e di
guadagno e contribuiscono a tenere in
vita attività e mestieri di bassissimo reddito e
comunque sono risorse che
se entrano nel bilancio dello stato verrebbero sperperate in
privilegi improduttivi. ( immagginatevi una casalinga che ripara vestiti ,guadagna qualcosa che allieva il bilancio familiare. Se viene costretta a tutta una serie di obblighi fiscali o burocratici potrebbe farvi fronte .Certammente no e chi si gioverebbe ? )
D’altronde è facile fare norme restrittive contro la classe più povera ,giustificandola
con la promessa di un miglioramento avvenire che difficilmente si realizzerà.
Mentre è estremamente difficile fare norme contro corporazioni e ordini quelli che affamano
il paese nel nome del progresso e delle sviluppo che vanno però a sfruttare il
basso costo del lavoro dei paese poveri ed alle numerose società fantasma che
nascondono i loro profitti ,esportandoli , alle banche
che derubano sistematicamente i clienti con tassi assurdi
che regalano denari ad
imprenditori incapaci per non parlare della classe di politicanti e
dei loro accoliti che si delibarono privilegi
di ogni genere.
Siamo in piena crisi è giù tasse di ogni tipo e nessuno si chiede se sono tutte
costituzionale per non dire eque e
sopportabile , se rispondono effettivamente al principio che chi più possiede più deve contribuire.
Ma l’assurdo che non si
comprende la logica dei provvedimenti e l’obbiettivo che si vuole
perseguire con gli inasprimenti
in atto che appaiono inutili
, dannosi e non in grado di risolvere nessuno problema che hanno generato la crisi.
Ci viene detto che due sono le cause
della crisi:
1) La
stagnazione della crescita;
2) L’enorme debito dello stato.
Perchè non si cresce? La crescita è dovuta all' operosità , all'intraprendenza ed al talento degli attori in condizioni essenzialmente favorevoli come :
a) semplicità delle orme che regolano il
mercato, capacità di fare impresa
,coesione sociale , convergenza d’interessi tra il capitale d’impresa
e le maestranze (compartecipazione agli utili);
b) tassazione sostenibile,capacita di controllo
delle regole , eliminazione di ogni
forma di incentivo. L’impresa che non riesce a produrre in libera concorrenza deve essere esclusa dal mercato. L’incentivo è la droga del mercato e distrugge le aziende
serie ed è la base sistematica delle corruzione ad ogni livello.
L’enorme debito:
una classe politica irresponsabile ha abusato dello strumento del
credito finanziario oltre le reali necessità oggettive di sviluppo del
paese ,sprecando e dissolvendo ingenti risorse chieste proprio in ragione di
tale debito e rinviandone il rimborso all’infinito.
L’attuale dirigenza non appare all’altezza per risolvere il problema non sa come togliere il
paese da una situazione di ricatto finanziario internazione e di discredito
europeo. Ma forse non ne ha nemmeno il coraggio o peggio non vuole.
Se la causa di tutto è l’enorme debito perché mi chiedo :io cittadino qualunque
ignorante in economia, non viene fatto un piano di rientro in modi da
restituire capitale e quota interesse
alle scadenze ?
La risposta parrebbe semplice ,dove li prendiamo 200 o
400 miliardi di euro per affrontare un
simile piano ?
Un modo potrebbe esserci:
gli organi d’informazione dicono che abbiamo depositate nelle nostre
banche risorse ,in titoli,buoni , azioni, contante ed altre diavolerie
finanziarie, per 8.000 miliardi di euro .
E’ vero anche che il mercato in quest’ultimo scorcio dell’anno abbia perso
attorno al 30% di valutazione , una cifra enorme da capogiro.
Se i nostri grandi cervelli
cattedrati, invece di ingegnarsi a come prendere
le monete dal borsellino della vecchietta avrebbero fatto un orgoglioso
discorso risolutivo al paese: prelevando
di botto il 5% dai depositi , pari a
qualcosa come 400 miliardi di euro ,restituendo capitale ed interessi a scadenza ,invece di rinegoziare il debito ad elevato tassi, portando l’ammontare dell'impegno sotto la soglia del
100% per 100% e togliendo il paese
dall’umiliante condizione di ricatto economico e scredito europeo.
I mercati avrebbero reagito con un’impennata di rialzi ed i
risparmiatori molto probabilmente nel giro di
poco tempo sarebbero rientrati del prelievo.
Forse questa è una soluzione troppo semplice per essere attuata ed i
professori universitari devono dare risposte complesse ed articolati altrimenti
che esperti sarebbero. Il loro sapere li circoscrivono a vivere in un mondo diverso dalla realtà; un mondo
fatto di teorie di teoremi, calcoli ragionamenti
complessi ,forse utile per essere applicati ad una società che non esiste.
La realtà è un’altra cosa;la realtà è risolvere tutti i
giorni problemi del vivere, sopratutto
sopravvivere un giorno dietro l’altro
sperando che il giorno che
viene sia migliore di quello che
se va e
per tanti ,forse troppi, e riuscire a mettere insieme il pranzo e la cena .
SI spera sempre in un futuro migliore e meno male che si può sperate . Guai se ci togliete anchel'illusione della speranza
SI spera sempre in un futuro migliore e meno male che si può sperate . Guai se ci togliete anchel'illusione della speranza
Francesco
Giannattasio
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